Luigi Sturzo – Morale e politica

Morale e politica

Che cosa è la moralità? Si può forse portare la legge morale nella vita sociale, applicarla alle relazioni internazionali? E ammettendo che vi trovi posto, questo posto sarà il primo? Quando c’è conflitto tra la legge morale e la politica forse che la legge morale non deve dire l’ultima parola? Ecco il problema”. Dal pensiero di Sturzo emerge fortemente il concetto della necessità di limitare il potere politico e la sua etica, per opporvi il perseguimento del bene comune e la difesa del valore della persona. Tutto ciò è indispensabile per evitare la crisi della democrazia: la crisi dell’identità unitaria dello spinto collettivo e l’abbandono di una finalità etica dello Stato. Apre questa raccolta di scritti di Sturzo, curata da Cecilia Dau Novelli, il celebre appello “Ai liberi e forti”, scritto all’indomani della Grande Guerra, in un momento di grave incertezza politica. Non fu – come ha scritto Gabriele De Rosa, un documento ideologico di partito che parlava ai soli militanti, né segui le logiche interne alla vecchia opposizione cattolica, ma piuttosto un documento nuovo che venne rivolto ai cittadini dello Stato italiano – anche se sulla carta ancora sudditi del Regno – che avevano consolidato il diritto di cittadinanza e di voto con il sangue versato nelle trincee del Carso.

Marc D. Hauser – Menti morali. Le origini naturali del bene e del male

Menti morali

L’attuale senso comune ritiene che si prendono decisioni morali in base a ciò che la società ritiene sia giusto o sbagliato. Questa prospettiva ha consolidato la convinzione che la psicologia morale delle persone sia determinata esclusivamente dall’esperienza e dall’educazione. La tesi di questo libro riconduce la morale alla teoria evolutiva di Charles Darwin: secondo Marc Hauser le regole morali avrebbero una radice profonda e inconscia, da lui definita “grammatica morale universale”, sviluppatasi nel corso di milioni di anni, la cui individuazione è possibile grazie all’adozione dei parametri dei più moderni studi di linguistica (con particolare riferimento alla grammatica generativa di Noam Chomsky). Per supportare questa tesi l’autore cita fatti di cronaca, illustra i risultati di test empirici effettuati su oltre 250mila individui di 120 nazioni differenti e valuta la conoscenza morale nei casi di psicopatologie, individuando i momenti fondamentali della storia della filosofia morale.

Consiglio a cura di Athanasius

Giuseppe Rensi – La morale come pazzia

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“Per quale ragione si compie allora l’azione morale? Perché Giordano Bruno ha salito il rogo? Forse per la semplice pazzia di non voler ritrattare la propria fede?”. In questo libro, pubblicato postumo nel 1942 a cura dell’allievo Alessandro Fersen, Giuseppe Rensi affronta il problema del fondamento razionale dell’etica. Ribadendo l’impossibilità di una dottrina morale universale che sappia guidare la vita in tutti i suoi aspetti, privati e politici, il filosofo conduce una critica serrata delle teorie utilitariste – a cominciare dai padri Jeremy Bentham e John Stuart Mill – e accetta i rischi di una riflessione che si gioca ormai sul confine del nichilismo. Preso atto del fallimento di qualunque giustificazione razionale, l’unica motivazione che possiamo accordare all’agire morale è l’assenza di ragione, la pazzia, magari portandoci a postulare l’esistenza di un demone – il daimon socratico – che ci spinge a operare il bene, anche contro la nostra convenienza e la nostra incolumità. Una morale, dunque, al di là del principio di piacere, anormale, essenzialmente spiritualistica, fondata sulla convinzione che non esistono autorità indiscutibili e inattaccabili che possano essere chiamate a garanzia delle nostre scelte. Prefazione di Nicola Emery.