Mimmo Franzinelli – Il prigioniero di Salò: Mussolini e la tragedia italiana del 1943-1945

Il prigioniero di Salò: Mussolini e la tragedia italiana del 1943-1945 (Le scie) di [Franzinelli, Mimmo]

La tragica avventura della Repubblica di Salò è stata fra le più pesantemente colpite dalle semplificazioni ideologiche. Tanto le versioni dei vincitori quanto quelle dei vinti hanno trascurato, e mistificato, la realtà storica a favore dell’esaltazione di amor di patria, sentimento nazionale, passione civile e – da ultimo – consacrazione eroica delle vittime.
Mimmo Franzinelli si lascia alle spalle queste logiche e sulla base di fonti inedite o sinora trascurate descrive la tentata resurrezione del fascismo nel settembre 1943 e i successivi sviluppi fino all’aprile 1945. Gli scritti di Mussolini, i rapporti di Kappler per Hitler, le carte di Claretta Petacci, i notiziari della Guardia nazionale repubblicana, le note della Segreteria particolare del duce rivelano una storia inedita di equilibri estremamente instabili, dove Mussolini, inseguendo il sogno di una rinascita improbabile – anche sul piano personale -, svolge comunque un ruolo da protagonista nella guerra civile innescata dalla costituzione della RSI e dall’insediamento del suo quartier generale sul lago di Garda.
Consapevole di essere ostaggio dei nazisti, il vecchio dittatore, esautorato dai tedeschi, criticato dai suoi stessi colonnelli e lontano dal suo popolo, è costretto in un microcosmo di sopravvissuti dove unico referente resta Claretta, la giovane amante, e obiettivo primario – ossessivamente quanto vanamente perseguito – è spostare la sede di governo lontano da Salò. Il volume documenta la disistima del capo della RSI verso i suoi collaboratori, l’odio mortale per Alleati e partigiani, la prostrazione – sino al limite del suicidio – per la perdita di Roma e l’avvicinamento del fronte al Nord. E attraverso i dossier dei servizi segreti esamina l’estremo tentativo di riscatto, con il discorso milanese del Teatro Lirico, il 16 dicembre 1944. Nelle pagine finali sono descritti, settimana per settimana, i tentativi di far espatriare Claretta Petacci, il terrore di essere arrestato dagli anglo-americani, la disperata ricerca di salvezza di un uomo ormai convinto di essere un “cadavere vivente”.

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