Vincenzo Ferrone – Lo strano Illuminismo di Joseph Ratzinger

Lo strano Illuminismo di Joseph Ratzinger

Perché dopo secoli di demonizzazione l’attuale papa ha deciso di ‘cristianizzare’ l’Illuminismo? Qual è il vero rapporto della Chiesa con questioni cruciali come la storia della libertà e dei diritti dell’uomo? Vincenzo Ferrone contesta l’uso e l’abuso di tesi storiografiche che teologicamente declinate rivendicano alla cultura cristiana le origini della modernità in Occidente, nonché la difesa dell’essere umano nel mondo post-moderno.«Forse bisognerà davvero attendere un nuovo papa, meno teologo, meno competente nella raffinata ‘dialettica dell’Illuminismo’, per sperare di veder finalmente rispettato per intero lo spazio valoriale dei non credenti, la loro autonomia morale, il bisogno esistenziale, il significato profondamente umano e quindi sacro della verità storica, indispensabile anche, e soprattutto, per i cattolici riformatori».

Robert Darnton – Il mesmerismo e il tramonto dei Lumi

DarnNel decennio che precedette lo scoppio della Rivoluzione francese, un personaggio destinato a sedurre e a dividere i suoi contemporanei – nonché i posteri – si trasferì a Parigi. Era Franz Anton Mesmer, medico, affiliato alla massoneria, musicista e cultore di alchimia ed esoterismo. La teoria che da lui prende nome, il “mesmerismo”, ritiene che un corretto funzionamento dell’organismo dipenda da un armonioso flusso del magnetismo animale che lo attraversa. Mesmer sottoponeva perciò i suoi pazienti all’applicazione di calamite e induceva loro stati alterati di coscienza chiamati “sonnambulismo artificiale”. In questo libro l’autore esamina da una nuova prospettiva gli intrecci e le influenze di questo fenomeno che attraversò l’Età dei Lumi.

Consiglio di Carlito brigante.

Max Horkheimer, Theodor W. Adorno – Dialettica dell’illuminismo [Epub – Mobi]

coverScritta in stretta collaborazione dai due pensatori tedeschi durante la guerra, l’opera risponde al bisogno di tradurre sul piano speculativo una duplice esperienza: quella dell’Europa devastata dal fascismo, che gli autori si erano lasciata alle spalle, e quella della società americana che li aveva accolti. Entrambe le esperienze provano – ed è la tesi del libro – che l’illuminismo ha la tendenza a rovesciarsi nel suo contrario, non solo nell’aperta barbarie del fascismo, ma anche nell’asservimento totalitario delle masse attraverso la blandizie dell’industria culturale. Secondo gli autori, la libertà nella società è inseparabile dal pensiero illuministico. Il concetto stesso di questo pensiero, tuttavia, implica già il germe di quella regressione che oggi si verifica ovunque. Per questo essi affermano che se l’illuminismo non accoglie in sé la coscienza di questo momento regressivo, firma la propria condanna, e che è un dovere di tutti riflettere sull’aspetto distruttivo del progresso. Gli autori vollero qui dare un contributo, poi risultato essenziale, a questa che è una “comprensione teoretica dell’oggi”. Già edita una prima volta nel ’47, l’opera è tra l’altro uscita nei “Paperbacks” nel 1980.

Franco Venturi – Utopia e riforma nell’illuminismo [Pdf scan]

cover«Vorrei porre il Settecento sotto le luci incrociate di alcuni problemi della storia delle idee, sperando di dimostrare come questo incrociarsi riveli almeno alcuni punti essenziali della storia dell’illuminismo. Al centro sarà il problema del valore della tradizione repubblicana nella formazione e nello sviluppo dei lumi. Ciò ci condurrà al cuore stesso del rapporto tra utopia e riforma».  Che cos’è l’illuminismo? Per tre linee d’indagine, diverse e convergenti, si è cercato in queste lezioni tenute a Cambridge, nel ricordo di George Macaulay Trevelyan, di giungere al nocciolo di questo antico e sempre vivo problema. La tradizione politica delle repubbliche soprvvissute o rinate ai margini dei grandi stati assolutistici del Cinque e Seicento, da Venezia all’Olanda, da Genova a Ginevra, passando per la rivoluzione repubblicana inglese, vien qui ritrovata come radice nascosta e vigorosa della settecentesca età dei lumi. Montesquieu, Diderot, Rousseau se ne nutriranno, alla soglia della rivoluzione democratica della fine del secolo. Il sogno d’un ritorno a un passato di libertà cittadine confluirà nel grande moto di rinnovamento dell’Europa intera. Né utopia e riforma prenderanno allora forme politiche soltanto, ma etiche e giuridiche, come dimostra il grande dibattito illuminista sul diritto di punire, che viene qui preso in esame. Nella lezione conclusiva si cerca di cogliere il ritmo cronologico e di descrivere l’estendersi nello spazio europeo del sempre rinascente dialogo settecentesco di utopia e di riforma.