Pierre-Andrè Taguieff – L’illusione populista

Nello spazio politico tradizionale di molti paesi europei, assistiamo oggi alla clamorosa irruzione, iniziata negli anni ottanta, di nuovi partiti antisistema. Generalmente incarnati da leader telegenici penetrati per effrazione in una zona politica riservata, tali partiti fanno ricorso al gesto dell’appello al popolo, unendo al rifiuto della classe politica nazionale quello della nuova classe espertocratica transnazionale. Al “né a destra né a sinistra” si aggiungono diverse forme, mescolanze più o meno contraddittorie di liberalismo economico e di nazionalismo etnico, di liberoscambismo e di protezionismo, di xenofobia antimmigrati e di difesa dello Stato-provvidenza, di rifiuto delle élite e di paure identitarie. Oscillando tra l’arcaico e il mediatico sia nei loro programmi sia nel discorso e nell’immagine pubblica dei leader, questi partiti monopolizzano l’espressione delle inquietudini suscitate dagli effetti disintegratori della mondializzazione neoliberale. Una chiara e obiettiva ricostruzione delle vicende storico-politiche, sociali, economiche, religiose e culturali che hanno scosso la Palestina dalla fine del XIX secolo ai nostri giorni. Da una parte la tormentata nascita dello Stato di Israele, preceduta dal diffondersi dell’ideale sionista e dai pionieristici inse- diamenti dei coloni nella terra dei propri antenati; dall’altra, l’affermarsi di un nazionalismo arabo e di una coscienza politica palestinese, fino alla fon- dazione del primo Stato palestinese. Un ricco apparato documentario (per esempio: tutti i testi dei trattati di pace, dei quali si è persa memoria), schede e tabelle informative fanno di questo libro uno strumento indispensabile per comprendere una delle aree più “calde” del mondo e per avere sotto mano tutti gli elementi per ricostruire le posizioni delle varie parti in causa.

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