Jacob Taubes – La teologia politica di San Paolo

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Quando qualcuno scriverà la storia intellettuale degli ultimi trent’anni, Taubes non potrà che spiccare come una figura inevitabile – tanto più influente quanto più elusiva e celata dietro le quinte. Discendente di una famiglia di rabbini, Taubes esordisce giovanissimo con un importante libro sulle concezioni apocalittiche ed escatologiche della storia, da Giovanni a Gioacchino da Fiore fino a Marx e Kierkegaard, cui seguono lunghi anni di silenzio durante i quali egli si impone come un autorevole maestro orale: è intorno al suo istituto a Berlino che, sul finire degli anni Sessanta, si raccolgono i leader della rivolta studentesca. E a lui fanno capo numerose iniziative di grande rilievo, come la collana «Theorie» dell’editore Suhrkamp. Il pensiero di Taubes, dunque, filtra a lungo per vie indirette, e comunque in modo assai efficace, finché nel febbraio 1987, poche settimane prima della morte, egli accetta di tenere a Heidelberg un seminario sulla Lettera ai Romani di san Paolo, il testo massimo su cui si dividono le acque fra la Legge e la Grazia, fra ebraismo e cristianesimo, fra tradizione ellenica e tradizione giudaica. Seminario che si trasforma in una febbrile summa del suo pensiero, la cristallizzazione di tutti i suoi temi essenziali, nonché l’occasione per un ultimo emozionante confronto con l’antagonista che più lo aveva provocato a pensare: Carl Schmitt.

Mircea Eliade – Trattato di storia delle religioni

cover“Il fine che ci siamo proposti – scrive Eliade – è quello di mostrare che cosa sono i fatti religiosi e che cosa rivelano”. Nel complesso labirinto che essi costituiscono il lettore penetra a poco a poco, acquista familiarità con le diversità culturali da cui essi dipendono, prende contatto con le manifestazioni del sacro che si palesano a vari livelli cosmici (il Cielo, le Acque, la Terra, le Pietre), nei fenomeni biologici (i cicli vegetativi, i ritmi lunari, la sessualità), nei miti e nei simboli (il famoso mito dell’eterno ritorno). Il “Trattato”, che a distanza di sessant’anni dalla pubblicazione conferma il suo valore e la sua permanente attualità, può leggersi da un duplice punto di vista: come interpretazione fenomenologico-religiosa spesso suggestiva e stimolante, e come documento del travaglio della cultura moderna, impegnata nella ricerca di un più ampio e sensibile umanesimo.

Consiglio a cura di Pierre.

Heinrich Zimmer – Il re e il cadavere. Storie della vittoria dell’anima sul male [Epub – Mobi]

coverHeinrich Zimmer era un grande studioso dell’India, ma in questo libro – forse il suo più affascinante – ha voluto presentarsi come «dilettante fra i simboli». Dilettante significa qui colui che trova un inesauribile diletto nelle immagini, nelle storie che, rampollando di civiltà in civiltà, accompagnano la nostra memoria e, intrecciandosi le une con le altre, finiscono per avvolgerci in una rete che non ci è meno vicina della rete dei nostri nervi. Nodi di quella rete sono i simboli, e questo libro è dedicato appunto a «coloro che si dilettano di simboli, amano conversare con essi e amano vivere tenendoli continuamente presenti». Ai simboli si applica la sentenza delle Upanisad: «L’abbondanza si attinge dall’abbondanza, eppure l’abbondanza rimane». La loro ricchezza non viene intaccata dall’usura del tempo, e nessuna interpretazione riesce a sequestrarla. La loro muta presenza è un continuo invito ad affrontare il «compito interminabile di sondare le acque tenebrose del significato»: di quelle acque Zimmer è un mirabile traghettatore.