Lalla Romano – Maria

Maria

Intorno a questo personaggio, Lalla Romano costruisce la storia di una famiglia negli anni trenta e quaranta, ritratta nel flusso quotidiano e inesorabile di affetti, avvenimenti, drammi. Ogni gesto o sentimento è evocato con la discrezione e il riserbo di chi vuole mantenere intatta la voce segreta che ciascun personaggio porta con sé. “Non c’è nella letteratura di quegli anni-ha scritto Pietro Citati-libro più essenziale, più nudo”. Accanto a Maria, le figure di Fredo, il nipote prete morto di tisi, lo zio Barba e molte altre donne, tutte rivelatrici di un mondo austero, malinconico (“anche voler bene stanca”) e dolcissimo, così tenero da diventare straziante. Maria fu pubblicato nel 1953 nei “Gettoni” di Vittorini: fu accolto da Gianfranco Contini come “un piccolo capolavoro” e da Roberto Longhi e da Eugenio Montale come un “libro indimenticabile” e “bellissmo”.

Lalla Romano – Le parole tra noi leggere

Le parole tra noi leggere

«Minuziosamente, con una precisione di cartella clinica niente affatto pietosa, vengono registrati gli incontri-scontri fra istinti analoghi e divaricati in una quasi sacrilega ricerca di reciproca offesa. Ogni scoperta della donna è un trauma, ogni iniziativa del ragazzo è scontrosa, fiera di autonomia dissacrante. La sommessa, limpidissima poesia dell’autrice, quel suo procedere per vuoti aerei e grumi essenziali, vengono qui coscientemente sacrificati: probabilmente a indicare una nuova strada da percorrere e da proporre… Virginia Woolf, auspicando la nascita del grande scrittore totalmente femminile, ha piú volte insistito sulla necessità che esso si manifesti con caratteri del tutto autonomi dall’esempio e dal modello dello scrittore tout court : finalmente libero dalla leggenda leggiadramente minoritaria della letteratura femminile. Forse questa prova della Romano va considerata in questa direzione. Coraggiosa in piú di un senso». Anna Banti *** Le parole tra noi leggere , il libro di maggior successo di Lalla Romano, fu pubblicato per la prima volta nel 1969 e vinse il Premio Strega.

Lalla Romano – La penombra che abbiamo attraversato

La penombra che abbiamo attraversato

«Affrescato a motivi pompeiani, l’ “Albergo Europa” è un microcosmo in cui l’armonia di una società patriarcale è attraversata da trasalimenti e ombre e interrogativi. Siamo negli anni attorno alla Prima Guerra Mondiale. Si è detto “microcosmo” non per dire: questo mondo è piccolo davvero, è un paese di montagna in una delle valli di Cuneo, un paese con i bassi porticati e i balconi di legno; ed è il mondo davvero, per la bambina che vi nacque e lo registrò ora per ora. L’immagine proustiana del titolo significa qui l’infanzia, età in sé folgorante, ma ombrosa, oscura per chi la guarda dall’altra sponda, quella della maturità; ma è anche la vita stessa, lo spazio che deve essere riattraversato per ritrovare la tormentosa età, nella quale a nostra insaputa tutto era stato giocato una volta per tutte. Il riscatto del tempo è il motivo vero del raccontare di Lalla Romano. Sin dai primi libri si è venuto precisando il filo di una poesia tutta discrezione e rigore che consiste nel raccogliere come rivelatori proprio i momenti della vita che si sogliono chiamare dispersi». Italo Calvino