uscite 15 marzo 2022


In questo libro l’Autore prosegue e sviluppa le sue indagini attorno all’origine della cultura e al ruolo svolto dalla modernità europea nel renderla oggetto di audaci riflessioni filosofiche e scientifiche, qui presentate e discusse nell’involontaria tradizione teorica che vengono a formare a partire dall’individuazione della conoscenza umana quale problema centrale della filosofia nel criticismo di Kant. Si offre così al lettore un percorso storico-filosofico che, sullo sfondo preistorico della lunga avventura del genere Homo e con una particolare attenzione allo snodo decisivo dell’antica Grecia, intende ricostruire i tratti peculiari che hanno condotto l’Occidente dapprima greco e romano e poi europeo verso questo tipo di sensibilità, passando per l’interpretazione ebraico-cristiana della storia umana in quanto dramma della salvezza. Ne emerge una sinossi tra antichità e modernità che ci aiuta a comprendere il sedimentarsi della nostra identità culturale, ma in un dialogo serrato con le altre culture, visto che il processo da cui l’Occidente è nato si è nutrito di uno scambio fittissimo con le civiltà orientali, come documenta lo stesso formarsi del mondo ellenico, in un confronto tanto più creativo quanto più segnato da contrasti identitari particolarmente accaniti nei casi di maggior reciprocità e vicinanza, e ne è testimonianza la genesi del monoteismo, avviato dall’interazione tra filosofia greca (segnatamente platonica) e civiltà ebraica, e definitosi nei dissidi del medio giudaismo che avrebbero portato alla differenziazione ed espansione del cristianesimo, con i suoi successivi conflitti sia esterni che interni. Se è difficile evitare la conclusione che nella storia umana polemos sia padre e re di tutte le cose – secondo l’asserzione di Eraclito -, è proprio una simile constatazione a suggerire che una specie litigiosa come la nostra sia capace di trarre risorse dai suoi stessi conflitti, e forse oggi di dirimerli in una più matura coscienza della sua vera storia.

 


Per caratterizzare l’identità dell’Occidente si è soliti chiamare in causa tradizioni diverse: la democrazia greca, il diritto romano, il cristianesimo, la rivoluzione scientifica e così via. A volte si evocano anche la filosofia e la scienza greca, un’idea caratteristica non soltanto di filosofi come Husserl, Heidegger o Popper, ma anche di scrittori come Jorge Luis Borges. Studioso da sempre attento al tema dell’incontro e del contatto fra culture, l’autore scruta oltre duemila anni di storia del pensiero per mettere in dubbio che la Grecia sia sempre stata considerata terra di origine della filosofia e che quest’ultima sia una sua esclusività, fatta poi propria dall’Europa e dall’Occidente come segno identitario. Si tratta piuttosto di una costruzione storica, dell’«invenzione di una tradizione». L’identità europea è infatti l’esito di una vicenda complessa, è un’identità plurima in continuo movimento, tutt’altro che monolitica e uniforme. E forse proprio questa è la sua peculiarità, forse anche il suo pregio.

 

Giuseppe Fornari – Alle origini dell’Occidente. Preistoria, antica Grecia, modernità [LDB]
Giuseppe Cambiano – Filosofia greca e identità dell’Occidente. Le avventure di una tradizione [LDB]

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