Martin Heidegger – L’autoaffermazione dell’università tedesca. Il rettorato 1933-34 [LDB]

L’autoaffermazione dell’università tedesca è un discorso di elevato tenore filosofico e di grandi pretese, un piccolo capolavoro nella formulazione e nella composizione. Alla luce della filosofia è un’opera straordinariamente ambigua… e chi lo ascolta alla fine non sa se deve prendere in mano la silloge dei presocratici curata da Diels o marciare con le S.A.

 

 

 

 

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Jan Kott – Shakespeare nostro contemporaneo [LDB]

È possibile accostarsi a Shakespeare come a un contemporaneo senza falsare quei valori storici dai quali tuttavia non può prescindere la lettura di un testo poetico? Non è solo possibile, risponde Jan Kott, ma è questo l’unico modo di comprendere il grande drammaturgo elisabettiano. L’originalità dell’interpretazione passa attraverso questa intuizione di fondo: l’uomo, stritolato nell’ingranaggio della storia, ritrova la propria dimensione umana, la dimensione dell’intelligenza, interrogandosi sul senso della vita e del proprio destino. Prefazione di Mario Praz.

 

 

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Lawrence Osborne – Il turista nudo [LDB]

La ricerca di un altrove incontaminato è una delle fissazioni più antiche e perniciose cui vada soggetta la mente occidentale. Ma se nelle forme lievi può essere lenita grazie alle cure dell’industria turistica (che presto vanterà il più alto fatturato al mondo), in quelle virulente va curata alla radice, come tenta di fare qui Lawrence Osborne – pur sapendo che, per quanto lontano uno fugga, troverà sempre un tour operator ad aspettarlo. Così, individuata sulle carte (o meglio, in una spassosissima esplorazione di siti web) una meta possibile, l’isola di Papua Nuova Guinea, Osborne parte per un viaggio che sarà diverso da qualsiasi altro, e più di qualsiasi altro sgangherato e divertente. Comincerà con un’esplorazione di altrove molto contaminati (la Dubai che gli sceicchi stanno tramutando in un immenso parco a tema, le Andamane semidistrutte dallo tsunami e in procinto di essere ricostruite come le nuove Maldive, la Thailandia vista attraverso l’enorme città della salute e del fitness dove l’autore trascorre un breve ma surreale periodo) e si concluderà in un’immensa isola tra cieli verdi, fiumi fucsia e vulcani attivi, dove, cadute una a una tutte le paranoie da contatto con l’ignoto, Osborne si ritroverà nudo, coperto di strane farfalle e felice nel pieno di un’orgia tribale – avendo comunicato al lettore la sua stessa, irrefrenabile smania di viaggiare comunque, anche in un mondo che stiamo trasformando nell’allucinata e pacchiana caricatura delle nostre fantasie.

 

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André Breton – Arcano 17 [LDB]

La figura centrale del libro è, in questa prospettiva, la donna — «femme-enfant» ma anche e soprattutto grande mediatrice, incarnazione polimorfa e miracolosa. Alla donna è assegnata qui una vocazione chiaramente taumaturgica, come nel tragico itinerario spirituale di Nerval, in Michelet, o nelle speculazioni del socialismo mistico ottocentesco, dal Père Enfantin a Flora Tristan, fino all’Abbé Constant (Eliphas Lévi) al quale Breton per altri aspetti si riferisce più specificamente in Arcane 17.

 

 

 

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J. Rodolfo Wilcock – Poesie [LDB]

Quando, nel 1958, Rodolfo Wilcock si stabilì in Italia, aveva già pubblicato a Buenos Aires sei raccolte di liriche e vi era noto come un giovane scrittore della cerchia di J.L. Borges. Allora, in brevissimo giro di tempo, Wilcock cambiò insieme lingua e pelle: e riapparve come un poeta che immetteva nella lirica italiana un inaudito timbro agrodolce, una maestria alessandrina, una capacità di sprezzatura tale da spingerlo – una volta «letti tutti i libri» – a tentare le rime più antiche, più elementari, più proibite. Come Kavafis, come Penna, Wilcock è stato uno dei rari poeti moderni che abbiano saputo comporre un canzoniere d’amore (si veda lo stupendo Epitalamio o l’Italienisches Liederbuch). Come il suo maestro Borges, Wilcock ha talvolta scelto di enunciare in versi i più acuminati aforismi, così reinventando una sua poesia gnomica. Letta oggi in questo volume, che la comprende in tutto l’arco, da Luoghi comuni (1961) sino a un gruppo di limpide poesie postume (e con l’aggiunta di una scelta dalle Poesie spagnole), l’opera poetica di Wilcock in italiano apparirà come la zona più segreta e felice di una multiforme attività di scrittore: appartata, fuori da ogni ‘linea’, naturalmente elegante, alleggerita da sempre di ogni zavorra ideologica (l’amato Wittgenstein serviva a Wilcock come barriera contro la banalità mentale), essa testimonia di una rara sapienza letteraria e di una ancor più rara saggezza psicologica, quella che «non è un dono degli anni / bensì una qualità aristotelica / che si ha o non si ha fin dalla nascita, / un equilibrio fra il fattibile e l’impossibile, / una conoscenza previa alla conoscenza». Ed era appunto quella saggezza che permetteva a Wilcock, sempre parlando con le sue parole, una «gioiosa e melanconica accettazione / dell’umana effimera fantastichezza».

 

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Manuel Peyrou – Il colpo delle rose

Uscito nel 1948, durante il peronismo, del quale rappresenta, sotto diversi aspetti, una satira indiretta Il colpo delle rose è il primo e più famoso romanzo di Manuel Peyrou. Felix Greitz, giovane intellettuale, nascosto in un rosaio, scarica il suo revolver sul dittatore Gesenius davanti alla folla. Successivamente però si viene a sapere che il tiranno è stato ucciso ventiquattr’ore prima nelle sue stanze. Chi e\il vero Gesenius e chi il vero tirannicida? Il tentativo di chiarire l’enigma dà luogo — come dice Borges nella introduzione alla edizione inglese del 1972 — ad «un mutevole gioco di specchi e maschere» dove tutti sono colpevoli e nessuno lo è. Il romanzo di Peyrou mette in evidenza la circolarità del crimine politico per cui esiste una vittima, non un assassino. Definire Il colpo delle rose un buon esempio di letteratura poliziesca sarebbe però una ingiusta semplificazione e impoverirebbe del tutto il romanzo.

 

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Libero Bigiaretti – Le indulgenze [LDB]

Intorno a un accostamento amoroso perseguito con pazienza da detective, il romanzo cresce come una congiura alla quale partecipa un’intera città.
Il ritratto che l’autore ne presenta non lascia dubbi sull’oggetto principale della rappresentazione, e nello stesso tempo vi è implicito il rapporto con la vita che si conduce oggi in qualsiasi grande città.
Un architetto, tornato in Italia dopo una lunga assenza, segue una donna da un cocktail a una cena e a una festa in casa di conoscenti occasionali. Un mirabile mondo nuovo gli si apre, ricco di indulgenze comperate a buon prezzo, e con due regole di vita che fanno esplodere volta a volta l’indignazione satirica, l’attrazione sensuale, l’attesa della tragedia.
Vera protagonista del romanzo è la città di cui si posseggono ritratti e documenti apocrifi o immaginari. L’autore la considera con la crudeltà che spesso l’amore suggerisce.

 

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Eric J. Hobsbawm – Prima e dopo Marx. Un bilancio aperto [LDB]

Nelle pagine di Prima e dopo Marx, Eric Hobsbawm esplora la storia di quel movimento intellettuale e politico che ha costituito per lui, sin dalla giovane età, un punto di riferimento nella sua attività di studioso e un’imprescindibile chiave di lettura dei fenomeni sociali e politici (e quindi storici). Attraverso una scrupolosa analisi, l’autore del Secolo breve dipinge un quadro dettagliato della storia del marxismo, evidenziandone le idee fondamentali, le contraddizioni, le lotte interne e indagandone l’impatto reale nella storia.
Hobsbawm traccia un percorso che prende le mosse da Marx fino ad arrivare ai più recenti sviluppi del materialismo storico, nella convinzione che “la storia del marxismo non può considerarsi conclusa, perché il marxismo è una struttura di pensiero ancora vitale”.

 

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Slavoj Zizek – Dal punto di vista comunista. Trentacinque interventi inattuali [LDB]

L’ultimo libro di Slavoj Zizek raccoglie i suoi più recenti interventi su riviste e giornali, e costituisce una spietata, umorale e umoristica dissezione dei tempi attuali, del clima sociale che ci imprigiona. Pur nella grande varietà dei temi (dalla critica a un certo tipo di politicamente corretto al maoismo, dall’analisi di film come Roma e Joker a casi universitari di scandali a sfondo sessuale, da certi locali newyorkesi presidiati da «consensocorni» ai sexbot – i famigerati robot sessuali -, da Greta Thunberg a Donald Trump), la prospettiva adottata dal filosofo sloveno è quella del comunismo, un comunismo che, allargato a tutto il pianeta, sia in grado di affrontare i molteplici disastri causati dal capitalismo globale. Sì, perché più il capitalismo sembra trionfare, più i suoi antagonismi interni esplodono: basti pensare al controllo digitale sulle nostre vite (quello sì una moderna forma di totalitarismo), al riscaldamento globale, all’esplosione dell’emergenza rifugiati in tutto il mondo e alla pandremia di Covid-19. Di fronte alla crisi mondiale della sinistra, lo sguardo lucido e ampio di Zizek, tanto realistico quanto utopistico, è oggi più che mai necessario: bisogna auspicarsi che la sinistra radicale ricomincia sporcarsi le mani con il lavoro politico reale, e osi (finalmente, di nuovo) pronunciare il suo nome.

 

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William Carlos Williams – A un discepolo solitario [LDB]

William Carlos Williams nacque nel 1883 a Rutherford, nel New Jearsey, dove morì nel 1963. Caposaldo della poesia modernista americana, fu autore di una produzione vastissima sia come poeta sia come critico e saggista, determinato a contribuire alla maturità delle lettere statunitensi e alla definizione di una poetica che ne sancisse una definitiva autonomia da quelle europee. Le due anime della sua produzione convergono e si saldano nel suo capolavoro, il poema in cinque volumi Paterson. La presente antologia, a cura di Luigi Sampietro, dà conto di più di quarant’anni di ininterrotta ispirazione.

 

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