Hjalmar Söderberg – Smarrimenti

Smarrimenti

Già con questo suo primo romanzo Hjalmar Söderberg suscitò scandalo, guadagnandosi la fama di scrittore cinico e in qualche modo sovversivo. A distanza di più di un secolo dalla pubblicazione, rileggendo queste pagine che restano tra le più belle della letteratura a cavallo del secolo, riesce però difficile credere che una storia di giovanili sviamenti – raccontati senza indulgere a facili moralismi, ma anche senz’ombra di compiacimento – potesse suscitare reazioni tanto violente. Non si fatica invece a pensare che l’accanimento dei critici fosse piuttosto sollecitato da un altro aspetto dell’opera, che ancora oggi provoca, se non scandalo, certo disagio e forse sgomento. Ed è l’acuta e netta percezione del grande vuoto che circonda l’uomo, della sua solitudine senza possibile redenzione di fronte all’esistenza e agli interrogativi che essa pone; come se fosse in viaggio, in una terra incognita, senza mappe e strumenti di orientamento, e neppure mete che valga la pena di raggiungere.

Hjalmar Söderberg – Il dottor Glas

Il dottor Glas

Pubblicato nel 1905 dopo un travaglio creativo durato due anni, questo breve romanzo-diario suscitò dapprima scandalo fra i benpensanti e nel mondo letterario, per essere poi riconosciuto come un classico della letteratura svedese moderna. Giorno dopo giorno il giovane medico Tyko Gabriel Glas annota i suoi pensieri segreti, le sue inconfessabili opinioni a proposito di temi sconvenienti quali la violenza sessuale, l’aborto, l’eutanasia, ma anche le conversazioni e le passeggiate nelle chiare sere d’estate che fanno della sua città, Stoccolma, un luogo intenso e magico. Un’affascinante signora in cerca di aiuto e un odioso, ipocrita sacerdote vengono a turbare la sua vita e a trasformare il diario in un romanzo giallo teso e avvincente, in cui nessun detective comparirà a riportare ordine e a vendicare la legge offesa. Con l’essenzialità e l’equilibrio di un maestro di stile, Söderberg traccia il quadro di un’epoca di smarrimento, alla ricerca di norme di condotta fondate sulla ragione e capaci di sconfiggere l’ansia che incute un cielo spopolato di dèi.

Hjalmar Söderberg – Il disegno a inchiostro

Il disegno a inchiostro

Scrittura asciuttissima, brevi pennellate che costruiscono una scena in poche righe, un umorismo affilato anche nel dolore e nel dramma. Funambolici, turbinosi virtuosismi in forma breve, questi racconti confermano Sderberg come uno dei più raffinati cultori della short fiction. Fa balenare un messaggio, suggerisce una risposta e poi si ritira, per lasciare che sia il lettore a concluderla, prima di aprire a nuove interpretazioni con un guizzo inaspettato. Eterogenee per forma e contenuto – onirico, novellistico, satirico – le sue storie indagano l’assurdità dell’affannarsi degli uomini alla ricerca di un senso nelle loro giornate. Ogni racconto è come una rasoiata, giri pagina e t’innamori della tabaccaia, giri pagina e ripensi ai tuoi amici d’infanzia, rifletti sulla vita e forse sorridi.