Kim Il Sung – L’idea del djoutché

L’ideologia del Djoutché si basa sul principio filosofico secondo il quale l’uomo è signore di tutto e di tutto decide. Spiegando in modo scientifico la posizione e il ruolo che all’uomo spettano nel mondo, l’ideologia del Djoutché fornisce la più esatta concezione della natura e della società e, insieme, un’arma potente per far conoscere e per trasformare il mondo. Illumina la via logica dello sviluppo sociale, incoraggia e sprona con forza le masse popolari lavoratrici alla lotta rivoluzionaria per una vita indipendente e creativa.  Kim Il Sung

Luigi Bobbio – Storia di Lotta Continua

I lettori che si accosteranno a questo libro essenzialmente sull’onda del “caso Sofri” (ma che è anche il caso Bompressi, Marino e Pietrostefani), non vi troveranno la chiave dell’enigma (l’assassino del commissario Calabresi apparteneva alla fila di Lotta continua?), ma potranno comprenderne meglio lo sfondo storico, politico e sociale, ossia il suo substrato “non criminale”. Ma questo libro non era nato per fornire una tesi difensiva, e mi sembra un po’ avvilente piegarlo a questo scopo. Mi piacerebbe invece che gli eventuali lettori non si fermassero soltanto alle poche pagine che si riferiscono agli episodi attualmente sotto accusa, ma provassero a seguire il singolare itinerario di questo gruppo ribelle: dalle sue radici nel Sessantotto (ed anche prima), e poi attraverso l’estremismo dei primi anni Settanta, la contraddittoria riscoperta della politica a metà del decennio ed il tracollo finale dopo le elezioni del 1976. È un piccolo squarcio che si apre sui turbolenti anni Settanta, che ancora oggi, alla fine di questo decennio, appaiono così oscuri, rimossi, mal conosciuti.

Hans Magnus Enzensberger – Politica e crimine. Nove saggi

(…) Preferirei che i rapporti fra Politica e crimine avessero perso attualità e le mie riflessioni di allora fossero invecchiate. Purtroppo non è così. Chi si ricorda ancora, oggi, di Rafael Trujillo? Eppure i «padri della patria» di quel tipo non sono scomparsi. Si sono moltiplicati. Per ogni Marcos, per ogni Sukarno che sparisce, si trova un degno successore. La modernizzazione della mafia e della camorra procede di pari passo con lo sviluppo del suo presupposto, la crescita del mercato mondiale. I disertori non sono più condannati a morte secondo una minuziosa procedura giuridica come avvenne al soldato Slovik: sono semplicemente eliminati, come nella guerra del Golfo, con i gas tossici. Quando morì la povera Wilma Montesi, non si parlava ancora di Moro e di Sofri, di Gelli e di Craxi, eppure la logica surreale dei servizi segreti e della giustizia era già ben visibile, solo che si avessero occhi per vederla (…)Mi dispiace molto che questo libro non sia diventato superfluo.

H.M. Enzensberger (dal post-scriptum, giugno 1998)

Federico Chabod – L’idea di nazione

Dire senso di nazionalità, significa dire senso di individualità storica. Si giunge al principio di nazione in quanto si giunge ad affermare il principio di individualità, cioè ad affermare, contro tendenze generalizzatrici ed universalizzanti, il principio del particolare, del singolo.
Per questo, l’idea di nazione sorge e trionfa con il sorgere e il trionfare di quel grandioso movimento di cultura europeo, che ha nome Romanticismo.

Kishore Mahbubani – Occidente e Oriente chi perde e chi vince

Occidente e Oriente chi perde e chi vince di [Mahbubani, Kishore]

Lo status plurisecolare dell’Occidente come centro della ricchezza e del potere globale sta volgendo al termine. Di fronte all’ascesa di nuove potenze come la Cina e l’India nell’ordine gerarchico mondiale, in che modo dovrebbero reagire i Paesi occidentali? Kishore Mahbubani sostiene in maniera appassionata e provocatoria che l’Occidente non può più imporre il proprio potere e i propri ideali al Resto del Mondo; è solo prendendo coscienza del proprio declino che i Paesi occidentali possono prepararsi per un successo strategico a lungo termine. Mahbubani esamina i miti e le auto-illusioni del potere occidentale con l’occhio critico di un osservatore esterno: la sconvolgente freschezza della sua analisi geopolitica offre a tutti gli occidentali e ai pensatori politici materia su cui riflettere.

Leonardo Pegoraro – I dannati senza terra. I genocidi dei popoli indigeni

Il genocidio non è prerogativa dei soli Stati autoritari. Tenendo costantemente in tensione analisi concettuale e indagine storiografica, I dannati senza terra ricostruisce, nelle sue inquietanti sfaccettature, la storia della catastrofe indigena perpetrata dalle “democrazie” occidentali: dagli Stati Uniti al Canada, dall’Australia alla Nuova Zelanda. Veri e propri genocidi, realizzati per mezzo di politiche eliminazioniste di natura fisica, biologica e culturale: dal massacro all’assimilazione coatta, passando per la sterilizzazione eugenetica. Ne emerge un quadro al tempo stesso commosso, provocatorio e rigoroso, che intende restituire dignità alle vittime dimenticate e rispondere alla sfida lanciata dal revisionismo storico e al suo tentativo di cancellare i crimini più efferati dell’Occidente.

Richard Coudenhove-Kalergi – Paneuropa

Pan-Europa, scritto nel 1923 quando il conte Coudenhove-Kalergi aveva appena 29 anni, e’ il primo progetto moderno di una Europa unita. Coudenhove-Kalergi, con convinzione ed una forte fede nell’avvenire di una Confederazione Europea estesa dal Portogallo alla Polonia e dalla Scandinavia alla Romania, presenta un’analisi storico-culturale che non puo’ non sorprendere il lettore moderno per la “chiaroveggenza profetica” di alcune sue proposte politiche ed economiche che cominceranno ad essere realizzate solamente venticinque anni piu’ tardi.

Carlo Formenti – Il socialismo è morto, viva il socialismo. Dalla disfatta della sinistra al momento populista

Il socialismo è morto, viva il socialismo!: Dalla disfatta della sinistra al momento populista di [Formenti, Carlo]

È ancora possibile parlare di socialismo oggi? Carlo Formenti, già autore di La variante populista, si interroga sul destino della politica
attuale. Per certi versi, il sogno socialista è ormai tramontato da tempo e con esso sono via via sbiaditi anche gli ideali della sinistra. Eppure, malgrado la disastrosa sconfitta del movimento operaio, la società odierna non ha risolto le contraddizioni del capitalismo. La rivolta delle classi subalterne non può rimanere sopita a lungo, ma riparte assumendo forme inedite, dalle rivoluzioni bolivariane ai populismi occidentali. Si prospetta la nascita di una rinnovata idea di socialismo e spetta a nuovi soggetti politici reinventare il senso di parole come ˮpopoloˮ, ˮnazioneˮ e ˮStatoˮ.

Richard A. Posner – La crisi della democrazia capitalista

La crisi della democrazia capitalista (Paperback) di [Posner, Richard]

Attraverso una lucida narrazione della crisi e con capitoli che analizzano le questioni più critiche del crollo economico e della graduale lenta ripresa, Posner aiuta i lettori non specialisti a capire i cicli economici, le istituzioni finanziarie e governative, le pratiche, le transazioni, mantenendo tuttavia una neutralità e un’obiettività impossibili per quelle persone che sono professionalmente fedeli a una teoria piuttosto che a un’altra.

Adam Przeworski – Perche disturbarsi a votare?

Con il crollo dei partiti tradizionali in tutto il mondo e con gli esperti che predicono una crisi della democrazia, il valore delle elezioni come metodo per selezionare da chi e come siamo governati è messo in discussione. Quali sono le virtù e le debolezze delle elezioni? Ci sono limiti a ciò che possono realisticamente farci ottenere? Le elezioni, sostiene l’autore, sono intrinsecamente imperfette ma restano il modo meno sbagliato di scegliere i nostri governanti. Anche se le loro imperfezioni potessero essere affrontate, sarebbe ingenuo presumere che esse possano risolvere tutti i mali della società. Il più grande valore delle elezioni, di per sé sufficiente a difenderle, è che elaborano qualsiasi conflitto possa sorgere nella società in termini di libertà e di pace. Resta da vedere se riescano a farlo nel clima politico turbolento di oggi.