Angelo Bolaffi Pierluigi Ciocca – Germania/Europa. Due punti di vista sulle opportunità e i rischi dell’egemonia tedesca

Germania/Europa: Due punti di vista sulle opportunità e i rischi dell'egemonia tedesca di [Bolaffi, Angelo, Ciocca, Pierluigi]

«Il vero segreto dell’odierna leadership tedesca, quello che potremmo chiamare il fondamento della sua capacità egemonica, non è di natura economica, come molti ritengono, ma è in primo luogo di natura spirituale e culturale: consiste in una trasformazione epocale, in una sorta di miracolo etico-politico, un “miracolo democratico”». Angelo Bolaffi

Marcello De Cecco – Ma cos’è questa crisi. L’Italia, l’Europa e la seconda globalizzazione (2007-2013)

Ma cos'è questa crisi di [De Cecco, Marcello]

Marcello De Cecco è uno dei pochi studiosi di economia capaci di fornire una bussola alla lettura della crisi. Il suo sistematico commento alle vicende che da cinque anni caratterizzano la congiuntura economica mondiale più difficile e complessa dell’ultimo secolo è una lezione di metodo storico, di rigore dell’analisi, e anche di stile: spiegare gli arcana dell’economia e della finanza a quelli che non stanno dentro lo stretto recinto degli addetti ai lavori comporta infatti grande padronanza di scrittura, capacità evocativa, e non da ultimo una forte dose di ironia. La diagnosi è ben chiara. Il principio che continua a ispirare le ricette dominanti per uscire dalla crisi è: «prima l’austerità e poi la crescita».Ora, osserva De Cecco, «la prima l’abbiamo da tempo, ma la seconda non si vede, e se la ricetta non ci ha ancora soffocato lo dobbiamo a Obama, che questa ricetta non la applica».Ma quando è nata l’idea che per investire bisogna aver prima risparmiato? «Essa è presente già in Adam Smith, e percorre per più di un secolo l’intera storia della teoria economica. Fino a quando arriva Keynes che, con la forza della disperazione dovuta alla crisi post-bellica, afferma che, al contrario, sono gli investimenti a determinare i risparmi». Le analisi di De Cecco mostrano bene la tensione tra le due spiegazioni, e la divergenza tra le due ricette. Il cuore della crisi europea sta nel continuare a rimanere abbarbicati all’idea dell’austerità a tutti i costi. La battaglia che si conduce in Europa attorno a questi temi è una battaglia aperta, che coinvolge le autorità monetarie, i gruppi politici, le lobby, gli interessi della speculazione e della rendita. Tutti soggetti che si muovono in uno scenario storico complesso, difficile da penetrare. Ma sta proprio qui il fascino della lettura di De Cecco: mai rinunciare a capire, mettendo sempre davanti a tutto la storia.

Emilio R. Papa – Storia dell’unificazione europea

Storia dell'unificazione europea di [Papa, Emilio Raffaele]

Un classico della collana di storia Bompiani torna in libreria con l’aggiunta di una nuova parte, composta di dieci capitoli e di un poscritto che hanno per oggetto gli anni della crisi del federalismo europeo (2006-2016). Dall’idea di Europa, dalle antiche formulazioni teoriche di un assetto unitario europeo (e avanti nei secoli, fino ai sogni di “una società di sovrani”, fino al federalismo pacifista, fino all’ultimo dopoguerra, alla CECA, alla nascita del Parlamento europeo) il libro conduce il lettore alla storia di questi ultimi anni, che hanno visto divenire sempre più difficile la lotta per un’Europa politicamente unita e federale. Dopo l’allargamento dell’Unione Europea a 25 Paesi e dopo il lancio dell’euro, lo smacco referendario della Convenzione Europea nel maggio 2005 ha portato a una progressiva involuzione istituzionale dell’Unione Europea in senso centralistico-intergovernativo, antifederalista; e la crisi economica ha aggravato l’acuirsi degli attriti fra UE e Paesi membri. Sono cominciati gli anni dell’austerity, del rigore, della pesantissima crisi della Grecia, della Brexit. Ha conquistato sempre più spazio il nazionalpopulismo estremista, ora esultante per l’avvento alla presidenza USA di Trump, dichiaratosi anti-UE. Forse uno spettro è tornato ad aggirarsi per il mondo: che sia lo spettro di una internazionale populista?

Thomas Fazi, Guido Iodice – La battaglia contro l’Europa

La battaglia contro l’Europa: Come un'élite ha preso in ostaggio un continente. E come possiamo riprendercelo.: Come un'élite ha preso in ostaggio un continente. E come possiamo riprendercelo. di [Fazi, Thomas, Iodice, Guido]

A otto anni dallo scoppio della crisi finanziaria, l’Europa è stremata dall’austerità, dalla stagnazione economica, da disuguaglianze sempre più gravi e dal crescente divario tra paesi del centro e della periferia. La stessa parola “crisi”, che rimanda a un fenomeno di rottura e di breve periodo, è ormai inadeguata a descrivere quello che appare come un cambiamento strutturale – ma forse sarebbe meglio dire una ristrutturazione deliberata – dell’economia e della società. La democrazia viene esautorata a livello nazionale e non viene sviluppata a livello europeo. Il potere è sempre più concentrato nelle mani di istituzioni tecnocratiche che non rispondono delle loro decisioni e in quelle dei paesi più forti dell’Unione. Allo stesso tempo, cresce in tutto il continente un’ondata di populismo, con l’affermarsi in alcuni paesi di pericolosi movimenti nazionalisti. Eppure non vi è ancora un consenso sulle ragioni che ci hanno condotto fino a questo punto e su come uscirne. Il perdurare della crisi economica e la vergognosa gestione della vicenda greca hanno sì trasformato la crisi in un argomento di dibattito diffuso, ma hanno anche determinato un progressivo imbarbarimento, sempre più dominato da logiche nazionalistiche («prima gli italiani») e semplificazioni illusorie e solo apparentemente radicali («fuori dall’euro»). Nel frattempo molti dei miti fondativi alla base del “regime di austerità” – dobbiamo stringere la cinghia perché stiamo finendo i soldi; abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità; il problema è l’eccessivo debito pubblico ecc. – si sono persino rafforzati.

Vladimiro Giacchè – Titanic Europa

Titanic Europa: La crisi che non ci hanno raccontato di [Giacché, Vladimiro]

La crisi che stiamo vivendo ci è stata spiegata così. L’elenco dei suoi presunti colpevoli è molto più lungo delle scuse di John Belushi. Dai “titoli tossici” ai trucchi contabili della Grecia, dalla bolla immobiliare negli Stati Uniti a quelle di Irlanda e Spagna, dai vecchi debiti dello Stato italiano alla politica monetaria della Federal Reserve. Nessuno di questi colpevoli, ovviamente, è in grado di spiegarla.

Vladimiro Giacchè – Costituzione italiana contro trattati europei

Lotta all’inflazione e autonomia della banca centrale, massima concorrenza e minimo intervento dello Stato nell’economia sono i principi chiave dei trattati europei. Questo saggio dimostra che essi esprimono un’idea di società in conflitto con quella propria della nostra Costituzione e con la tutela dei diritti fondamentali che questa prevede, a cominciare dal diritto al lavoro. Tale conflitto è reso evidente dalla forzatura rappresentata dall’inserimento in Costituzione, in obbedienza alle regole europee del Fiscal compact, del nuovo art. 81 che prevede l’obbligo del pareggio di bilancio: un vero e proprio cuneo che scardina il sistema dei fondamentali diritti costituzionali. Contro la logica del “vincolo esterno” che quell’articolo rappresenta è necessario riaffermare la validità dell’impianto originario della nostra Costituzione e la sua priorità sui trattati europei.

Vittorio Valli – L’Europa e l’economia mondiale. Trasformazioni e prospettive

La seconda metà del XX secolo ha visto il consolidamento dell’egemonia economica degli Stati Uniti; lo smembramento degli imperi coloniali e il processo di decolonizzazione; l’impetuosa ascesa economica relativa dei paesi dell’Asia orientale; la lenta e difficile costruzione dell’Unione europea; la crescita e poi il collasso dei regimi comunisti dell’Unione Sovietica e dell’Europa orientale; l’inizio del difficile periodo della transizione, nonché l’avvio nel mondo del tormentato processo di globalizzazione economica e finanziaria. Il volume presenta un’analisi chiara e documentata delle trasformazioni dell’economia mondiale, offrendo una visione d’insieme di questi grandi cambiamenti. Una trattazione più dettagliata viene dedicata ai mutamenti economici successivi alla seconda guerra mondiale, ma anche ai processi di globalizzazione e di integrazione europea e alle dinamiche economiche degli Stati Uniti e del Giappone, dell’Italia, delle altre maggiori economie europee e di alcuni paesi mergenti del sud del mondo, quali la Cina, l’India, l’Indonesia, la Corea del Sud, il Brasile e il Messico.

Dell’Agnese & Squarcina – Europa. Vecchi confini e nuove frontiere

Questo libro, curato da Elena dell’Agnese ed Enrico Squarcina “Europa. Vecchi confini e nuove frontiere”, seguendo il filo rosso della storia dei mondi di confine del continente europeo, traccia un esaustivo quadro d’insieme e, al contempo, si interroga sul futuro dell’Europa e dell’Unione europea, aprendo interrogativi che troveranno le loro risposte solo con il tempo.

Progetto originale Libreremo, mi sono limitato a editare.

Pietro Greco – La scienza e l’Europa: Il Rinascimento

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L’incontro tra la scienza e l’Europa avviene nel XII secolo. Il rapporto che si instaura è intenso e profondo, ma la ‘grande crisi del Trecento’ ne interrompe presto lo sviluppo. È nel Quattrocento che l’Europa riscopre la scienza, in particolare a Firenze. Pionieri di questo nuovo inizio sono Brunelleschi, Donatello, Masaccio, artisti che studiano la matematica per meglio rappresentare la realtà fisica, e su tutti Leon Battista Alberti, teorico della prospettiva.

Pietro Greco – La scienza e l’Europa. Dal Seicento all’Ottocento

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Nel XIX secolo la piccola Europa acquisisce la decisiva leadership mondiale. Non solo e non tanto perché assume il controllo militare di una parte notevole del resto del pianeta, ma anche e soprattutto perché diventa il luogo più ricco della Terra e il continente dove sono più avanzati i diritti civili e politici. Questa leadership è il frutto di una serie di grandi cambiamenti che si usa definire ‘rivoluzioni’: la rivoluzione francese e anche quella americana alla fine del Settecento e la rivoluzione industriale all’inizio dell’Ottocento. Ebbene, all’origine di questi cambiamenti c’è un’altra rivoluzione: la rivoluzione scientifica del XVII secolo. Da Galileo a Newton, alcune decine di matematici e filosofi naturali disseminati per l’Europa producono una quantità di conoscenze sul mondo naturale senza precedenti, creando le premesse per il futuro sviluppo tecnologico e per la rivoluzione industriale. Ma gli uomini di scienza del Seicento danno vita anche a una comunità transnazionale che rappresenta un modello di trasparenza, democrazia, tolleranza e rigore che informerà di sé il secolo dei Lumi e la cultura del Vecchio continente, ponendo così le basi per la rivoluzione americana e la rivoluzione francese.