Alexandra Laignel-Lavastine – Il fascismo rimosso. Cioran, Eliade, Ionesco. Tre intellettuali rumeni nella bufera del secolo

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Emile Cioran, Mircea Eliade e Eugène Ionesco sono riconosciuti come tre importanti classici della cultura francese ed europea della seconda metà del XX secolo. Nati in Romania precisamente a due anni di distanza l’uno dall’altro – nel 1907 Eliade, nel 1909 Ionesco e nel 1911 Cioran – i tre giungeranno, sul filo di percorsi peraltro accidentati, a imporsi come maestri pressoché incontestati, ciascuno nel proprio campo: Cioran come esteta dell’apocalisse e “La Rochefoucauld del XX secolo”; Ionesco, primo scrittore francese ad essere pubblicato, ancora vivente, ne La Plèiade, quale principe dell’assurdo; Eliade come “uno dei più grandi storici delle religioni del nostro tempo”, secondo un’espressione comparsa un po’ ovunque al momento della sua morte, nel 1986. Per coloro che si interrogano sull’adesione al fascismo di Emile Cioran e soprattutto di Mircea Eliade, questo libro dissiperà gli ultimi dubbi. Tutt’altro che peccato giovanile, si scoprirà, partendo dagli inediti scritti politici in francese e da archivi fino ad ora inesplorati, l’ampiezza del discorso antisemita e ultranazionalista portato avanti da questi due autori oggi celebri in tutto il mondo. E si scoprirà la loro ostinazione nel camuffare, o meglio riciclare dopo il 1945, una filiazione ideologica comunque necessaria per comprendere le loro opere della maturità. Di questa “rimozione del fascismo” Ionesco fu un testimone consenziente? Il giovane intellettuale di sinistra conosceva perfettamente, per averla combattuta negli anni Trenta, la militanza dei suoi compatrioti. Come interpretare allora il bizzarro patto del silenzio stretto nel Dopoguerra tra i tre uomini? Complice amnesia o equivoco effetto delle solidarietà anticomuniste dell’esilio? L’autrice, che non assume mai un tono inquisitorio, mostra come il pensiero di un Eliade o di un Cioran abbia potuto giustificare una delle derive più sanguinarie del Ventesimo secolo. Attraverso una minuziosa inchiesta storica, che ci farà viaggiare dalla Bucarest delle Guardie di Ferro a Parigi, Laignel-Lavastine illumina il percorso troppo a lungo nascosto delle loro vite.