“Venti secoli di cristianesimo fabbricano un corpo deplorevole e una sessualità catastrofica. A partire dalla favola di un Figlio di Dio incarnato in Figlio dell’Uomo, un mito chiamato Gesù serve come primo modello da proporre all’imitazione: un corpo che non beve, non mangia, non ride, non ha sessualità, detto altrimenti, un anticorpo. La nevrosi di Paolo di Tarso, impotente sessuale che aspira a estendere il suo destino funesto all’intera umanità, sfocia nella proposta di un secondo modello da imitare: quello del corpo di Cristo. In base a questa doppia imitazione, un anticorpo angelico al quale si perviene facendo morire il corpo al mondo, i Padri della Chiesa sviluppano una teologia dell’eros cristiano costitutivo di un nichilismo della carne. Il modello di godimento diventa il martire che esulta nel soffrire e nel morire per guadagnarsi il paradiso. Una seconda teologia dell’eros cristiano passa per Sade e Bataille, due difensori imprevisti dell’eros notturno paolino: identità di sofferenza e godimento, disprezzo delle donne, odio della carne, disgusto dei corpi, voluttà nella morte. L’antidoto a questo nichilismo della carne si trova nel Kamasutra di Vatsyayana. Sotto il sole dell’India, l’erotismo solare implica una spiritualità amorosa della vita, l’uguaglianza tra uomini e donne, la promozione di belle individualità allo scopo di costruire un corpo radioso per una esistenza esultante.” (Michel Onfray)