Marcello Flores – L’immagine della Russia sovietica. L’Occidente e l’URSS di Lenin e Stalin

L'immagine della Russia sovietica. L'Occidente e l'URSS di Lenin e Stalin (1917-1956) di [Flores, Marcello]

Nel centenario della rivoluzione russa (1917-2017), la conoscenza storica e documentaria di cui disponiamo sull’Ottobre e sulla Russia sovietica è vasta ed esauriente. Meno approfondito è stato il tema di come l’Occidente ha guardato alla rivoluzione, al bolscevismo, a Lenin e Stalin. L’immagine splendente dell’URSS e il mito sovietico hanno alimentato intere generazioni in ogni luogo del pianeta. Tra le poche foto che George Bernad Shaw, il maggior intellettuale pubblico del proprio tempo, teneva sul suo tavolo di lavoro c’era quella che lo ritraeva in compagnia di Stalin, entrambi sorridenti. Per questo motivo si è ritenuto utile restituire, al grande pubblico degli appassionati di storia e di politica, un libro ormai introvabile. Si tratta di un libro unico e insostituibile, frutto di un lungo lavoro, che analizza come gli occhi occidentali si sono misurati con la realtà della Russia sovietica dalla scomparsa di Lenin a quella di Stalin.

Guy Mettan – Russofobia. Mille anni di diffidenza

Russofobia. Mille anni di diffidenza di [Mettan Guy]

«La Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro un enigma», affermava Churchill nel 1939. Ma l’Occidente ha mai provato davvero a risolvere questo rompicapo? È l’oggetto osservato a essere imperscrutabile, o sono forse gli occhi dell’osservatore a essere offuscati?Partendo da Carlo Magno, fino ad arrivare alla recente crisi ucraina, Guy Mettan ricostruisce le linee di forza religiose, geopolitiche e ideologiche di cui si nutre la russofobia europea e americana. Attraverso una discussione critica delle fonti mette in luce le debolezze e le mistificazioni del pregiudizio che ancora oggi porta l’Occidente a odiare l’orso russo e a temere il suo presunto imperialismo. «Oggi – sostiene Mettan – il mistero russo non esiste più, poiché le informazioni sono disponibili, per tutti coloro che vogliano decifrarle». Nel potere delle domande e nel senso critico risiede la soluzione all’enigma: la Russia non deve essere per l’Occidente un’estraneità da combattere, ma un’alterità da conoscere, anche per una nuova e più consapevole definizione della propria identità.

Alexandr Zinov’ev – La caduta dell’impero del male. Saggio sulla tragedia della Russia

È un pamphlet sulla fine dell’Unione Sovietica, dell’«impero del male» secondo la definizione di Ronald Reagan; ma è anche un’occasione per lo spietato e sarcastico autore di Cime abissali, di ripensare in modo originale, e instancabilmente polemico, il tema perenne del rapporto tra Occidente e Russia, tra efficienza mercantile e tecnologica e «anima» millenaria di un popolo. La fine della guerra fredda ha segnato la vittoria dell’Occidente, e dell’America, sul comuniSmo russo. A essere stata sconfitta però è un’intera società, una mentalità e un modo di vivere, modesti ma radicati e consolidati da secoli – più che da decenni – sotto la crosta superficiale del regime sovietico. Il risultato è una società disgregata, percorsa dalla miseria e dalla criminalità, distrutta da una guerra non combattuta sul campo ma aspramente perseguita dall’avversario che ora non ha altro da offrire se non le briciole del suo disprezzo e l’elemosina di un ruolo vassallo e asservito. «Volevano colpire il comuniSmo – conclude amaramente Zinov’ev – e hanno ucciso la Russia».

Alexandr Zinov’ev – Katastrojka. La perestrojka nel culo della Russia

   “Sul cervello, sul cuore e sull’anima della Russia si è già scritto molto. Molto poco, invece, si è scritto sul suo culo, benché quella parte del corpo non sia meno importante delle rimanenti. Comunque, tutti coloro che l’hanno fatto si sono vergognati di chiamarlo con il suo vero nome, preferendo usare espressioni più colte, tipo “viscere”, “recessi”, “fondo”. Ciò non ha contribuito, tuttavia, a rendere i “recessi” russi più nobili, mentre è stata la verità a risentirne. E quella parte dell’organismo sociale non ha cessato di esistere per il fatto che la chiamavano con nomi impropri. Esiste, invece, eccome, e, non più tardi di ieri, il suo ruolo in Russia era svolto da Partitograd”.

Hélène Carrère d’Encausse – La Russia tra due mondi

La Russia tra due mondi di [Carrère d’Encausse, Hélène]

Bisogna aver paura della Russia? È questo l’interrogativo che si pone Hélène Carrère d’Encausse dopo la fine dell’URSS. Gli avvenimenti del 2008 hanno mostrato che il mondo del dopo guerra fredda è stato rimpiazzato da un mondo post-occidentale nel quale la Russia e la Cina stanno assumendo un’importanza crescente. Questa chiave di lettura aiuta a decifrare i rapporti che la Russia ha intrattenuto con l’Europa nel corso dell’ultimo decennio, a cogliere la logica e gli strumenti della politica estera di Mosca. Il primo rilievo di questa analisi è il ritorno della Russia sulla scena internazionale: è di nuovo una potenza riconosciuta, obiettivo che ha orientato l’azione di Vladimir Putin fin dal 2000. Quale visione sottende oggi la strategia russa in politica estera? Filo-asiatica? Democratica ed europeista? O punto di connessione tra i due mondi?

Moshe Lewin – La Russia in una nuova era

Questo libro non è un’opera di circostanza: preparato da oltre vent’anni di studio approfondito della società sovietica, risponde a esigenze fondamentali di informazione, prima ancora che di interpretazione, abitualmente disattese dalla «sovietologia» corrente, nonché da una produzione storiografica che in genere privilegia le forme politiche del «totalitarismo». A questo modello interpretativo Moshe Lewin nega qualsiasi valore conoscitivo, in quanto trascura la più profonda e comprensiva realtà di una società per nulla immobile negli ultimi decenni e del resto in grado, persino negli anni trenta, nel pieno del terrore staliniano, di esprimere e di affermare la propria spontaneità. Il libro prende le mosse dagli straordinari trasferimenti di popolazioni dell’età staliniana, con gli sconvolgimenti che ne seguirono in una società rimasta fino allora prevalentemente rurale, resa anzi più arcaica dal contraccolpo immediato della Rivoluzione d’Ottobre. Prosegue trattando delle trasformazioni dell’ambiente urbano, incluse le persistenze contadine dovute alla rapidità del processo. Studia le trasformazioni delle attività professionali e dell’intera vita sociale, avviate anch’esse negli anni trenta e affermatesi negli ultimi tre decenni con l’emergere di nuove élite e con l’articolarsi di una opinione pubblica che non da oggi va considerata un fattore importante nella vita sovietica. Il «nuovo corso» voluto da Gorbačëv – questo il senso del libro – risulta in tal modo imposto dall’intera evoluzione della società sovietica nell’ultimo cinquantennio

Robert Service – Storia della russia nel XX secolo

Al centro di questa grande sintesi sulla storia della Russia contempo­ranea è ovviamente l’esperienza so­vietica, dalla rivoluzione del 1917, passando attraverso i vari progetti con cui si è tentato di dar corpo alla costruzione di una società comuni­sta, i tragici anni della dittatura stali­niana, il breve disgelo e la grigia sta­gnazione brežneviana, fino ai rapidi cambiamenti che portarono alla dis­soluzione dell’Unione. L’opera di Service non si limita a evocare le fi­gure dei principali leader, da Lenin a Eltsin, e i loro diversi metodi per conservare e rafforzare il potere, ma analizza con attenzione le compo­nenti economiche, culturali, sociali e politiche della società russa, eviden­ziandone i problemi salienti, dalla convivenza tra nazionalità diverse alla dialettica tra dissenso e repres­sione.

Erica Klein – Ritratti di Russia al femminile

Ritratti di Russia al femminile: Leggenda, letteratura, cronaca: 141 (Le Sfere) di [Klein, Erica]

Una raccolta di saggi, alcuni molto brevi, altri più corposi, che raccontano ciascuno un pezzo di Russia attraverso la storia di figure, sempre eccezionali, realmente vissute o immaginate dalla fantasia di uno scrittore. E così personaggi fiabeschi e letterari convivono accanto a personalità storiche del passato e del presente, in un mosaico di vicende e incarnazioni tutte diverse, ma ugualmente segnate dalla percezione di appartenere a un universo unico, complicato, fatale com’è quello del pianeta Russia. I volti di Nataša Rostova e Anna Karenina, non diversamente da quelli di Anna Achmatova, Sabina Spielrein o Anna Politkovskaja partecipano, da varie posizioni, epoche e angolature, alla rappresentazione corale della realtà russa che, nei suoi strati più profondi, rimane ostinatamente femminile…

Vasilij Grossman – Uno scrittore in guerra. 1941-1945

Basandosi sui taccuini di appunti che Vasilij Grossman rielaborò nei reportage di guerra destinati al giornale dell’Armata Rossa, «Krasnaja zvezda», lo storico inglese Antony Beevor evoca una pagina rimossa eppure fondamentale nella biografia dello scrittore. Dallo shock dell’invasione tedesca del ’41 fino alla trionfale avanzata su Berlino, passando per l’epica battaglia di Kursk e l’atroce scoperta dei campi di Treblinka e Majdanek, Grossman cerca, malgrado la censura, di mantenersi sempre fedele al compito che si è imposto, narrare in presa diretta «la verità spietata della guerra», affrontando anche i temi che agli occhi delle autorità sovietiche appaiono decisamente scomodi.

Consiglio a cura di U.s.A.

N.b. tutti i consigli [corretto] sono a cura di U.s.A.