La guerra fredda, ultima parte della sezione dedicata al comunismo del progetto rivoluzionario

Cari amici,

per combattere l’arsura cosa ci può essere di meglio della guerra fredda? freddure a parte, si tratta di un periodo fondamentale per capire il nostro presente. Dalla dissoluzione dell’URSS il mondo è cambiato, e purtroppo non in meglio: come ha detto qualcuno, il muro di Berlino è caduto addosso agli operai.

Terminata la sezione comunismo ci concentremo sui ‘tre artefici della rivoluzione d’ottobre’, Lenin, Trockij e Stalin. Ma questo a settembre: prima di andare in vacanza vi regalerò una bella kafkiana agostana che credo vi piacerà.

Come sempre debbo ringraziare tutti quelli che hanno contribuito al blog. Per continuare a farlo ricordo che potete usare gli appositi link qui a fianco. Grazie

arrivederci e buone letture da Natjus

22 pensieri su “La guerra fredda, ultima parte della sezione dedicata al comunismo del progetto rivoluzionario

  1. Grazie Nat. Selezione come sempre MOLTO interessante. Ho intravisto alcune delizioe chicche che rinfrescheranno questo caldo agosto.

  2. Altro che favole…una sezione interessante a 365° (quei 5 gradi in più sono per la ricchezza e complessità)!! grazie

  3. Grazie tantissimo per le infornate!
    “purtroppo non in meglio”: che frase generica pero’!
    Ci sono un milione di cose che sono migliorate dalla caduta del muro di Berlino. Io vivo nell’ex URSS e posso testimoniarlo. Certo provare nostalgia per il livello di responsabilità sociale che esisteva allora, opposto alla sociopatia di oggi, e’ ben comprensibile, cosi’ come e’ chiaro il peggioramento delle condizioni lavorative in certi settori. Ma la libertà di fare impresa, di creare ricchezza, di trasmissione della conoscenza, di esercizio della creatività, dell’abilita’ di movimento e di cultura, inclusa la libertà di scambiarsi libri usando una piattaforma globale inventata dai malvagissimi capitalisti americani sono vantaggi innegabili che in questi paesi erano prima impensabili. Ogni persona con un po’ di sale in zucca e senso della realtà non può negarlo e infatti, almeno qui dove vivo io, non lo nega.

    • a proposito della libertà di scambiarsi libri, l’Agcom ha appena ordinato ai provider italiani di bloccare via DNS libgen e relativi mirror. Se all’amministratore del sito interessa, posso fornire un paio di alternative.

      • Per aggirare le restrizioni dell’Agcom è sufficiente cambiare il DNS del proprio computer (il DNS sta ad internet come l’elenco telefonico stava alla vecchia SIP). In questo modo si viene reindirizzati sul Libgen “autentico”, anziché sulla pagina del pippotto censorio di Agcom.
        Ad esempio OpenDNS permette di aggirare queste restrizioni. Cercate “come impostare OpenDNS” su qualsiasi motore di ricerca, è molto semplice.
        Saluti da Mosca (si, è caldo anche qui)

  4. Credo che il post si riferisse innanzitutto al mondo occidentale. La caduta dell’Urss ha fatto venir meno il freno a quel turbocapitalismo cosmomercatista e talassocratico che ora devasta il pianeta. Si sbaglia a credere di essere in debito nei confronti dell’onto-teo-profitto multinazionale, che ci avrebbe arricchito durante la guerra fredda allontanando lo spauracchio del barbuto profeta di Treviri: infatti, non la bonaria misericordia del padrone delle ferriere ci ha sollevato dalle miserie contadine, non la weberiana etica del capitalismo ci ha condotto dalle sbirciatine alle cosce delle lavandaie ai respingenti seni siliconati dei siti porno; ma la tensione, l’agone, la dialettica, tra il cosiddetto mondo libero ma sotto il tallone della Nato e il mondo giusto rischiarato dal sol dell’avvenire; tra il Rett Butler di Clark Gable e il dottor Zivago di Omar Sharif; tra Clark Kent e Trozkij; tra il burro d’arachidi e la Nutella; tra mio cugggino e me…

  5. Grazie Nat, come sempre una bella infornata.
    @ nonhocapito. Certo non si può considerare la dittatura sovietica una società comunista. Non credo Marx intendesse quello. Comunismo per Marx significava fine di ogni forma di sfruttamento dell’uomo, fine di ogni forma di surplus a svantaggio della natura solo per mantenere un sistema che convoglia valore e potere nelle mani di pochi uomini, fine di ogni competizione e quindi di ogni guerra. Io credo che la vittoria del fronte capitalistico e la resa dell’Urss abbia portato ad una nuova competizione fra simili e a farne le spese sarà l’Europa tutta che vediamo sottoposta a spinte disgregatrici.
    L’umanità di Marx è un’umanità senza ideologie, interiormente più ricca e occupata a migliorare questo pianeta non a distruggerlo così come vuole la logica del profitto. Che alcuni stiano meglio, bhe non conta, è necessario che tutti stiano meglio.

    • “Fine di ogni competizione” è un’assurdità che riassume quanto assurdo sia ciò che scrivi. Se questo paradigma fosse stato implementato dal principio non ci saremmo mai evoluti, non ti pare? E dal momento che la nostra natura è ancora quella, appena usciti o meglio ancora immersi in questa fornace millenaria di competizione, a progettare o implementare questa visione ancora oggi non si fa che “snaturare”, negare ciò che siamo. Come non vederlo? E’ tanto ovvio, tanto visibile.
      Io mi chiedo, qual’è l’origine della tanta violenza repressiva che ha attanagliato tutti dicansi tutti i tentativi “rivoluzionari” di creare la società giusta e perfetta? A me pare che l’origine sia nel fatto che questi principi e questi sogni cozzano con la natura umana e dunque, ai sognatori, non resta che distruggere la parte mal funzionante, noi, nelle sue manifestazioni più visibilmente contraddittorie.
      Certo, la competizione non descrive *tutta* la nostra natura, siamo anche essere sociali, siamo anche capaci di sviluppare valori, bellezza, e senso della giustizia che bilanciano e controllano i nostri nudi istinti di auto-affermazione. Ma la semplice verità delle cose è che questi istinti di auto-affermazione sono irrinunciabili perché necessari alla natura di cui siamo parte, non a noi egoisticamente, ma alla vera natura, biologica, chimica, meccanica che dir si voglia, del mondo su cui ci troviamo catapultati, dalle sue manifestazioni più esteriori nelle guerre fra animali, alla natura microscopica della nostra vita cellulare, e dal quale non c’è quantità di libri, di idee, di strade ferrate e asfaltate che ci possa estraniare.
      Invece di insistere con queste visioni parziali e piene di censure, magari è venuto il tempo di pensare un mondo futuro che sia sì migliore per noi, ma senza entrare in contraddizione repressiva con ciò che siamo e ciò che ci circonda.
      Hai mai pensato che tutta questa foga divoratrice che animerebbe il capitalismo, questo consumismo e questo inquinare e deturpare sia stato in realtà, e continui ad essere, un riflesso della scoperta di essere noi irriducibilmente “animali”, vincolati a tutto questa deludente natura e condannati ad esserne parte? E dunque eccoci a cercare forme di negazione sempre più profonde, radicali, distruttive?

      • Sei un insegnante? Il tuo tono chiaro e pacato (che riesco a interpretare da ciò che scrivi) mi lascia sperare che si possano trasferire delle modalità di esperienze lontane dalla logica consumistica alle prossime generazioni. Non perché sia automatico acquisire l’esempio alternativo ma perché ci si prova ad esprimerlo in maniera cosciente e coerente agli altri. Una visione molto vicina alla mia.

      • A me sembra che Moudev abbia espresso in modo chiaro che cosa Marx intendesse per comunismo.
        Invece la tua concezione della “natura umana” (ma esiste?) mi sembra dogmatica, ispirata all’ideologia liberista: non esiste la società ma solo gli individui (Thatcher docet) che “naturalmente” competono. Visione che sfocia inevitabilmente nel social-darwinismo.
        E’ stato detto innumerevoli volte, ma a quanto pare è bene ribadirlo: lo scopo di tutta questa impresa è mettere la Cultura a disposizione di tutti a costo zero. Quindi innanzitutto è rivolta a coloro che non possono permettersi il costo, a volte davvero esorbitante, dei libri. E’ un modo, nel nostro piccolo, di dire no alle disuguaglianze generate dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo

  6. Ragazzi, non riesco a trovare alcun libro della guerra fredda nella cartella condivisa su mega. Qualcuno potrebbe aiutarmi?
    Grazie in anticipo!

  7. Ti ringrazio Natjus, da quando hai cominciato questa campagna rivoluzionaria – a buon termine – ti ho seguito con particolare interesse.
    Purtroppo da quando ci sono stati questi problemi legati, e non troppo stretti, alla “rete” ho perso il contatto e non ritrovo più il legame al mega. Appena puoi, aggiungimi nuovamente.
    Sfrutto l’occasione anche per una richiesta, qualora qualcuno lo possegga cerco L’animale che dunque sono di Derrida.

    Ancora grazie.

  8. Vi chiedo cortesemente di essere aggiunto (ho perso il vostro contatto mega, non so perchè).
    Grazie mille per tutto ciò che fate. Buona estate a tutti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *