Theodor Wiesengrund Adorno – Il gergo dell’autenticità. Sull’ideologia tedesca [Epub – Mobi]

coverHa Heidegger effettivamente coltivato l’utopia di un romanticismo agrario, come Adorno sostiene? O non ha piuttosto adottato una strategia diretta a controbilanciare il potere della tecnica attraverso il radicamento del popolo tedesco nel “suolo”, nella “vicinanza”? In che modo le sue risposte teoriche al problema dello “spaesamento” interagiscono e mutano con l’evolversi degli eventi storici prima, durante e dopo la “costellazione” nazionalsocialista? C’è una convergenza tra l’ideologia heideggeriana della morte e le posizioni di alcuni teorici della “rivoluzione conservatrice” come Ernst Junger? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che la lettura del “Gergo dell’autenticità” pone. Adorno, del resto, sull’autenticità la sa lunga. Sin dai primi anni venti aveva visto sorgere in Germania un gergo filosofico che, all’interno di ristrette cerchie di raffinati intellettuali, esprimeva e nobilitava a un tempo la rassegnazione di fronte alla “volgarità del mondo”. Tornato dall’emigrazione, dopo la guerra, aveva poi assistito al trionfo di questo gergo come ideologia di massa, che coinvolge “trasversalmente” tutti i ceti sociali desiderosi di elevarsi dalla mediocrità e dall’anonimato. Gli sembra perciò necessaria una operazione di “smascheramento” di quella che considera “la forma attuale della falsità”. L’introduzione di Remo Bodei, che si avvale anche della conoscenza di un carteggio inedito tra Adorno e Siegfried Kracauer sul tema dell’autenticità, cerca, a trent’anni dalla morte di Adorno, di riannodare i fili del dibattito italiano intorno ai problemi teorici e storici legati ai nomi di Adorno e Heidegger.

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