Karl Jaspers – Della verità. Logica filosofica (Il pensiero occidentale) [LDB]

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“Della verità” rappresenta il compimento maturo del pensiero jaspersiano. Subito dopo il grande trattato di “Filosofia”, pubblicato in tre volumi nel 1931, Jaspers inizia a concepire un’altra opera di ampio respiro, una “Logica filosofica” che doveva rappresentare il culmine della sua speculazione teoretica. Gli anni della guerra e la situazione di estrema precarietà in cui verrà a trovarsi Jaspers, soprattutto per il fatto di essere sposato a una donna ebrea, renderanno il lavoro quasi impossibile: a giungere a compimento sarà solo “Della Verità”, primo di quattro volumi, uscito nel 1947. In “Della Verità” la filosofia dell’abbracciante dispiega appieno la sua potenza teoretica, andando a gettare le basi per un pensiero della verità mutevole e cangiante, secondo cui la verità si manifesta sempre e solo in una certa figura. Per l’uomo la verità è la via, è il cammino ininterrotto della ricerca della verità stessa, e non può consistere in una stabilizzazione definitiva del senso dell’esser-vero. In un dialogo continuo con la tradizione filosofica, ma anche letteraria e poetica (tra i riferimenti continui ci sono Sofocle, Shakespeare e Dostoevskij), Jaspers scrive il suo ultimo vero lavoro di filosofia teoretica, preferendo dedicarsi, negli anni di Basilea dopo la guerra e dopo l’abbandono dell’università di Heidelberg, a scritti di carattere politico e sociale.

 

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Hans Blumenberg – Le realtà in cui viviamo [LDB]

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Hans Blumenberg è nato a Lubecca nel 1920. Si è laureato nel 1947 e ha conseguito la libera docenza nel 1950 a Kiel. Ha insegnato nelle Università di Kiel, Amburgo, Giessen, Bochum e Münster (dal 1970). Dal 1960 è membro dell’Accademia di Scienze e Letteratura di Mainz. Nel 1974, l’Università di Heidelberg gli ha assegnato il Premio “Kuno Fischer”. A Darmstadt, nel 1980, la Deutschen Akademie für Sprache und Dichtung (Accademia Tedesca per lo studio della lingua e della poesia) gli ha conferito il Premio “Sigmund Freud’.

 

 

 

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Michel de Certeau, Jean-Marie Domenach – Il cristianesimo in frantumi [LDB]

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Un dialogo sullo stato e il futuro del cristianesimo tra due intellettuali francesi, svoltosi nel 1973. Due figure non incasellabili che ci invitano a guardare le cose da un altro punto di vista, spiazzando ruoli costituiti e pregiudizi immotivati: un esercizio di uscita dagli schemi che ci segnala uno dei motivi di attualità di questo testo che pure ha già quasi quarant’anni. Attraverso la loro tagliente lucidità e la sorprendente capacità di interpretare i problemi e le linee di sviluppo del futuro, gli autori presentano un’analisi scomoda che ci induce a chiederci dell’oggi e a domandarci anche il perché le donne sembrano essere le grandi assenti da questo panorama.

 

 

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Henry Kissinger – Leadership. Sei lezioni di strategia globale [LDB]

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«Ogni società, qualunque sistema politico abbia, si trova eternamente in bilico tra un passato che rappresenta la sua memoria e una visione del futuro che ispira la sua evoluzione. Lungo questa strada, è indispensabile avere una leadership: occorre prendere decisioni, conquistarsi fiducia, mantenere promesse, proporre una rotta da seguire.» Tra coloro che meglio hanno incarnato quest’arte del buon governo, Henry Kissinger, diplomatico e statista leggendario, annovera sei personaggi che hanno forgiato la storia del secondo Novecento. Sei leader straordinari con i quali Kissinger ha avuto modo di interagire o collaborare e che racconta in queste pagine in sei ritratti inediti, individuando le strategie distintive di ognuno. Dopo la seconda guerra mondiale, per esempio, Konrad Adenauer riportò la Germania sconfitta e moralmente distrutta nella comunità delle nazioni con quella che Kissinger chiama «strategia dell’umiltà». Charles de Gaulle abbracciò la causa antinazista e con la «strategia della volontà» restituì alla Francia la sua storica grandeur . A Richard Nixon, del quale Kissinger fu consigliere per la sicurezza nazionale, e alla sua «strategia dell’equilibrio» si dovettero gli sforzi per il disimpegno degli Stati Uniti dalla guerra del Vietnam e il coraggioso tentativo di costruire nuove relazioni con la Cina. Dopo venticinque anni di conflitto, Anwar Sadat portò una visione di pace in Medio Oriente attraverso una «strategia del superamento» dei contrasti. Contro ogni previsione, Lee Kuan Yew creò una potente città-Stato, Singapore, grazie alla «strategia dell’eccellenza». Salita al potere quando l’importanza internazionale della Gran Bretagna era in declino, Margaret Thatcher seppe rinnovare il proprio paese e riposizionarlo al centro della scena con la «strategia della determinazione». Leadership è un testo fondamentale e un prezioso spunto di riflessione per il presente, in cui si avverte la necessità di statisti dotati della lungimiranza e della forza d’animo necessarie a guidare i loro popoli verso destinazioni ricche di speranza.

 

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Jean-Henry Fabre – Ricordi di un entomologo. Vol. III

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«Da quando Darwin mi ha definito “un osservatore inimitabile”, questa qualifica mi è stata applicata molte altre volte qua e là, senza che ne abbia ancora capito il motivo. Interessarsi a tutto ciò che brulica attorno a noi è così naturale, mi sembra, così alla portata di tutti, così appassionante! A ogni modo sorvoliamo, e ammettiamo pure che il complimento sia fondato.
«Ma se devo affermare che sono curioso di tutto ciò che riguarda l’insetto, non ho più alcuna esitazione. Sì, sento di avere il pallino,
l’istinto che mi spinge a frequentare questo mondo singolare; sì, mi riconosco capace di dedicare a simili studi tempo prezioso, che sarebbe impiegato meglio nel prevenire, se possibile, la povertà della vecchiaia; sì, confesso di essere un appassionato osservatore dell’animale. Come si è sviluppata questa inclinazione caratteristica, allo stesso tempo croce e delizia della mia vita? E, soprattutto, che cosa deve essa all’atavismo?».

 

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Adolf Guggenbühl-Craig – Il bene del male. Paradossi del senso comune [LDB]

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L’apparenza, dice Guggenbühl-Craig, è tanto vera quanto ciò che dietro di essa si nasconde. E ciò vale anche per i luo­ghi comuni, per le credenze più diffuse, per tutto ciò che “crediamo” di sapere e, di fatto, oscura ogni autentico proces­so conoscitivo della realtà umana. Tutti siamo “ovviamente” convinti che la pedofilia e la violenza sia no sempre un male sociale, e la creatività, la spontaneità, l’indipendenza un bene per ogni individuo. Ma è davvero così? Può suc­cedere – e succede – che dietro una pre­sunta gentilezza si celi un brutale egoi­smo, o che l’educazione ricevuta da un padre “cattivo” risulti più efficace di mille “buone” teorie pedagogiche. Tutto ciò accade perché il paradosso e la con­traddizione fanno parte della natura umana. Perché il male contiene in sé il bene, e viceversa.

 

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Gilles Deleuze – Pourparler [LDB]

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Perchè riunire testi di conversazioni che abbracciano quasi l’arco di venti anni? Capita a volte che dei pourparler durino tanto a lungo che non si sa più se facciano ancora parte della guerra o già della pace. Se è vero che la filosofia è inseparabile da una certa qual collera contro l’epoca, è anche vero che essa ci procura una certa serenità. Nondimeno la filosofia non è una Potenza. Le religioni, gli Stati, il capitalismo, la scienza, il diritto, l’opinione pubblica, la televisione sono delle potenze, non la filosofia. La filosofia può conoscere grandi battaglie interne (idealismo-realismo, ecc.), ma sono battaglie da ridere. Non essendo una potenza, la filosofia non può ingaggiare battaglia con le potenze; contro di loro conduce semmai una guerra senza battaglie, una guerriglia. Non può dialogarci, non ha nulla da dirgli, nulla da comunicare, può solo avviare dei pourparler. Poiché le potenze non si accontentano di rimanere esteriori, ma penetrano anche in ciascuno di noi, grazie alla filosofia ciascuno di noi si trova incessantemente in pourparler e in guerriglia con se stesso.

 

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Roland Barthes – Dove lei non è. Diario di lutto [LDB]

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Amore e dolore (il dolore è “qualcosa che fa male nel cuore dell’amore”), quando sono presenti sono uno stato eterno, irrimediabile, sconvolgente. Semplicemente sono. Si possono abitare. E possono accompagnarsi alla “presenza dell’assenza”. A un “dove lei non è”, dice Barthes. All’indomani della morte della madre, Roland Barthes inizia un diario. Racconta, vuole raccontare, prova a dire il suo dolore. Scrive a penna, talvolta a matita, su foglietti di carta che lui stesso prepara strappando in quattro pagine più grandi e di cui tiene una riserva sul tavolo di lavoro. Intanto, cerca di concretizzare senza riuscirvi, il progetto romanzesco “Vita Nova” e termina uno dei suoi capolavori: “La camera chiara”, non a caso sempre alla madre intimamente dedicato. Gli psicoanalisti dicono che per elaborare il lutto della perdita di un padre o di una madre occorrono all’incirca diciotto mesi, Barthes tiene il suo diario per quasi due anni. È il 1977. Queste pagine rimangono inedite, ma il suo autore le aveva preparate, forse per la pubblicazione. Oggi arrivano al lettore come un gioiello inatteso. Sono una narrazione poetica che procede per illuminazioni, fulminea ed esatta. Sono pagine intense, di grande forza emotiva e di spiccata purezza letteraria. Come in Frammenti di un discorso amoroso, anche qui ogni brano è indipendente, può essere letto in tempi e secondo movimenti diversi. Sono frammenti.

 

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Karl Marx – Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro [LDB]

Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro eBook : Marx, Karl, Canfora, Luciano: Amazon.it: Libri

Vent’anni dopo la morte di Marx fu ritrovata la sua dimenticatissima tesi dottorale su Epicuro e Democrito. Le grandi novità racchiuse in questo breve testo, erudito, geniale e controcorrente, sono la radicale rivalutazione del pensiero greco successivo ad Aristotele, l’interpretazione in termini di energia spirituale della nozione stessa di atomo e l’intuizione della autonoma originalità del poeta e scienziato romano Lucrezio. Luciano Canfora, con gli strumenti del filologo classico, ne ricostruisce la storia editoriale e filosofico-politica in un ampio saggio introduttivo.

 

 

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Giorgio de Chirico – Scritti. 1910-1978. Romanzi, poesie, scritti teorici, critici, tecnici e interviste [LDB]

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Presentati in ordine cronologico per permettere al lettore di seguire da vicino ogni passaggio e avvicendamento, i testi spaziano dalla rivelazione della Metafisica nel 1910 testimoniata dalle lettere a Fritz Gartz, suo compagno di studi all’Accademia di Monaco, alle prime pagine di altissima qualità e profondità dei Manoscritti parigini del 1911-15, a studi tanto accurati quanto appassionati di tecniche artistiche, dispiegati nel Piccolo trattato di tecnica pittorica del 1928, a saggi di critica e teoria o di carattere polemico che insistono sulla necessità di salvare l’arte dalla perdita del mestiere e della qualità. Sono raccolti inoltre articoli pubblicati su riviste in epoche diverse o raccolti dall’artista stesso nel 1945 nel volume Commedia dell’arte moderna, un centinaio tra intensi frammenti e componimenti poetici, una selezione di illuminanti interviste di anni diversi e anche un testo teatrale, Le Ballet. Vi sono infine i romanzi, quelli visionari e metaforici come Ebdòmero del 1929 e Il Signor Dudron dalla più complessa vicenda editoriale, e quelli autobiografici come Ricordi di Roma e Memorie della mia vita, entrambi del 1945, che mostrano inequivocabilmente le doti eccezionali anche letterarie di un de Chirico multiforme: critico, teorico, polemista, poeta e romanziere brillante, ironico, sorprendente e ancora una volta uguale solo a se stesso.

 

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