Negli anni del fascismo, del nazismo e della guerra, gli Stati Uniti rappresentarono per molti intellettuali europei, soprattutto tedeschi e italiani, un rifugio, un ambiente dove continuare a lavorare, a pensare, a scrivere. Ciò non avvenne senza reciproche influenze, fino a creare uno spazio culturale originale dove sistematicamente si confrontavano la tradizione europea e gli stimoli della vita civile e del “libero pensiero” americano. In questo libro Dante Della Terza racconta e commenta le esperienze di alcune personalità che hanno vissuto questa straordinaria vicenda: filologi e letterati come Spitzer e Auerbach, scrittori come Pasinetti, grandi maestri come Panofsky, Poggioli e altri ancora.
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