Ludwig Wittgenstein – Lezioni 1930-1932

Lezioni 1930-1932

Dopo la lunga interruzione seguita al “Tractatus”, Wittgenstein, passato attraverso le fondamentali esperienze della prima guerra mondiale e del periodo trascorso come maestro elementare nei villaggi della Bassa Austria («Come posso essere un logico se non sono ancora un uomo!» aveva scritto a Bertrand Russell), tornò nel 1929 in Inghilterra e nel gennaio dell’anno successivo iniziò i suoi corsi al Trinity College di Cambridge. Nell’ambito di queste lezioni, che segnano la ripresa della ricerca filosofica e scientifica, Wittgenstein avviò la profonda rielaborazione critica del “Tractatus” che lo porterà ad abbandonare la concezione del linguaggio come insieme di raffigurazioni indipendenti dei fatti e a sostituirla con quella di un sistema di simboli e di espressioni governati da relazioni interne e disciplinati da regole d’uso: «Il linguaggio è un calcolo,» dice Wittgenstein «pensare è giocare un gioco, usare il calcolo». Il linguaggio è dunque assimilato a un algoritmo, e le nozioni di uso, regola e relazione interna vengono ad assumere un ruolo cruciale: fra l’inerte letteralità di un’espressione linguistica e il suo significato vi è un salto, prodotto dall’intenzione, dal gesto preverbale – a sua volta inesprimibile –, che ne dirige l’uso. I testi delle lezioni di Cambridge, che qui pubblichiamo sulla base degli appunti di John King e Desmond Lee, ci offrono la rara opportunità di assistere al primo articolarsi di alcuni passaggi decisivi nel pensiero dell’ultimo Wittgenstein, e di osservare lo schiudersi di quella prospettiva in fondo alla quale troveremo le “Ricerche filosofiche”.

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