Michel Foucault – Taccuino persiano [Epub – Mobi]

coverA vent’anni dalla rivoluzione iraniana (1978-79), che sollevò lo Scià e affidò il governo del paese all’ayatollah Khomeini, si rivela di straordinaria attualità la previsione di Michel Foucault. “L’Islam” aveva scritto allora il filosofo francese “rischia di costituire una gigantesca polveriera. Da ieri ogni stato musulmano può essere rivoluzionario dall’interno, a partire dalle sue tradizioni secolari”. Foucault guardava all’Islam da un osservatorio privilegiato: era allora inviato speciale a Teheran per il Corriere della Sera, e questi suoi reportage testimoniano una partecipazione appassionata ed entusiasta agli avvenimenti. L’adesione al movimento che scuoteva l’Iran e che si sarebbe, con forme e vicende diverse, propagato in seguito a gran parte del Medio Oriente, fu propria a molti intellettuali dell’epoca. Oggi la stessa “profezia” è più spesso vissuta come una minaccia: sintomo della complessità del confronto con questo nuovo soggetto religioso e politico che, dopo la caduta dell’ordine mondiale bipolare, si propone come radicale alternativa alla visione del mondo propria dell’Occidente.

Grazie a Carlito Brigante per la scan di partenza.

Vladimir Majakovskij – America [Epub – Mobi]

coverAll’apice della sua fama, il poeta russo Vladimir Majakovskij lascia Mosca il 25 maggio del 1925. Il 27 luglio varcherà a Laredo il confine con gli Stati Uniti, dove si tratterrà per tre mesi. Questo libro è il risultato di quel viaggio, ed è sorprendente la modernità dell’autore e della sua visione dell’America. Attratto dal progresso, dalla velocità e dalle contraddizioni, il poeta oscilla tra stupito entusiasmo e rabbia, mai indifferenza. E molte delle sue osservazioni hanno il sapore di una straordinaria attualità.

Giuseppe Boffa – Memorie dal comunismo. Storia confidenziale di quarant’anni che hanno cambiato volto all’Europa [Epub – Mobi]

coverGiuseppe Boffa nel 1953 è il primo giornalista italiano a partire come corrispondente per la Mosca del dopoguerra. Da allora, la capitale sovietica è rimasta per quarant’anni il suo osservatorio privilegiato, da cui ha raccontato la Russia comunista ai lettori italiani. Lì ha frequentato l’intelligencija e la bohème russa, gli intellettuali e gli scienziati italiani riparati in URSS, ed è man mano diventato il tessitore dei rapporti tra il PCI e l’Unione Sovietica, conquistandosi l’amicizia dei protagonisti di mezzo secolo della nostra storia. Nei quarant’anni tra Roma e Mosca di Giuseppe Boffa si ritrova un pezzo di storia che riguarda tutti.

Hannah Arendt – La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme [Epub – Mobi]

coverOtto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell’11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l’11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L’autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il “New Yorker”, sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro il caso Eichmann. Il Male che Eichmann incarna appare nella Arendt “banale”, e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori sono grigi burocrati.

Release a cura di Blutaski.

Goffredo Parise – New York [Epub – Mobi]

CoverParise, dopo un viaggio in America, decretò che il suo odore gli ricordava quello della miseria: la peggiore delle miserie, perché “non è miseria umana, biologica, naturale, ma è miseria disumana, chimica, vecchia senza essere antica, miseria morale, schiavitù delle schiavitù”. Quattorci anni più tardi sentì il bisogno di ritornarci e si fermò esclusivamente a New York per qualche mese.

Goffredo Parise – Cara Cina [Epub – Mobi]

CoverPer Goffredo Parise, la Cina è un poema composto da “molti, quasi infiniti versi”. Quando ci si prova a leggerli, questi versi, si fa un po’ di fatica, anche perché, a prima vista, sembrano tutti simili e si può essere presi dalla noia. Ma, se al posto della “chiara, limpida, matematica e apparentemente esatta ragione” ci si affida a “due strumenti apparentementi ambigui e oscuri come la discrezione e l’intuito”, ecco che la noia scompare e si scopre che i cinesi sono un popolo che possiede naturalmente quella qualità che si può conquistare, e con grande spreco di energie, soltanto storicamente. Questa qualità è lo stile”. In Cara Cina, primo dei suoi libri di viaggio, Parise ausculta lo stile dei cinesi, non solo nei suoi aspetti più espliciti, come la pratica della calligrafia e quella della cucina, ma soprattutto in molti dettagli acciuffati con la forza di un intuito sempre vivo. Parise è un viaggiatore che ha scelto di essere indigente: nel suo bagaglio ci sono esclusivamente “gli occhi per vedere, il cervello per riflettere, il caso e infine la propria persona, con quanto possibile di lampante e di oscuro”. Da Canton a Hong Kong, fermandosi a Pechino e a Shangai, più che sui luoghi fisici, il reporter si sofferma sulle persone. Ne ricava molti dialoghi che costituiscono lo scheletro di questo libro magro. Sono davvero memorabili sia l’incontro in un ospedale tradizionale con una dottoressa che pratica l’agopuntura da persona più bella che mi sia capitato di vedere da quando sono in Cina”), sia la visita a una scuola, nel corso della quale sperimenta la consistenza corporea dei fanatismo, impersonato dal direttore (“E’ la prima volta nella mia vita che vedo il fanatismo politico: è ripugnante e pietoso al tempo stesso, ma fa paura”). in entrambi e opposti casi, la flessibilità e la leggerezza degli strumenti conoscitivi di Parise rendono possibile la difficile arte della conoscenza.

Goffredo Parise – Guerre politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile [Pdf – Doc – Epub]

CoverChe cosa rende questi reportage in paesi sconvolti da guerre atroci – Vietnam, Biafra, Laos, Cile -, in anni, fra l’altro, ormai remoti, tanto vivi e intensi. Soprattutto, una qualità ignota alla maggioranza degli inviati di guerra: l'”amoroso tocco”, potremmo dire, che spinge Parise a rischiare la vita non tanto per trasmettere dati e informazioni o esercitare la “ragione analitica” ricostruendo fedeli ed effimeri scenari geopolitici, quanto piuttosto per partecipare del sentimento che domina i popoli di quei paesi. Non si tratta dunque di passione politica o militare, ma di “una specie di fame $sica e mentale che porta a confondere il proprio sangue con quello degli altri, in luoghi o paesi che non siano soltanto quelli della propria origine”. Una passione cui si accompagna un occhio assoluto capace di cogliere, ad esempio, un lenzuolo insanguinato che scivola da un elicottero e schiocca nell’aria bollente del Vietnam come una bandiera; o ancora di trasfgurare le donne vietnamite in volpi che attraversano di notte un prato nevoso per andare da un bosco all’altro – e la cui preda è l’America. Ma alla passione umana del Parise reporter si accompagna anche uno speciale intuito, una vibrante capacità di analisi, in virtù della quale il conflitto vietnamita ci appare uno scontro fra uomini “puri, prismatici e refrigerati come una sfilata di bottiglie di Coca-Cola” da un lato e la vita “con tutto il suo esplosivo e misterioso disordine, la sua estrema mobilità animale” dall’altro, e il terribile spettacolo della carestia e della fame nel Biafra, con i suoi 6.000 morti al giorno per denutrizione, rivela in filigrana un luciferino disegno propagandistico – il raccapricciante lancio pubblicitario di una merce destinata a conquistare il mondo intero: cadaveri di bambini.