René Descartes – Opere filosofiche [Epub]

CoverCartesio, filosofo e matematico francese, è a tutt’oggi ritenuto fondatore della filosofia e della matematica moderna. L’intera sua opera filosofica, il cui lavoro più noto è il celebre “Discorso sul metodo”, esce oggi per Utet in un ebook unico. La sua unicità sta soprattutto nella presenza di un compendio critico a sostegno e degli originali in lingua, entrambi navigabili con la logica ipertestuale propria di qualsiasi contenuto digitale ben progettato e realizzato.

Contiene:
– Regole per la guida dell’intelligenza
– Il discorso sul metodo
– Meditazioni metafisiche e Obiezioni e risposte
– I principi di filosofia
– La ricerca della verità mediante il lume naturale
– Le passioni dell’anima
– Lettere

Release a cura di U.s.a.

48 pensieri su “René Descartes – Opere filosofiche [Epub]

  1. Caro Natjus,
    quando l’Utet ha deciso di mettere sul mercato 303 ebook in formato epub, mi sono rallegrato perché ho pensato che finalmente a livello di editoria scientifica si era fatto un gran passo avanti, sia per il costo molto contenuto di questi testi (€ 4,99), sia perché si proponeva un formato di grande flessibilità come l’epub per una collana prestigiosa di classici come quella dell’Utet.
    Ma mi son dovuto ricredere subito. La fattura di questi ebook è pessima, quasi dilettantesca, pieni di errori e di strafalcioni che ne rendono inservibile l’uso. Parole con caratteri incomprensibili, note illeggibili, citazioni greche e latine ricostruibili solo avendo in mano il cartaceo. Potrei citare centinaia di esempi, ma ne cito solo due, per capirci, tratti dal vol. I delle “Opere filosofiche” di Aristotele: 

    “Alcuni interpreti hanno invece pensato che il provvedimento dovesse garantire una distanza minima degli ostracizzati dalla città: perciò essi hanno proposto di correggere l’èvròc in òxòt (“ai colpiti… a dimorare fiìori di Geresto e Scìlleo”) o di inserire pr, prima dixirzmxziv (“ai colpiti… a tioM dimorare entro…”), 5oH’iì™.ia cfr, n, 75.”

    “In questo perìodo il testo usa due termini per indicare il sorteggio: kXtoOvj che deriva da kMJpec (“coccio”) e fa riferimento ai cocci usati nel trarre a sorte, e xuopeuuv, che deriva da *ija|XQ«; (“fava”) e fa riferimento all’estrazione per mezzo delle fave,”

    La De Agostini-Utet, insomma, “ci ha provato”, con un’operazione commerciale ai limiti della fraudolenza. Immagino uno studente o uno studioso che consulta questi testi: senza la copia cartacea avrà poco da consultare, per il livello di affidabilità del testo digitale vicino allo zero.

    Detto questo, ancora una volta i miei complimenti per la tua “Biblioteca delle meraviglie” :-).
    Maurizio

    • La Utet storica è fallita, è stata acquistata l’anno scorso dal gruppo Art’è-Fmr, un manipolo di truffatori. Si deve a questo la commercializzazione di questi ebook così penosi.

      • Siamo consapevoli degli errori…
        (in alcuni testi di scarsa rilevanza in altri invece sostanziali come in Essere e tempo di Heidegger e adesso vedo anche nel I volume di Aristotele)
        ma non foss’altro che come prima scansione ocr e soprattutto per tutte le note linkate vale la pena prenderli e se qualcuno invece di sottolineare le manchevolezze dell’operazione di digitallizzazione pensando di illuminarci provasse a correggere i testi (naturalmente la dove è possibile, confrontandoli con il cartaceo) mettendoli a disposizione corretti sul blog, mostrerebbe un’intelligenza vivace e solidale

        U.s.A.

        • Nessuna pretesa di illuminare alcuno (e mi scuso se ho dato questa impressione) o di criticare la condivisione che hai curato, che apprezzo moltissimo. Il mio discorso era rivolto all’operazione editoriale della casa editrice Utet e metteva in guardia da incauti acquisti, per non ritrovarsi, come è accaduto a me, di buttare soldi per testi digitali inservibili.
          Quanto alla correzione di un testo come quello di Aristotele, sarebbero veramente centinaia le correzioni da apportare, operazione resa ancora più complessa e difficile dalle citazioni in greco. In questi casi conviene, secondo me, puntare ad edizioni in PDF, elaborate in un formato leggero e fruibili a singola pagina, con testo ricercabile.
          Infine, sottoscrivo pienamente la tua affermazione: chi condivide mostra “un’intelligenza vivace e solidale”.

          Con amicizia
          Maurizio

  2. Credo che lo spirito del blog di Nat Jus sia fondato sulla “dépense” : chi vuole può contribuire con testi acquistati, editati ex novo o correggere testi già editati da Nat e condividerli.
    Ovviamente questo è quello che io penso e Nat Jus può, di nuovo ovviamente, pensarla in altro e differente modo…

    U.s.A

    • Ma metti che un ebook costa 10 euro; se 10 persone fossero interessate a quell’ebook, piuttosto che caricare tutto il prezzo su di un’unica persona, lo si potrebbe acquistare con 1 euro ciascuno. A me sembra una possibilità da prendere in considerazione, dato che i seguaci di questo blog sono numerosi e desiderosi di libri.

      • Era una cosa a cui stavo pensando anch’io. La dépense non fa male ed è auspicabile ma i due metodi possono essere conviventi. L’unica cosa è che bisognerebbe capire come gestire gli acquisti (ovvero quali fare una volta che i soldi sono condivisi)

        • I soldi dovrebbero essere vincolati al singolo ebook, secondo me. Si propone un ebook da acquistare, coloro che sono interessati all’acquisto dello stesso ebook si aggregano; infine si divide il prezzo dell’ebook per il numero di contribuenti e, se questi sono tutti d’accordo, si raccolgono i soldi e si procede all’acquisto.

      • E’ un’ipotesi interessante,io stesso ci avevo pensato in passato. In teoria non ci dovrebbe essere niente di illegale nell’acquistare collettivamente un ebook, magari qualche utente che mastica un po’ di diritto può offrire delucidazioni.

        • Si potrebbe pensare anche di stabilire una soglia minima di contribuenti necessari per procedere all’acquisto di ciascun libro, magari indicata dal proponente – in modo che tutti coloro che vogliono o necessitano di leggere quel determinato libro si sentano incentivati a partecipare.

          • Pensata cosi mi sembra una buona idea. Bisognerebbe capire anche il conto su cui caricare i soldi, chi se lo intesta e cose cosi

          • Per me potrebbe intestarselo Natjus. Se poi Natjus non vuole sentirsi il solo ad avere l’onere di amministrare i soldi, l’intestazione potrebbe essere allargata ad altre persone che in questi anni hanno guadagnato la nostra fiducia condividendo generosamente ebook.

    • Sì, l’unica cosa che non voglio è che le opere che edito/scansiono/acquisto e condivido vengano usate a scopo di lucro. Sarei anche contro chi chiede donazioni, ma con le dovute eccezioni (ipmart, per esempio, perché so che c’è gente che si impegna nella condivisione).

  3. “Hanno tutti ragione” (cit.) 🙂

    La critica di Maurizio è sacrosanta:da chi si prende la responsabilità di digitalizzare le opere di Aristotele, di Platone, di Heidegger ci si aspetta il medesimo rigore filologico usato nella redazione della controparte cartacea, anche a costo di spendere qualcosa in più di 5/10 euro. (Quel “contenuto digitale ben progettato e realizzato” grida vendetta …)

    Al contempo, sono anche d’accordo con U.s.A. Non tutto è da buttare in questa operazione, visto che rappresenta il primo tentativo in Italia di digitalizzare gran parte del corpus filosofico occidentale.
    Sarebbe anche interessante conoscere l’opinione della casa editrice, se ha intenzione di procedere a una revisione SERIA dei testi incriminati.

    • Ciao Natjus,
      ti trovo, librariamente parlando, in grande forma. 🙂

      Maurizio
      (già Baruch in una vita precedente… ma sempre estimatore, in questa come in quella, della tua “Biblioteca delle meraviglie”)

      • Sei vivo, allora. 🙂 🙂 🙂

        Visto il prolungato silenzio pensavo ti fosse successo qualcosa, mi (ci) hai fattto preoccupare…mannaggia. 🙂

        • Caro Natjus, 🙂
          non è stato un periodo piacevole, ma ora vorrei riprendere a fare qualcosa, ma non so bene cosa. La riflessione di Gioca66 è molto interessante e in parte condivisibile. Una comunità di “invisibili” può non bastare a riempire quel bisogno di condivisione che attraversa molteplici esigenze: a volte il non potere dare un volto, un’identità ( se non fittizia), rende letteralmente alienato lo stesso condividere. Però, in effetti, c’è qualcosa che mi piacerebbe fare, in uno spazio simile al tuo, a metà strada fra un blog e una biblioteca virtuale: mettere in rete quei testi e saggi di filosofia fuori circolazione da tempo, ma ancora di grande valore, che si possono trovare a fatica solo nelle biblioteche universitarie.

          Nella migliore tradizione simposiaca, offriamo ad Apollo i nostri discorsi migliori. 🙂
          Maurizio

          • Bentornato!
            Quanto tempo. Volevo dirti che hai tutto il mio appoggio, il tuo progetto è ammirevole e spero lo possa realizzare prima possibile il sostegno non mancherà.

            Ps. Sto cercando ancora “Finitudine e colpa” per poterti ricompensare almeno d’un millessimo del lavoro che hai svolto a lungo per tutti noi.

            Grazie (sopratutto per la Teoria dell’agire comunicativo di Habermas 🙂 )

          • Caro Baruch, sappi che i libri da te condivisi (penso, per esempio, a quelli di Untersteiner, Geymonat, Scaravelli), ormai irreperibili o difficilmente reperibili, sono tra i miei possedimenti più preziosi. Ti sarò sempre grato per questo.

      • Anch’io ti avevo riconosciuto e mi ero rallegrato fra me e me. Speriamo tutti di rivedere presto i frutti superlativi del tuo impegno solidale.

  4. il conto andrebbe intestato a natjus, le donazioni libere, magari discusse sul blog base, quando si raggiunge la quota prefissata, natjus acquista l’ebook e lo distribuisce a tutti. inoltre non sarebbe una cattiva idea lasciare delle donazioni libere, con le quali natjus possa acquistare ebook che ritenga importanti.

    • Il blog può andare bene per la distribuzione degli ebook; per il resto, per mettere le persone in contatto tra loro, io pensavo più a una piattaforma tipo forum, in modo da avere anche una stima precisa degli aderenti al progetto in base al numero di utenti iscritti.

  5. Nel complesso credo sia un po’ suicida, un forum, calcolando quanti ne vengono chiusi quotidianamente, qualcuno con interventi preventivi da parte dei provider, altri in modo più pesante. Penso la forma migliore siano tanti piccoli blog in contatto tra loro, che magari utilizzino l’ottimo schema di Natjus come modello (non ho mai avuto occasione di ringraziare Natjus e USA di quanto fanno, per cui provvedo ora). L’accentramento (a qualunque livello, in rete) si sta dimostrando facilmente bloccabile e controllabile mentre una logica basata sulla frammentazione e la ridondanza mi sembra più adatta a una “resistenza letteraria”. L’ideale, ovviamente, sarebbe una maggiore diffusione della rete di Darts, ma nel frattempo …

  6. Che bella compagnia! Vien voglia di conoscervi tutti di persona. Fondare un circolo, dove non solo i libri (le grandi opere) ma anche altro, la musica, la politica, le donne (perché no!) fossero gli argomenti e i tormenti dei nostri “ipotetici simposi”. L’amicizia insomma di persone affini… che altro sennò? Condividere generosamente, faticare senza posa per, infine, caricare l’ennesimo testo e godere degli elogi e degli apprezzamenti di esseri vicini eppure cosi lontani nell’anonimato senza volto….Dove vivete? e come? Non sentite la solitudine? leggere libri, ascoltare musica, apprezzare certi film…senza trovare alcuna risonanza intorno a noi. Eppure grazie a questo meraviglioso mezzo tecnologico , ciò che era impensabile fino a qualche anno fa (sono del 1966) oggi apre possibilità infinite. Libri, musica, film, riviste e altro ancora a portata di mano. Incredibile! In questi ultimi anni ho potuto accumulare più libri di quanti se ne possano leggere nell’arco della vita di un uomo. E cosi per i film e tutto il resto… Tutto ciò meriterebbe una riflessione…Vi prego ditemi cosa pensate di tutto ciò.
    Grazie Nat, grazie di cuore per tutto questo.

  7. Una richiesta spregiudicata. Di Ginsburg “il Nicodemismo.Simulazione e dissimulazione religiosa nell’Europa del ‘500 ” non è in programma di condivisione…è introvabile da millenni!

  8. Dopo avere spedito ad IBS e ad Utet Libri una documentata lettera di protesta, corredata di screenshot relativi ai classici UTET “incriminati”, inaspettatamente ho ricevuto dall’Utet la seguente risposta:

    “Gentile *************,
    stiamo lavorando in questi giorni per correggere i refusi in alcune delle opere che ha acquistato e in altre in cui abbiamo rilevato simili problemi di riconoscimento ottico, dovuti alle difficoltà che presentano testi che contengono caratteri da alfabeti non latini e lingue morte.
    Ci scusiamo per averle fornito dei materiali non all’altezza delle sue aspettative di lettore e acquirente: faremo in modo, una volta completato il processo di correzione, di farle avere gli ebook corretti.
    Molto cordialmente.”

    Questo lascia ben sperare. Vedremo il seguito.

    Maurizio

  9. So che è una richiesta abbastanza azzardata,
    ma c’è qualcuno che per caso possiede le Memorie d’Oltretomba di Chateaubriand?

    Sempre grazie.

  10. Visto che ci sono, faccio anch’io qualche richiesta 🙂

    – La sinagoga degli iconoclasti di Rodolfo Wilcock
    – Il suicidio della rivoluzione di Augusto Del Noce
    – La legittimità dell’età moderna di Hans Blumenberg

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *