Autentico monumento della storiografia contemporanea, la grande ricerca che Edward H. Carr va dedicando alla Russia sovietica, si arricchisce di un nuovo, essenziale capitolo, entra nel cuore della vicenda, quegli anni 1924-26 -che «rappresentarono una cruciale svolta critica e impressero al regime rivoluzionario, nel buono e nel cattivo, la sua direzione decisiva».
La scena è quella dell’«interregno» aperto dalla scomparsa di Lenin. Su di essa si battono per la leadership del paese Zi nov’ev, Kàmenev, Bucharin, Trockij e Stalin, colti dal Carr in una serie di incisivi ritratti. Accanto ai protagonisti, i problemi che sono al centro della vita politica ed economica: l’industria, l’agricoltura, la scuola, le trasformazioni della classe operaia, il dibattito sulla letteratura, i rapporti con la Terza Internazionale, l’ampliarsi della burocrazia che giunge a controllare completamente il partito e la macchina governativa.
Carr conferma in queste pagine le sue doti migliori: la capacità di cogliere il dato importante in una sterminata massa di documenti, la profondità dell’analisi, e il suo serrarsi in una sintesi magistrale. Il quarto volume di questa Storia affronterà la politica estera, negli stessi anni 1924-26.