Silvio Leonardi – L’Europa e il movimento socialista

L’organica combinazione di socialismo e democrazia va ben al di là dell’ambito dello Stato nazionale: è l’elemento essenziale per l’identificazione dell’Europa occidentale, oggi «la regione più libera del mondo». In altri termini, per essere se stessa (per essere libera) l’Europa occidentale deve essere pluralista e saper integrare tutte le componenti politiche che ha sviluppato nella sua lunga storia, tra le quali un peso determinante ha il movimento ‘socialista’, comprendente oggi sia i partiti socialisti sia quelli comunisti. D’altra parte, il movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale per essere se stesso (per essere libero) dev’essere anche democratico ed europeista. È questa la conclusione a cui arriva Silvio Leonardi alla fine del suo saggio, che infatti rappresenta una singolare ricerca di identità per quanto riguarda sia l’Europa occidentale sia il movimento ‘socialista’ di questa regione del mondo. È una ricerca condotta con un metodo prevalentemente descrittivo e comparativo, che sviluppa accanto a quella della CEE la «storia parallela» del Comecon, cioè del processo comunitario avvenuto nell’Europa orientale. Ma dietro l’impassibilità del metodo, la critica rivolta agli inadempimenti del processo comunitario europeo da una parte, e alle insufficienze del movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale dall’altra, diventa via via più serrata.

Axel Honneth – L’idea di socialismo. Un sogno necessario

L’idea di socialismo

L’idea di socialismo aveva animato grandi conquiste sociali e politiche. Aveva mostrato che lottare è giusto, che cambiare è possibile. Poi le tragedie del comunismo l’avevano offuscata, e il benessere del capitalismo aveva surclassato le sue più rosee aspettative. Lo scenario del capitalismo contemporaneo ci ha bruscamente risvegliati dalle nostre confortevoli illusioni. La realtà del mondo neoliberista è fatta di stridente disuguaglianza economica, sfacciato sfruttamento del lavoro, illimitata precarizzazione delle esistenze. E così, a polarizzare il vissuto dei singoli e le parole di una politica in faticosa ripresa sono i bisogni di giustizia, uguaglianza, condivisione che avevamo disimparato ad avvertire, persino a nominare. Bisogni che l’idea di socialismo aveva messo al centro del suo sguardo sulla società e sull’uomo. In queste pagine Axel Honneth, uno dei maggiori filosofi contemporanei, erede principale della prestigiosa Scuola di Francoforte, torna a fare i conti con l’idea di socialismo restituendocene una lettura nitida e coraggiosa, rigorosa e attualissima. Honneth la libera anzitutto dai suoi retaggi ottocenteschi, dai suoi legami con un mondo industriale tramontato, dai suoi debiti verso una mitologia della storia fatta di leggi infallibili e infondato ottimismo. E la cala nel nostro mondo, la mette a confronto con la complessità del nostro tempo, la fa dialogare con le leggi di un mercato che non demonizza ma anzi indica come inedito vettore di emancipazione. Soprattutto, Axel Honneth riporta l’idea di socialismo al suo nocciolo più antico e più urgente, quello di una libertà che si realizza nell’appartenenza e nel riconoscimento di tutti e di ciascuno. In una parola, il nocciolo di una libertà che fa rima con solidarietà.

Friedrich Engels – La situazione della classe operaia in Inghilterra

La situazione della classe operaia in Inghilterra

La “situazione della classe operaia”, in Inghilterra ed in genere nei paesi avanzati dell’Occidente, oggi è molto cambiata, ma quello descritto da Engels è un processo tipico delle prime fasi di industrializzazione. L’Inghilterra degli inizi dell’Ottocento si è riprodotta più e più volte a mano a mano che i fenomeni di disgregazione contadina, di proletarizzazione, di inurbamento, di passaggio dall’artigianato al siste-ma di fabbrica analizzati in quel paese hanno investito nuove parti del globo. Oggi centinaia di nuove Manchester punteggiano le carte dei paesi emergenti o di recente emersione; in molti aspetti sono sorprendentemente simili all’originale inglese ottocentesco, in molti altri si differenziano profondamente, a cominciare da una scala demografica accresciuta di un fattore dieci o cento.

Consiglio a cura di U.s.A.