Nicolàs Gómez Dávila – Escolios a un texto implìcito II

Dopo Pascal, Nietzsche e Cioran, anche Gómez Dávila è riuscito a conferire dignità teoretica all’aforisma. Il colombiano ci introduce alla sua filosofia della reazione contro un mondo moderno che non verrà punito, poiché «esso stesso è la punizione». Cattolico ma non dogmatico, colto ma non accademico, più antimoderno di ogni antimoderno, Gómez Dávila si erge a inquisitore del pensiero progressista, dei suoi falsi miti, dei suoi profeti. Il risultato è un’opera monumentale. Un tempio di sentenze cementate dal silenzio che separa ogni aforisma: «un rifugio contro l’inclemenza dei tempi». Pubblicati in Colombia tra il 1977 e il 1992 in cinque volumi, gli Escolios sono stati portati all’attenzione del pubblico italiano grazie a Franco Volpi, che nel 2001 e nel 2007 ne ha curato per Adelphi alcuni assortimenti parziali. Ora l’opera di Gómez Dávila torna alla luce nella sua interezza. Con questo secondo dei cinque volumi, il lettore potrà inoltrarsi in una foresta di poche parole, dove «è difficile nascondersi, come tra pochi alberi». Introduzione di Alfredo Abad.

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