Una pausa inattesa

panico

Cari amici,

Innanzittutto vorrei chiedere scusa per i silenzi di questo periodo, il fatto è che non sono molto lucido in questo periodo.

Sono stato infatti colpito da un disturbo da attacchi di panico piuttosto pesante, che non mi consente di concentrarmi al computer e che a stento mi lascia la ragione sufficiente ad assolvere le incombenze quotidiane.

Sono in questo stato da ormai due settimane e sentivo l’esigenza di un chiarimento con voi che mi seguite da sempre. Se ci fosse qualcuno che ci è già passato può contattarmi qui o in privato alla email: natjak89@gmail.com qualsiasi aiuto sarebbe ben accetto.

Tra un po’ sarà disponibile una versione incompleta dell’infornata prevista per questi ultimi giorni di gennaio, ci troverete libri di Cesare Cases, Altenberg, Peter Gay, le Considerazoni di un impolitico di Thomas Mann ecc. qui sotto la lista completa:

Mann, Thomas – Considerazioni di un impolitico [LDB]
Mann, Heinrich – Il professor Unrat (L’Angelo Azzurro) [LDB]
Mann, Klaus – Il vulcano [LDB]
Mann, Klaus – Sinfonia patetica [LDB]
Mann, Klaus – L’ultimo viaggio di un poeta [LDB]
Broch, Hermann – La morte di Virgilio [LDB]
Cases, Cesare – Il testimone secondario. Saggi e interventi sulla cultura del Novecento [LDB]
Cases, Cesare – Il boom di Roscellino. Satire e polemiche [LDB]
Cases, Cesare – Patrie lettere
Cases, Cesare – Confessioni di un ottuagenario. Nuova edizione accresciuta [LDB]
Gay, Peter – La cultura di Weimar. L’outsider come insider [LDB]
Anders, Günther – La catacomba molussica [LDB]
Verrecchia, Anacleto – Rapsodia viennese [LDB] c fccc morie P
Verrecchia, Anacleto – Schopenhauer e la vispa Teresa. L’Italia, le donne, le avventure [LDB]
Brecht, Bertolt – Poesie politiche [LDB]
Parise, Goffredo – Lontano [LDB]
Michéa, Jean-Claude – Il vicolo cieco dell’economia [LDB]
Germinario, Francesco – Tradizione Mito Storia. La cultura politica della destra radicale e i suoi teorici [LDB]
Lichtheim, George – Guida a Lukács [LDB]
Magris, Claudio – Il mito asburgico [LDB]
Jean-Francoise Revel – Su Proust mitzi
Santomassimo, Gianpasquale – La terza via fascista. Il mito del corporativismo
Han, Byung-Chul – La società della stanchezza [LDB]
Azzone, Giovanni Felice – La libertà umana
Hofstadter, Douglas R. – Anelli dell’io
Arendt, Hannah – La vita della mente
Singer, I.J. – Yoshe Kalb[LDB]
Leonhard Frank – L’uomo è buono
Federico De Roberto – L’imperio
Brown, Wendy – Stati murati, sovranità in declino
Vignali, Antonio (Arsiccio Intronato) – La cazzaria [LDB]
Di Giacomo, Giuseppe – Estetica e letteratura
Michaux, Henry – Un certo Piuma
Hasek, Jaroslav – Il tuono viola

Sempre vostro, Natjus.

86 pensieri su “Una pausa inattesa

  1. Ciao, mi spiace per quel che ti sta succedendo, ti auguro una pronta guarigione. Riposati un po’, hai già dato tanto a tutti noi…

  2. ….caspita che brutta notizia….mi addolora come avesse colpito un mio caro…..grazie a te la mia vita è cambiata in meglio leggendo Cioran , Baudrillard , ecc. ecc.

    Con affetto.
    Paolo

  3. Forza Nat, resisti, riposati e cerca di star bene innanzitutto: LadridiBiblioteche e la comunità possono aspettare, la salute e la serenità vengono prima, te lo dice uno che di guai fisici se ne intende (anche troppo ahimè).
    Un carissimo saluto e un eterno grnade ringraziamento per tutto il monumentale lavoro che stai facendo.

    • Condivido ogni parola di Ruggero.
      Io qualche piccolo aiuto potrei provare a darlo (sono un informatico).
      Magari tutti un pezzettino potremmo aiutarti tecnicamente.

  4. Ciao … Mi dispiace per quello che ti sta succedendo.

    Anche a me è successo. Gli attacchi di panico per loro natura si autoalimentano. Il processo è il seguente:

    Ho una senzazione di malessere più o meno intenso ( es: tachicardia), penso allora di avere un problema reale (es: cardiopatia) e quindi aumenta il malessere.

    Io , e non solo io, ho risolto interrompendo questo circolo vizioso rassicurandomi di non aver nulla di patologico ( ho fatto vari esami clinici). Il risultato è stato il seguente:

    arriva il malessere, mi rendo conto che non è nulla e quindi il malessere mano a mano passa fino a non ripresentarsi più. A volte ricompare ma dura pochi secondi.

    Perchè vengono questi attacchi di panico ? Una possibile spiegazione è che quando la persona viene sottoposta a periodi di stress più o meno lunghi allora il corpo umano aumenta la produzione di sostanze chimiche ( es: adrenalina)

    che lo aiutano a far fronte a tale situazione. Quando poi il periodo di stress termina il corpo continua ancora a produrre queste sostanze che sovraeccitano alcuni organi come per esempio il cuore, la respirazione etc…

    Forse a te è capitata la stessa cosa. Se così fosse allora stai tranquillo . Ciò che ti sta succedendo ha una spiegazione e una soluzione.

    Stai sereno.

    • Sì, ma quello che mi fa soffire di più non è l’attacco in sè ma l’ansia anticipatoria che ho dal primo momento in cui mi sveglio e per tutta la giornata tranne brevi intervalli.

      • Succede anche a me per periodi più o meno prolungati, solitamente dopo un lungo assorbimento di stress e tensioni varie e mancanza di attività fisica liberatoria. Ansia che ti distrugge il cervello assillandoti dal mattino alla sera, stremandoti etc. etc. Non sei solo. I disturbi d’ansia possono essere causati da un sacco di fattori/predisposizioni psicologiche. Alcuni lo risolvono con i farmaci, altri con la psicoterapia, altri con lo sport, altri non lo risolvono mai e se lo trascinano dietro come una terribile croce. Devi trovare la tua strada, il tuo modo di conviverci, perché sconfiggerla è impossibile: è parte di te, e tu non sarai altro se non quello che sei: ansioso. Quanto a difficoltà ti comprendo appieno, in certi periodi per me è davvero invalidante perché alimenta paure per qualsiasi cosa (non solo ipocondria, ma anche ossessioni/paure di fare del male, di uccidere etc. etc. -> disturbo ansioso ossessivo/compulsivo, uno dei più comuni tra i disturbi d’ansia, prova a leggerti qualcosa a riguardo per capirne qualcosa di più). In ogni caso non credere sia una situazione irreversibile: se ci sono stati momenti in cui sei stato bene, convinciti che a quei momenti si può sempre ritornare: non è un disturbo a senso unico, può essere domato, con o senza farmaci. Prima cosa la forza di volontà nel cercare di mantenersi sempre lucidi, senza farsi deviare da interpretazioni fallaci del proprio male. Pensa che è come se ti fossi rotto una gamba; se ti capita ti attivi per risolverlo ingessandola e stando a riposo. L’ansia, l’angoscia, il panico a me si associano anche a pensieri desolanti sulle domande a cui eternamente nessuno saprà mai rispondere: cosa ci faccio qui? perché esistiamo? da dove veniamo? dove andiamo? sono reale o è tutta illusione? cos’è la realtà? e cose di questo tipo, filosoficamente sempre più impegnative e insolubili. Mi prende il cuore in gola, vertigini, indurimento dei muscoli delle gambe, senso di soffocamento, ed è lì, ogni singola volta, che mi scopro dannatamente attaccato alla salute, alla vita. Poi passa e lascia solo tanto sconforto e spossatezza, anche se certuni dicono lasci un “sonno ristoratore”. Tu prendilo come un segnale d’allarme che ti invia il tuo fisico: ti sta dicendo che è arrivato al limite per quanto riguarda certe cose che solo tu naturalmente puoi scoprire. Ti sta avvertendo. Il corpo – sebbene è sempre stato messo in secondo piano e denigrato come inferiore e caduco – talvolta è più intelligente dello spirito, perché più pragmatico e autoconservatore… molla la corda e prenditi cura del tuo corpo. Sport, legami sociali, aria fresca, magari un po’ meno libri… questo a te! Auguri di pronta guarigione!
        Giacomo

  5. Mi spiace davvero. La persona che conosco e che ha avuto questo problema alla fine ne è uscita con l’aiuto di specialista. Spero passi presto. Con affetto,

    • Concordo con Spice, è necessario il supporto di uno specialista, in questi casi il faidate non serve a nulla. Tieni duro, i libri possono aspettare. Supererai questo momento di difficoltà alla grande. ciao

  6. Addolorato e incredulo ti sono vicino e porgo tutta la mia solidarietà. Comprendo cosa siano i momenti di panico, anche se non ho mai registrato nulla di così allarmante. Conosco poco delle origini di tale malessere, ma anch’io consiglierei, se ti è possibile, un periodo di distrazione dalla routine. Ricordo che il genetista Edoardo Boncinelli soffrì di attacchi di panico in gioventù, da cui poi è guarito. anche se non molto diffusamente, ne parla nel primo capitolo di “Il mondo è una mia creazione” http://www.tusfiles.net/tacb8ci2sc8i
    A presto, sperando in buone nuove.

  7. Io non ho mai avuto attacchi di panico, potrei spiegarli solo teoricamente ma a che serve?!
    I centri di jonas, di cui Massimo Recalcati ne è il presidente sono molto specializzati nella cura dei nuovi sintomi, cui gli attacchi di panico appartengono.
    Non restare solo, non so cosa ne pensi nella psicoanalisi, io ne sono tutt’ora diffidente, però, in ultima analisi quelli di Jonas, io conosco il centro di Milano(non so tu dove abiti) sono molto bravi.
    Non restare solo non farti invalidare dall’ansia…non è difficile se vuoi uscirne. Non farti l’illusione di poterlo fare da solo.
    Se ti servono informazioni scrimi pure dimmi dove lasciarti la mia mail personale
    Un abbraccio

  8. Mi dispiace Nat. È chiaro che in questo momento i libri passano in secondo piano. Cerca di rimetterti il prima possibile. E poi da leggere io ne ho ancora per un paio di vite. In bocca al lupo.

  9. Pronta guarigione Nat, ho sentito dire che a volte gli attacchi sono causati o quanto meno provocati da una sorta di auto suggestione, forse potresti informarti su questo. Un abbraccio.

  10. un caloroso abbraccio natjus . anche se non ci conosciamo di persona e queste due parole che scrivo possono confortare e limitare ben poco.

  11. Per te i guai cominciano la mattina, per me la notte. Sono anni, ormai, senza soluzione di continuità. Confermo il nesso fisico-psicologico. Attenderne la fine, un “segno”, non servirà: qualcosa cambia poco a poco, uno ci fa caso confusamente dopo un po’. Consigli medici non posso darne, ma l’esperienza mi fa preferire i rimedi naturali (Quetidia e Remedium, p. es.): ti danno una sana “indifferenza” nel momento culminante del disagio. Io provo anche a inventarmi dei passatempi per compensare ciò che l’ansia prova a sottrarre all’attività quotidiana, per creare un nuovo immaginario, più o meno. Sai che per fare quello che fai in questo luogo virtuale ci vuole forza, che hai dimostrato di avere in abbondanza. Ciao.

  12. Un abbraccio Nat. Questi “mali del vivere” non sono da sottovalutare e purtroppo bisogna imparare a conoscerli (conoscersi) per poterci convivere al meglio. Abbi cura di te.

  13. Caro Nat, ne ho sofferto anch’io e, quando sono sotto stress, mi capita di ricaderci ma ti assicuro che si supera. Devi capire qual è il fattore generante, essere consapevole che non può succederti nulla di irrimediabile, controllare la respirazione e affrontare le tue ansie. Perdona la sintesi, però ti comprendo e volevo scriverti che puoi farcela.

    Un abbraccio

  14. Ciao Nat, mi dispiace tanto, purtroppo il nostro modo culturale di interagire con la vita ci crea degli squilibri emotivi che si materializzano in questi sintomi. Consulta degli esperti, ricchi di umanità, per consigliarti i rimedi del caso, non restare da solo, ma cerca la costante compagnia di persone a te care. Auguri per una pronta guarigione.

  15. Quest’anno ho avuto il mio primo attacco di panico e è stata una sensazione avvilente che ha lasciato strascichi anche una volta passato. Nel mio caso è avvenuto in seguito a un periodo di profondo stress e di grande preoccupazione per la persona con cui vivo, la quale mi è stata di enorme sostegno, perché anche lei ne ha sofferto, per un paio d’anni, ma nel suo caso fu a seguito di un doloroso lutto in famiglia. L’unico consiglio che umilmente posso dare consiste nel convincersi della ‘normalità’ e ‘innocuità’ di questi fenomeni, e quindi nel provare a ‘rassicurarsi’ da soli, cosa nient’affatto facile e che sola a sentirsela dire, o comunque così è stato per me quando mi fu detto, è più motivo di nervosismo che un aiuto valido.

    Ti auguro di rimetterti in forma al più presto.
    I miei saluti,
    Reader

  16. Caro Nat,
    ti sono vicino.
    E io che, non so perché, connettevo la tua assenza con le elezioni in Grecia… Che stupido che sono stato!
    Credo fermamente nella scienza e ti consiglio anch’io un specialista. I psicofarmaci (se ce ne fosse bisogno) oggidì sono diventati cosi sicuri e senza effetti collaterali che anche i piloti dei jet li possono prendere. Non preoccuparti per noi. Abbiamo l’altro 95% della TUA biblioteca ancora da leggere.
    Un abbraccio

  17. Caro Maestro Nat,

    penso che prendersi una pausa dal blog sia ampiamente dovuto al momento.
    Ti auguro di poter tornare in forma al più presto. Fatti forza!

    cardias

  18. Caro Nat,

    anche a me e’ capitato di avere attacchi di panico, non so se ci sia una soluzione uguale per tutti.
    Io mi sono aiutato molto con lo sport (corsa e nuoto) e con il training autogeno, sono una serie di esercizi di rilassamento molto semplici e facendoli con una certa frequenza mi hanno dato grandi benefici.
    Sono sicuro che tornerai presto in forma.
    Se hai bisogno sono qui…

  19. La soluzione più rapida per i DAP è necessariamente farmacologica:una benzodiazepina assunta in forma sublinguale ha un effetto quasi immediato ma, soprattutto, l’averla sempre in tasca rassicura la persona e contribuisce altamente a diminuire gli attacchi e la relativa ansia correlata.
    In alternativa, valgono i soliti consigli: cambia vita (come se fosse semplice 😉 , quando senti i sintomi comincia a contare all’indietro da 100 saltando i numeri dispari (serve a sottrarre concentrazione) ecc. ecc.

  20. L’uso di un farmaco nei casi più gravi, non deve essere visto come una definitiva soluzione. Si tratta di un passaggio necessario per raggiungere di nuovo uno stato di tranquillità emotiva. Io ho sofferto enormemente. Quello che mi ha aiutato è stata la meditazione, fino al punto che ormai mi è stato possibile eliminare il farmaco che usavo. Faccio sport anche quotidianamente. Mi è rimasta però una forma di ansia diffusa, un po’ di ipocondria, che si manifesta come dolore al petto. é l’ultimo strascico, ma supererò anche quello. L’angoscia che provoca il panico, non si può eliminare, è la cifra della nostra presenza al mondo, ma in un certo senso mettergli vicino quanta più vita possibile, per bilanciare, equilibrare, è possibile. Io ci sono riuscito.

    Ti abbraccio e ti invito a non mollare. Noi non siamo fatti per cedere.

  21. Ciao Nat, ho avuto anche io attacchi di panico, accompagnati da ansia, tachicardia, claustrofobia e agorafobia. Accadde tutto in seguito ad un trauma che pensavo di aver superato velocemente e invece questo fu il risultato. Ne uscii da sola, non conoscevo un medico di fiducia a cui rivolgermi e non volevo risolvere il problema con i farmaci. Ci volle molto tempo, mi aiutai con lo sport e l’autoanalisi. Non è stato facile e per nulla piacevole, probabilmente se mi fossi affidata a qualcuno veramente capace avrei fatto prima e meglio; per questo non esito a consigliarti di farti seguire da chi suscita la tua fiducia

  22. Per quanto riguarda i consigli natalizi, qualcuno che li ha, potrebbe renderli qui disponibili? Grazie a tutti per la risposta

    • Mi dispiace moltissimo apprendere di questa tua frustrazione che ti auguro essere la più veloce possibile a passare e lasciare solo un brutto ricordo, di quanto, la natura umana sia fragile, ma proprio in questa fragilità che si trova la forza, nel quotidiano affrontare quest’avventura che chiamiamo vita. Ti sono vicino.

  23. Caro Nat, coraggio.
    Ho ponderato ciò che scrivi, spero che questo malessere abbia natura passeggera e si risolva in breve tempo, in ogni caso consulta il tuo medico.
    Auguri per una lesta guarigione.

  24. Caro Nat, forza!
    Ti sono, ti siamo vicini tutti.
    Spero che nel breve periodo riuscirai a trovare un equilibrio che ti permetta di superare questo -brevissimo, auspico- momento di disagio.
    Un abbraccio.
    Piolino

  25. Carissimo Nat,
    io non sono tra i primi ad essere entrato nel gruppo dei fedelissimi, ma sento ugualmente forte il desiderio di augurarti una rapida guarigione. Non posso che associarmi a tutti coloro che ti hanno consigliato riposo e un cambio di rotta, anche se momentaneo, rispetto al tuo consueto stile di vita. Tuttavia, mi permetto di dirti che io consulterei uno specialista che, in modo competente, potrà consigliarti il miglior percorso da intraprendere, anche di tipo farmacologico, se necessario. Un forte, caloroso abbraccio.

  26. Anche io connettevo la tua assenza con le elezioni di questi giorni (la Grecia, ma soprattutto le dimissioni di Napolitano potevano far sperare in una grande svolta…).
    A parte le battute che spero possano tirarti su di morale, ti dico : PRENDI TUTTO IL TEMPO CHE TI SERVE! Tutto il materiale consigliato fino ad ora offre già tantissimi percorsi di studio e riflessione. Se io dovessi davvero approfondirli uno ad uno (leggendo e rileggendo), passerebbero molti anni prima di potermi permettere di essere autenticamente affamato di altre infornate.
    Ti auguro che questa situazione si risolva al meglio e non posso che consigliarti quello che è già è stato detto: cure mediche e riposo, soprattutto.
    So,per conoscenza di esperienze simili alla tua, che alcuni farmaci inizialmente possono aiutare a contenere i disturbi, ma contemporaneamente si devono svolgere attività (meditazione, psicoterapia ecc.) che orientano o ri-orientano il pensiero in una prospettiva di maggiore serenità.
    E poi, per rilassarsi, CONCENTRAZIONE SUL RESPIRO, ad esempio: inspirare profondamente per 5 secondi (contatati mentalmente), trattenere per altrettanti ed espirare lentamente sempre per lo stesso intervallo (o in questo caso anche maggiore) e ripetere il tutto più volte.
    Ti saluto
    miles13

  27. Mio Caro Nat,

    attraversa l’inferno, guarda in faccia i demoni, affrontali e sconfiggili!
    Ne uscirai, amico, ne uscirai …

    Forza e coraggio!

  28. Caro Nat, libero (dis)pensatore di culturali opulenze, prenditi cura di te stesso in questo periodo e metti in secondo, terzo piano tutto il resto. Oltre a consigliarti, come già fatto da chi mi ha preceduto, la visita presso uno o più specialisti, mi permetto anche di informarti (qualora già non lo sapessi, ma ne dubito) che ci sono ASL che attivano di tanto in tanto dei corsi di prevenzione non farmacologica degli attacchi di panico (è, infatti, questo un fenomeno sempre più diffuso e, di conseguenza, anche l’offerta terapeutica è aumentata).
    Ti auguro il meglio, ringranziandoti per l’enorme lavoro che hai fatto e che farai. Ciao

  29. Anch’io consiglierei di lavorare sulle cause scatenanti, e anche sulle reazioni più tipiche a quelle, nel periodo in cui non soffrivi di ansia. E’ certamente il consiglio di un non esperto, ma penso che sia utile rintracciare quelli che alla fine sono fatti reali e problemi pratici ai quali non abbiamo saputo dare soluzione (affetti, denaro, lavoro, non corrispondenza alle aspettative altrui). Per fortuna dormi, io a volte non sempre, e ci sono dei periodi in cui non vorrei affatto andare a letto per la sensazione di aver sprecato la giornata, e dei periodi in cui vorrei che la giornata finisse il prima possibile.
    Mi fa piacere che ti sia esposto a parlarne e che abbia avuto così tanti consigli e solidarietà. Facciamo tutti il tifo per te, qualunque soluzione adotterai.

  30. Carissimo Nat grazie infinite per l’ennesima splendida infornata di consigli. Ci mancava appena che ti scusassi…Questo genere di attacchi ha colpito 6 mesi fa il mio socio di un piccolo studio di consulenza e da allora sta cercando di venirne fuori con buoni risultati anche se fa ancora fatica a riprendere l’attività. Non esiste da quello che ho capito un percorso standard da seguire tra riposo, psicanalisi, psicofarmaci, ecc. L’importante è non affrontare il problema da soli ma affidarsi a qualcuno in gamba che ti faccia da guida a partire dall’identificazione chiara delle cause scatenanti. E se ne viene fuori. Mi unisco al tifo per te, forza Nat ! un caro saluto

  31. Natjus,
    riflessione: se potesse servirti fare dei viaggi e distrarti, credo che ciascuno di noi – e siamo tanti! – sarebbe onorato e felice di ospitarti presso di sè. Tu ci hai dato tantissimo; potremmo finalmente riuscire a ringraziarti fattivamente!
    Prenditi tutto il tempo.
    Un abbraccio da Mitzicat

  32. caro Natjus, non mi permetto di consigliarti nulla non essendo un medico né avendo una esperienza diretta degli attacchi di panico. Vorrei solo segnalarti che ultimamente c’è un proliferare di letteratura medica sulle capacità eccezionali della mindfulness/meditazione per superare, tra tante altre cose, anche gli attacchi di panico. Prova a cercare informazioni anche in questa direzione se non lo hai già fatto… non ti allego link, nel caso ti basterà googolare un po’.

    Approfitto del messaggio per lasciarti di nuovo la mia mail e chiederti di aggiungermi… Grazie ancora, take care!

  33. Mi spiace davvero, so come ci si sente perché è capitato anche a me. Nel mio caso il malessere era dovuto ai rapporti con le persone con cui ho più spesso a che fare, i familiari in primis. Mi sono tenuto dentro tutta una serie di problemi per lungo tempo, senza mai parlarne con nessuno, poi non sono stato più in grado di gestire la cosa e ho iniziato ad avere attacchi di panico e forme di evitamento. Un giorno ho avuto un vero e proprio crollo e per fortuna mi sono trovato accanto un estraneo che ha capito la situazione e con poche parole mi ha quasi rimesso in carreggiata. Mi ci voleva un piccolo tocco di suggestione, evidentemente.
    Sono passati mesi, non posso dire di essere guarito ma almeno adesso mi controllo meglio. Non ho fatto psicoterapia né preso farmaci (però, possono aiutare entrambi), più che altro ho fatto una sorta di autoanalisi ma questa è un metodo che può essere pericoloso perché si rischia di sbagliare qualcosa e alimentare nuovamente il circolo vizioso.

    Natjus, non so quanto possa esserti utile la mia esperienza, in ogni caso sono a tua disposizione. Mi auguro che tu risolva la tua situazione al meglio.

    Un abbraccio

      • prova 🙂

        La pratica della meditazione yoga non è solo una questione religiosa… imparare a controllare il respiro, le tecniche di visualizzazione… fare sport, anche poco quotidianamente, possono aiutarti. Con me hanno funzionato.
        L’angoscia non si può eliminare, ma si può metterle di fronte così tanta vita da potere contenere le sue spinte… 😉

        Io ci sono riuscito. E puoi farcela anche tu. Devi farcela anche tu. 😉

        Con amicizia.

  34. Carissimo Natjus,
    già altri hanno detto parole e consigli che vale la pena di seguire o provare. Credo che la cosa migliore sia scegliere una persona di grande esperienza e professionalità, uno specialista insomma. E poco importa che sia uno psicologo, uno psicanalista, un consulente filosofico, un terapeuta di qualunque indirizzo o scuola. Perché l’approccio che risulta valido per uno può anche essere inefficace per un altro. Come trovarla la persona giusta? Cercando informazioni via internet attraverso forum (ce ne sono tanti) dedicati alla salute del corpo e della mente, con il passaparola, con le segnalazioni di amici e conoscenti che vivono nella tua zona. Alla fine avrai una lista di nomi e su quelli concentrerai la tua attenzione per trovare la persona che risponde alle tue esigenze. Ma l’aiuto deve venire necessariamente da una persona in carne ed ossa, non solo dai libri o dalla cultura, che, per per quanto vasta possa essere (come ben tu sai), può anche trasformarsi in un labirinto senza via d’uscita.
    Mi permetto di dirti, anche, che il lavoro continuativo al computer, sicuramente un grande lavoro al servizio della Comunità, rischia alla lunga di essere alienante e particolarmente stressante sul piano psico-fisico, con incidenze che possono risultare molto negative sull’umore, sulla reattività, sulla capacità di orientamento. Ci si può trovare di fronte a forme di spersonalizzazione e di insignificanza da cui bisogna tirarsi fuori il più velocemente possibile.
    Un abbraccio e l’augurio che tutto si possa risolvere per il meglio al più presto. 🙂
    Maurizio

  35. Ciao Natjus,
    leggo solo ora di questa condizione in cui sei caduto. Mi dispiace davvero tanto, ma allo stesso tempo proprio non saprei cosa consigliarti per uscirne alla meglio. Ognuno ha i suoi modi e i suoi tempi. Penso però che, differentemente da ciò che ti propongono alcuni – il riposo, la meditazione -, la tua sia una situazione che vada affrontata ritrovando un punto di connessione con la vita, e non, per così dire, filtrata da fermo mediante un ripensamento solo intettuale. Questi stati di sofferenza psicologica, ai quali noi bibliofili meditativi siamo soliti andare incontro, tendono proprio all’intorbidimento e al progressivo irretimento della persona: più si resta inerti ad osservarli più si tende a pensare che non c’è via di scampo e ci si lascia divorare; per cui penso che il modo più opportuno per contrastarli, e non cedere a essi, sia l’attività, riapproriarsi della vita, delle esperienza intense, delle emozioni positive e delle relazioni umane che possono alimentarle – e che purtroppo spesso sono proprio la cosa che manca.

    • Ciao Natjus
      Lasciare tutto e viaggiare credo essere la migliore soluzione. Se vieni a Lisbona, vi invitano a cena e a parlare.

  36. Non è facile capire quello che stai passando se non lo si è passato di persona e non è nemmeno facile dare consigli. So, da amici e amiche che ci sono passati, che è imprescindibile rivolgersi a uno specialista e che spesso i farmaci possono aiutare molto, ma leggo che molti hanno risolto anche diversamente. Che dirti? Posso solo augurarti di essere forte e stare meglio il più presto possibile

  37. Qualche notte fa ho avuto spiacevoli pensieri che hanno minato per ore la mia autostima, quella che tu chiami ansia anticipatoria. Mi sono sentita la più spregevole persona in questo mondo e la mattina seguente ho fatto la più terribile delle gaffe. Giornate di merda seguiranno lo so bene. Ma se la tua coerenza (dignità, chiamala come ti pare) intellettuale sembra venir meno vuol dire che puoi farcela perché nessuno è mai sopravvissuto ad una lineare attività mentale. Forza!!!

  38. Ciao, Natjus! Mi spiace per i problemi di salute che ti affliggono: non avendo consigli competenti da darti, mi limito ad augurarti una pronta guarigione!
    Volevo chiederti: sul profilo mega vedo regolarmente tutti i consigli fino al cen(t)one natalizio compreso, ma non quest’ultima infornata annunciata in questo post. Sono forse cambiate le modalità?

  39. mi dispiace molto, che consigli dare? Io in passato ho sofferto di panico da attacchi di agorafobia acuta. A volte il panico è una difesa, non piacevole, ma è una strategia di sopravvivenza che va interpretata: un segnale forte che va letto nel suo contesto (e sempre alla lettura si va a finire). Stai meglio se puoi…

    • Giusto Bliss, l’attacco di panico è una strategia caro Nat, devi riflettere un po’, se stai vivendo qualcosa di nuovo che chiede uno sforzo cognitivo diverso da quelli che sei abituato a vivere, cioè l’uso di un nuovo schema e lavoro mentale in un nuovo contesto.sforzati di capire e affrontare…hai la mia mail. Un abbraccio caro Nat

      • infatti questi ‘attacchi’ nel mio caso comparivano in presenza di nuovi eventi stressanti da affrontare e quel panico da spazi aperti era una spia di qualcosa di ben preciso. Anche osservare l’insorgenza dell’attacco (frequenza, momento della giornata, durata) per un periodo di tempo e annotare tutto, può servire su tempi medi ad aiutare a capire la natura di quel un filo rosso tra gli eventi che se non cura nell’immediato, consente però uno scatto di conoscenza importante per il futuro

  40. ciao nat,apprendo solo ora del tuo disagio,ne sono profondamente addolorato,io ho sofferto di fobie e di profondi stati d’ansia quindi ti posso comprendere,e’ proprio l’ansia anticipatoria che fa scaturire il panico,cio’ che pensi alla fine si avvera,impara a distrarre la mente a concentrarti su altro,penso al panico mi concentro sul respiro,penso al panico porto la mia attenzione ad un oggetto.lo so non e’ facile,la mia personale meditazione e’ la lettura,leggo penso ai libri e tutto passa.non ti consiglio psicofarmaci.non ne’usciresti piu’.inoltre dovrai imparare a convivere con le tue paure.in questo periodo sto leggendo stanislavskij e la sua psicotecnica,ci sono ottimi espedienti per dimenticare le paure,come vedi la ricerca per chi ha un’elevata sensibilita’ non finisce mai.un abbraccio,ti sono davvero vicino.

      • non a controllare, piuttosto a ritornare (a sentire) sempre di nuovo. Vivamente consiglio “Ritrovare la serenità”, R.Cortina,2010 con cd di Kabat-Zinn e altri 3 illustri medici

  41. Caro Natjus, anch’io mi trovo in una situazione analoga alla tua.
    A dir la verità non ho la soluzione, però un miglioramento potresti trovarlo seguendo strade alternative alle quali magari non hai prestato la giusta attenzione, ovvero la meditazione e la preghiera.
    Spero che avremo modo di risentirci.
    In bocca al lupo e resisti!

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