Benché uscito dopo la sua morte, questo libro porta a compimento un progetto di Parise: radunare intorno a Gli americani a Vicenza una costellazione di altri racconti più o meno coevi. Racconti che potrebbero figurare sotto l’etichetta “I dintorni del Prete bello”, tanto ci appaiono prossimi a quello splendido romanzo popolato di personaggi festosamente eccentrici, ma in cui sopravvive anche qualcosa del Parise magico e surrealista del Ragazzo morto: sono infatti gli scherzi atroci che solo in provincia il destino gioca a chi gli viene a tiro, storie tragiche e grottesche che Parise, per usare le parole di Garboli, sa miracolosamente “far decollare dalla pagina”, con “mano senza peso” e “con il riso di eterno puer”.
Grande Parise…