Giovani adulti e gioventù

All’indomani dell’insediamento del governo Giovane per eccellenza ripropongo sul blog questo contributo del filosofo Karel Kosìk:

[…] «Giovani adulti e gioventù. La gioventù si rivolta contro i padri, o perché nauseata dalle relazioni “patriarcali”, che le appaiono ossificate, non dignitose, limitate e vuole cambiarle, oppure fa provocatoriamente intendere essere giunto ormai il tempo in cui i “vecchi” si facciano da parte e lascino i loro importanti posti alla generazione che avanza. In ciò consiste la differenza tra i giovani adulti e la gioventù: questa apporta il cambiamento, i giovani adulti non conoscono gioventù, si limitano a maturare negli uffici, nelle funzioni, nella somiglianza ai propri padri che sono riusciti, ma hanno superato i limiti di età. I giovani adulti si augurano di maturare il più rapidamente possibile in situazioni già pronte e di stabilirsi in esse come nel proprio regno. Non affacciano alcuna nuova idea, non abbondano in immaginazione, ma sono ambiziosi e impazienti. Da qui i loro ripetuti appelli agli adulti; affidate alle nostre mani le vostre già avviate imprese.
Non conoscono il tormento della ricerca e del dubitare giovanili, non hanno incontrato la felicità della rivolta giovanile, la differenziazione, il disincanto. Dalla tenera età soffrono di saccenteria, gli piace ammaestrare, dinanzi a loro la realtà si dispiega come cosa data e utilizzabile. Ma con loro la sorte non è stata benigna: non ancora carichi di anni, sono vecchi anzitempo.
Il giovane adulto si sviluppa e matura in un ambiente già definito, con esso si identifica, non ne indaga la legittimità, a lui, giovane adulto, basta che sia proficuo e prometta un’ascesa vertiginosa o almeno garantita. »

(K. Kosìk, Un filosofo in tempi di farsa e di tragedia)

28 pensieri su “Giovani adulti e gioventù

  1. Impossibile sottrarsi.
    Avessi uno straccio di idea da contrapporre al trombonismo post-ideologico la proporrei senza esitazione.
    Confido in chiunque sia in grado di mettere in circolo quanti piu soldi possibile. Nell’ordine capitalistico la libertà, piaccia o non piaccia, si identifica con l’indipendenza economica.

    • Credere (e sottolineo “credere”) che la libertà “si identifica con l’indipendenza economica” è propriamente il trionfo assoluto dell’ordine capitalistico.

      Ma soprattutto è la fine definitiva del pensiero, della coscienza.

      Se si cerca la libertà come liberazione dai bisogni o vincoli materiali, non la si troverà mai! ma soprattutto non sarebbe quella autentica libertà che si cerca…
      La libertà come ideale è già presente, purché se ne prenda “coscienza”, essendo appunto la coscienza stessa come irriducbile ulteriorità rispetto a qualsiasi “fatto” o “stato di cose”… e non si tratta di una libertà negativa o velleitaria, perché la coscienza determina la cosiddetta “realtà”.

      Ciao,
      Marco

      • parole sante.. credere che la” libertà si identifichi con la liberazione economica” è proprio il trionfo del capitalismo, che identifica libertà e denaro.
        Se così fosse allora l’America ( e il suo sogno)dovrebbe essere un paese assolutamente libero ma così non è , come si vede..
        Allo stesso modo dico che ho conosciuto anziani veramente giovani nello spirito e nelle idee e giovani che erano già morti..

        • Esatto, sono d’accordo, e non solo perché mi dai ragione…. 😉

          A mio avviso, l’America è il frutto avvelenato della contraddizione (latente, non necessaria però) del nostro illuminismo europeo: la assolutizzazione del particolare CONTRO l’universale, o del relativo CONTRO l’assoluto (capisci bene che l’assurodo è tutto in quel “contro”: astratto, infondato, costruito)
          La critica, la negatività portata dalla ragione è sacrosanta, ma è la sua autonomizzazione che riproduce, per eterogenesi, proprio ciò che essa vuole abbattere: l’assolutismo.
          Insomma, la critica è un momento nell’assoluto, non può esaurirlo.

          Tradotto politicamnete:
          in Usa l’individuo si contrappone, con i suoi diritti inalienabili vs Stato… con il piccolo probelma che a garantirgli tale libertà è richiesto proprio lo Stato (anche quello reaganiano…) che, infatti, è al fondo totalitario, per delega!… e talvolta si vede pure chiaramente, in actu exercito, per così dire…
          E Hobbes ha le sue belle responsabilità, soprattuto nel concetto di libertà (ben altro concetto aveva Spinoza, che personalmente trovo ben più rigoroso!).

          Insomma, per tornare coi piedi per terra:
          l’America è il trionfo dell’individuo astratto, comune ovvero omologato (es. banale: tu guarda le case dei ricchi, che sarebbero più “liberi” degli altri: tutte uguali, seriali… le abitudini: identiche… ma soprattutto, mediamente: pensiero standard, semplicficato, banale, acritico, binario!).

          Peraltro, la libertà del denaro (o meglio dell’accumulo illimitato di ricchezza) è un cattivo infinito che ti condanna alla perenne infelicità, cioè è disumanizzante.
          Il sogno americano è il sogno… di un bambino, che non ha ancora riflettuto bene sulle cose e vive in un’illusion edi onnipotenza impotente (ad un infante si può e si deve perdonare, ma ad un popolo ch e pretende di dominare il globo… Dovremmo essere più consapevoli della “superiorità” della cultura europea, superioritas che consiste nalle cosceinza dell’universalismo, cioè dell’universalità del valore, non appropriabile né da individui né da Stati…compresi quelli europei, con i loro madornali errori passati e presenti)

          E questa non è certo una riflessione dettata da “morale del risentimento” , da parte di chi non è né ma sarà ricco (a meno che qualcuno non mi voglia fare una cospicua donazione… fatemi sapere, in caso fornisco coordinate!)
          Ciao,
          (kid)marco

          P.S.
          I veri maestri di vita (= che hanno il “potere “di insegnarti cos’è vita perché ti insegnano a vivere…), ti diranno anche a 80 anni che devi ricominciare ogni istante sempre di nuovo (immer wieder…)

  2. Gentilissimo Nat compito arduo lasciarti una risposta che dire …
    La vita è uno schianto di avventura quando ci si lascia prendere dal tormento della ricerca, quando ci si cala dentro i libri alla ricerca di assonanze e dissonanze (negli ambienti conquistati dai giovani adulti si legge tanto poco) e quando le stesse idee perse e ritrovate si condividono in quegli ambienti mai definiti e nelle narrazioni di ognuno, più o meno vincente e perdente e se ne trova la semplice legittimità. Non ci sarà mai l’ascesa, per gli irriducibili del continuo porsi domande e trovare risposte esatte e non esatte, ma una visione sull’orizzonte( visione contro la verticalità) fatta di meraviglia e povertà raccolta. Le idee dei poeti e dei filosofi sono avanti, oltre i muri degli ambienti definiti….io la poesia, la mia poesia la vivo così.
    ora però mi regali il II quaderno di Simone Weil un pdf di Eluard e uno di Breton
    grazie mille !!!!!!!!

  3. Questo modo di sbarazzarsi del prossimo (vedi la vicenda Letta vs Renzi), quasi cannibalismo, non mi piace. Giovani giovani, si ma giovani che? Se questo è il nuovo che avanza rimpiango il vecchio. E dire che non sono così vecchio… Comunque si è vero, su strade già tracciate e senza aver spremuto le meningi.

  4. 😀
    « L’è lù l’è lù, sì sì l’è propi lù: / l’è il tamburo principal della banda d’Affori, / Che comanda cinquecentocinquanta pifferi » (pippo compreso)
    Ma intanto … la vecchia talpa …

  5. Mi meraviglia che nel governo manchino malati, handicappati, bambini, interdetti, carcerati, morti… Nemmeno quell’amico di Putin che faceva il baciamano a Gheddafi, avrebbe fatto una squadra più trinariciuta!

    P.S.: Bravo il Nipote a usare una freddezza sprezzante nel dare la mano al Cartone Animato.

    • Ma ti rendi conto che siamo ridotti a rivalutare il Nipote !!??

      Pensa un attimo: metti che io avessi votato all primarie (quell per il Premier, pratica cmq a-costituzionale…) che Renzi straperse. Dopo 11 mesi mi ritrovo Premier chi: Bersani? no, prima il Nipote poi quell’altro…
      Sovversivismo dall’alto, si diceva, vero?

      Quanto alla composizione del Governo (oddio, “governo”…): abbiamo sancito l’assolutizzazione dell’accidentale (età, sesso, simpatia…) dal sostanziale (competenza, esperienza, idee).
      Un bel progresso, sicuramente innovativo (come spesso l’errore ed il falso è).

      E B. vince e ci guadagna sempre…
      (En passant, una ca…ta di Grillo e non solo: togliere il finanziamento ai partiti anziché riformarne lo statuto giuridico… così poi si permette al pregiudicato di essere determinante nella seclta dei ministri, per di più dall’opposizione, e di determinare la legge elettrale… follia pura).

      P.S.
      Io dissento totalmente sul piano teoretico… ma mi tocca rivalutare e riconsiderare Heidegger quando affermava “das Nichts nichtet”.
      Ed il Nichts è pure arrogante…

      Ma la teoresi vincerà, come semrpe: il Nulla si autoannullerà.
      kidmarco

  6. I giovani adulti (dove “adulti” è un ossimoro) sono già così da bambini. Come lo so? Ne ho conosciuto uno quando era compagno di scuola materna di mio figlio, anni fa. Ora è un Renzi in piccolo, anche se lui si crede grande (e anche “grande” è un ossimoro). Gli manca ancora qualche anno per arrivare all’età del nostro premier (oggi è il giorno degli ossimori), ma con lui già condivide (e già la condivideva nei lontani giorni dell’ asilo) la qualità principale: il nulla.
    – – – –
    Grazie per libro.

  7. Salve a tutti,

    fo una richiestona: siccome è altrimenti introvabile, c’è qualche speranza di mettere in condivisione il libro di Peter Sloterdijk: Sfere. Vol. 1: Bolle?

    Ho letto il suo saggio “La critica della ragion cinica” (purtroppo tradotta in italiano solo parzialmente), l’ho trovato di una lucida e salace e efficace intelligenza, e vorrei approfondirne ulteriormente il pensiero, tramite quella che mi sembra di aver capito sia la sua opera maggiore.

    E grazie per tutto il resto!

    I miei saluti!
    Ant

  8. Niente male anche l’abbraccio Bersani-Letta (si scrive “abbraccio” Bersani con Letta, si legge doppio “schiaffo” Bersani-Letta in direzione Renzi… che, infatti, subito si scompone: com’è facile “giganteggiare” di fronte al “puer” pseudovirgiliano…).

    Suprema arte democristiana del “non dire, non disdire, ma significare”
    http://video.sky.it/news/politica/bersani_torna_in_aula_abbraccio_con_letta/v189831.vid

    Credo che Renzi si sia preoccupato molto più di quel gesto che dei roboanti pigolii della minoranza PD (che, anzi, gli fa il favore di dimostrare pluralismo nel partito…).

  9. Grazie per lo splendido lavoro.
    Avete per caso in qualche cantuccio L’edizione Mondadori dell’Ulisse di Joyce?
    Quella di De Angelis, per intenderci.

  10. Ciao bello, mi faresti per piacere l’epub di “Dialogo sul metodo” di Feyerabend (lo si trova su lib gen, magari messo proprio da qualcuno che conosci)? ho provato, ma sembra che occorra un professionista. Bye

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