Valentina Pazè – Cittadini senza politica. Politica senza cittadini

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Gli elettori disertano le urne, i partiti si svuotano di iscritti e di militanti, la fiducia nelle istituzioni è ai minimi termini. E i conflitti, le tensioni, le proteste vengono sempre più disattesi e trasformati in problemi di ordine pubblico. In sintesi, i cittadini sono senza politica. In parallelo, la politica sembra non avere bisogno dei cittadini e risponde alla loro disaffezione con «riforme» decise da una ristretta oligarchia politico-economico-finanziaria spesso sovranazionale. Ciò pone una domanda di fondo: siamo alla fine della democrazia rappresentativa, fondata su un rapporto di osmosi tra i cittadini e i loro rappresentanti? Trattandosi di un’invenzione tutto sommato recente la risposta è prematura. Ma certo, in questo momento non ci sono molte ragioni per essere ottimisti. La possibilità di una ripresa, o di un nuovo inizio, dipenderà dal fatto che le strade dei cittadini e quelle della politica tornino, in qualche modo, a incontrarsi.

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