Andrea Tagliapietra – La metafora dello specchio. Lineamenti per una storia simbolica dell’immagine [LDB]

Nella storia del pensiero, lo specchio non è una metafora come tutte le altre. Con i miti di Dioniso, Medusa e Narciso, esso irrompe nell’immaginario occidentale come strumento capace di duplicare il mondo sensibile, ma anche e soprattutto come artificio in grado di rendere l’osservatore insieme soggetto e oggetto dello sguardo. Eppure, il riflesso che lo specchio restituisce ha sempre la caratteristica dell’enigma: su quella soglia compare qualcosa di perturbante e vertiginoso, che non ha mai smesso di suscitare domande. Sulle tracce di questi interrogativi si apre il libro di Andrea Tagliapietra, che attribuisce allo specchio, alla sua esperienza concreta e al suo impiego metaforico, l’origine della scoperta dell’immagine, della sua forza e della sua ambivalenza. Lo specchio mostra, ma non risponde, costringendo l’essere umano ad accettare il nonsenso di ciò che è unico e singolare. A partire dai territori del mito greco e del racconto biblico, l’enigma dello specchio sarà, infatti, quello dell’Altro e dello Stesso, dell’identità e della differenza, ma anche della verità e dell’illusione, il luogo in cui si genera la tensione istitutrice del simbolo. La figura dell’uomo che si guarda riassume, con la potenza che è propria dell’immagine, la ricorrente ambizione del pensiero filosofico per un sapere assoluto e senza resti. Di fronte a questa pretesa, l’avventura dello specchio testimonia però anche la storia di un soggetto che, alla scuola del riflesso, diviene conoscitore di sé stesso e, forse per questo, di sé stesso carnefice. L’autore ripercorre i momenti cruciali della vicenda filosofica occidentale in un ragionamento serrato nel quale le parole dialogano con un apparato iconografico di oltre centotrenta opere, arrivando a mostrare come l’oggetto riflettente sia stato, dagli inizi della riflessione scientifica fino all’ultima stagione del pensiero contemporaneo, la metafora stessa della filosofia.

 

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Régis Debray – Dio, un itinerario [LDB]

Perché l’uomo continua a credere in Dio? In che modo la fede si è trasmessa attraverso i secoli? E come il volto stesso di Dio si è evoluto al passo con la storia? A tali domande risponde Régis Debray, filosofo francese dal passato rivoluzionario. Il libro è un’indagine sulle tracce del divino, dalla Mesopotamia ai nostri giorni, per illuminare l’una attraverso l’altra la storia dell’Eterno e quella dell’Occidente. La fede non è un problema di cui la scienza possiede la soluzione, sostiene Debray. Dopo la convinzione che solo la scienza possa dare risposte si torna alla religione del Libro o alle sue aberrazioni, come ci ha insegnato l’11 settembre.

 

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Joseph Campbell – Quello sei tu. La trasformazione delle metafore religiose [LDB]

Joseph Campbell è stato uno degli studiosi che hanno rivoluzionato l’approccio alla mitologia. Nelle sue opere ha infatti dimostrato come i racconti mitologici – indipendentemente dall’ambito culturale in cui hanno origine – attingano temi, personaggi e storie dallo stesso ancestrale retroterra. Questo significa che nella letteratura, nei riti e nei simboli, elaborati dalle varie tradizioni per rispondere alla necessità di comprendere il mistero dell’esistenza, finiamo per scoprire sempre noi stessi. Tat tvam asi, «quello sei tu», è appunto l’intuizione spirituale fondamentale di tutta la vita e l’opera di Campbell.

Nei saggi raccolti in questo volume, l’attenzione dello studioso si concentra sulla tradizione spirituale giudaico-cristiana, sulla simbologia che ricorre nei suoi miti e rituali, sulla metafora quale strumento di narrazione e trasfigurazione, spesso fraintesa e considerata un mero riferimento a un presunto evento storico. Si vedrà per esempio come attraverso il mito dell’Immacolata Concezione (che non è solo cattolico) non si tramandi un fatto, ma piuttosto si alluda a una condizione spirituale. Anche la Terra Promessa non è un luogo geografico, bensì dell’anima.

L’ambito mitologico è stato oggetto di incomprensioni e pregiudizi, al punto che, per alcuni, il mito si riduce a una bugia. Campbell ci mostra invece come le sue declinazioni nelle diverse culture rispondano in modo univoco al profondo ed essenziale bisogno umano di comprendere i grandi misteri della nostra presenza nell’universo.

 

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Gerhard Streminger – Il buon Dio non esiste [LDB]

Queste pagine contengono l’esame e la critica di ogni teodicea, ossia di ogni tentativo, finora fatto dai teisti, di conciliare l’esistenza del male nel mondo con la bontà e giustizia di Dio, che lo ha creato. Gerhard Streminger ha studiato Filosofia e Matematica a Graz, Göttingen, Edimburgo e Oxford.

 

 

 

 

 

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Ludwig Binswanger – Essere nel mondo [LDB]

L’antropo-analisi di Ludwig Binswanger forma un necessario complemento della teoria psicoanalitica freudiana, non ne è un sostituto né un’alternativa, come dimostra questo libro che presenta una raccolta dei principali contributi pratici, teorici e filosofici dovuti alla Daseinsanalyse. La lunga introduzione del professor Needleman illumina le origini delle idee di Binswanger, il loro sviluppo e la loro importanza per il mondo contemporaneo.

 

 

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Simone Attilio Bellezza – Identità ucraina. Storia del movimento nazionale dal 1800 a oggi [LDB]

L’Ucraina è stata a lungo un territorio conteso tra imperi potenti e in concorrenza tra loro. Eppure, a partire dall’Ottocento si è sviluppata una coscienza nazionale che, dopo il 1989, ha dato senso e identità al nuovo stato indipendente. Dopo le prime teorizzazioni, sarà il fallimento della rivoluzione nazionale del 1917 ad aprire le porte da un lato al patriottismo sovietico elaborato dai bolscevichi e dall’altro a un nazionalismo ucraino della diaspora che nel periodo tra la due guerre si avvicina progressivamente al fascismo e al nazismo. Dopo la Seconda guerra mondiale, l’emigrazione negli Stati Uniti e in Canada costituirà una comunità coesa e influente, capace di svolgere un ruolo significativo quando, con la caduta dell’URSS, nascerà per la prima volta uno stato ucraino indipendente. Proprio a partire da allora, nel 1991, il debole senso di appartenenza nazionale si rafforzerà in parallelo al processo di democratizzazione ed europeizzazione, accentuato dal crescente antagonismo con la Russia putiniana.

 

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Matteo Marchesini – Da Pascoli a Busi. Letterati e letteratura in Italia [LDB]

Alternando ritratti e panoramiche, e misurando l’attualità di autori canonici, eccentrici o dimenticati, Da Pascoli a Busi offre un ampio spaccato della letteratura italiana tra la fine dell’Ottocento e il Duemila. E il titolo non è solo uno stratagemma vivace per indicarne i confini cronologici. Infatti, occupandosi di un’epoca in cui il peso pubblico dei linguaggi letterari si è andato rapidamente riducendo, Marchesini racconta gli estremi sviluppi del rapporto abnorme che in Italia ha legato per secoli l’identità nazionale agli scrittori: scrittori che spesso, quasi a risarcire una società priva di coesione e di modelli politici comuni, da puri rappresentanti di valori estetici sono stati trasformati in veri e propri personaggi, in simboli variamente attendibili di un costume o di un modo di vivere. Ne risulta un libro in cui le analisi stilistiche fanno tutt’uno con la storia della cultura.

 

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Michail Lermontov – Liriche e poemi [LDB]

Michail Lermontov attraversò le lettere russe come una meteora. Più giovane di Puškin di quasi una generazione, crebbe in un mondo già lontano dai modelli classici e incapace di confrontarsi con la sua eccezionale opera poetica. Un’opera che, soprattutto nell’ultimo lustro, condurrà Lermontov ai vertici della lirica romantica, non solo russa.
La vita breve, intensa, influenzata dal modello byroniano – che plasmò l’involucro esteriore dell’uomo, fatto di orgoglio luciferino e sprezzante cinismo –, si riflette in componimenti dominati da eroi solitari, da esclusi e proscritti alla costante ricerca di un riscatto. Le loro passioni titaniche vivono sullo sfondo di una natura visionaria che spazia dalle vette innevate e dai fiumi vorticosi del Caucaso alla Spagna di Don Juan o alla Scozia di Ossian, dalla Palestina ardente alla Russia dell’epos popolare, richiamando così le remote contrade care ai romantici inglesi e tedeschi.
Summa degli eroi di Lermontov è il Demone, creatura ribelle e dannata che cerca la salvezza in un amore impossibile. All’eroe di tenebra per eccellenza, e agli altri mondi simbolici e paralleli che gli fanno da cornice in questa antologia – quello del gioco a carte, ovvero l’alea dell’esistenza; quello delle maschere, ovvero il vuoto delle apparenze; quello di un Oriente affocato, ovvero i deserti dell’anima –, Tommaso Landolfi, lui stesso «perenne forestiero» della vita, presta una prodigiosa vena lirica e un dettato di assoluta musicalità.

 

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Ulf Danielsson – Il mondo in sé. La coscienza e il tutto nella fisica [LDB]

Potremo mai veramente comprendere l’universo, se prima non comprendiamo del tutto la coscienza e le meraviglie e i limiti della mente? Ulf Danielsson, un importante fisico teorico che ha dedicato la sua carriera a sondare i misteri piú profondi della natura, pensa di no. Mentre smonta le argomentazioni di stimati scienziati e filosofi, che vorrebbero sostituire la realtà con i loro modelli matematici ed equiparare la mente a un computer, sostiene con lucidità e passione che è la natura, piena di bellezza e significato, a doverci guidare. E nello sfidare visioni del mondo consolidate, Danielsson ilustra anche una prospettiva inedita sui principali temi e dibattiti filosofici, incluso il concetto di libero arbitrio.

 

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Jean Fallot – Sfruttamento, inquinamento, guerra [LDB]

Questo libro è composto da due saggi diversi, uno sulla guerra e uno sull’inquinamento. La connessione risiede nello sfruttamento dell’uomo fatto dall’uomo sotto il capitalismo, ultimo sistema di rapporti sociali della produzione di classe nella storia.
In questo sistema il lavoratore è destinato ad un duplice о addirittura triplice depauperamento della sua essenza umana o, piuttosto, del modo specifico (l’unico) che l’uomo possiede per essere una specie vivente. Come produttore, estraniato dal suo lavoro e dai suol sensi, il rapporto con il suo lavoro si è trasformato in un rapporto tra sfruttato e sfruttatore, cioè in un rapporto di classe. Nei rapporti del lavoro produttore rispetto alla natura, trasformati in dominio sulla natura e non più oggetto del lavoro in quanto tale. Infine, la terza forma della separazione del lavoro dalla produzione, la parte più brillante, la più importante e la più feconda del lavoro addomesticato dal capitalismo è la produzione dei mezzi bellici per la guerra imperialistica, grazie ai quali i lavoratori e il mondo intero sono resi schiavi di questo sistema di sfruttamento.
La guerra serve per la difesa degli sfruttatori contro la ribellione dei produttori: essa è in un certo modo complemento о la prosecuzione della loro politica poliziesca; nella fase imperialistica essa serve anche come mezzo estremo di spartizione tra I diversi gruppi nazionali о altri di sfruttatori. La guerra è comune a tutte le società di classe, le guerre del capitale, sotto la loro forma prima nazionale e poi imperialistico-mondiale, altro non ‘ sono che l’ultima forma della guerra di questo sistema. Le differenze, quantitative prima e qualitative poi, tra le guerre sotto il regime degli sfruttatori capitalisti e quelle degli sfruttatori degli altri sistemi risiedono nel fatto che essendo la produzione capitalistica dominata dalla necessità di accrescere la produttività del lavoro per poter estrarre il massimo del plus-valore dai produttori — dal lavoro non retribuito, secondo la definizione di Marzia, scienza progredisce incessantemente.
Arriviamo quindi al problema dell’inquinamento sotto il capitalismo. Se la guerra — come la polizia, come tutte le forme di terrorismo degli sfruttatori nei confronti dei loro schiavi, servi о ·. lavoratori liberi incatenati alle macchine per permettere la produzione di plus-valore dal loro lavoro — è la condizione di tutte le società di classe, se II terrorismo, militare e poliziesco, degli egemoni capitalisti può sembrare razionalmente anteriore allo sfruttamento e condizione storica di tutto il suo sviluppo, l’inquinamento, per contro, ne è la conseguenza storicamente determinata più rilevante.

 

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