Max Horkheimer, Theodor W. Adorno – Dialettica dell’illuminismo [Epub – Mobi]

coverScritta in stretta collaborazione dai due pensatori tedeschi durante la guerra, l’opera risponde al bisogno di tradurre sul piano speculativo una duplice esperienza: quella dell’Europa devastata dal fascismo, che gli autori si erano lasciata alle spalle, e quella della società americana che li aveva accolti. Entrambe le esperienze provano – ed è la tesi del libro – che l’illuminismo ha la tendenza a rovesciarsi nel suo contrario, non solo nell’aperta barbarie del fascismo, ma anche nell’asservimento totalitario delle masse attraverso la blandizie dell’industria culturale. Secondo gli autori, la libertà nella società è inseparabile dal pensiero illuministico. Il concetto stesso di questo pensiero, tuttavia, implica già il germe di quella regressione che oggi si verifica ovunque. Per questo essi affermano che se l’illuminismo non accoglie in sé la coscienza di questo momento regressivo, firma la propria condanna, e che è un dovere di tutti riflettere sull’aspetto distruttivo del progresso. Gli autori vollero qui dare un contributo, poi risultato essenziale, a questa che è una “comprensione teoretica dell’oggi”. Già edita una prima volta nel ’47, l’opera è tra l’altro uscita nei “Paperbacks” nel 1980.

Max Horkheimer – Eclisse della ragione. Critica della ragione strumentale [Epub – Mobi]

coverNato da una serie di lezioni tenute alla Columbia University nel 1944, questo libro è una esposizione, ormai classica, del pensiero della «scuola di Francoforte» nel periodo in cui Horkheimer e Adorno vivevano in America e mettevano a punto i testi della Dialettica dell’illuminismo. La ragione di cui si delinea la crisi è la ragione oggettiva, sostituita nella moderna società industriale dalla ragione soggettiva, strumentale, che non bada alla razionalità dei fini, ma solo all’efficacia dei mezzi. La filosofia, che Horkheimer difende contro i tentativi dei pragmatisti e dei neopositivisti di risolverla nei moduli puramente strumentali del sapere scientifico e tecnologico, addita la necessità di conciliare ragione soggettiva e oggettiva, ma tale conciliazione può aver luogo solo in un mondo emancipato. Se la filosofia è ancora indispensabile, il suo compito – avverte Horkheimer – non va quindi sopravvalutato: «la denuncia di ciò che attualmente viene chiamato ragione è il massimo servigio che la ragione possa rendere».

Max Horkheimer – La società di transizione [Epub – Mobi]

cover 1Questo volume, che si affianca agli altri due sulla Teoria critica, raccoglie tutti gli scritti pubblicati da Horkheimer dopo la fine della «Zeitschrift für Sozialforschung» (la rivista che fu chiusa nel 1941) riguardanti i problemi della società contemporanea. Esso si apre con il famoso saggio sullo Stato autoritario, del 1942, esemplare analisi della politica totalitaria come portato non solo del capitalismo monopolistico ma del dominio tecnologico in generale. La speranza di un rovesciamento rivoluzionario, che qui ancora chiaramente emerge, fece di questo saggio uno dei testi sacri del movimento studentesco del 1968. Nel frattempo però Horkheimer era ripiegato su diverse posizioni testimoniate dagli altri scritti del volume. Persa ogni fiducia nella presenza di forze realmente rivoluzionarie, egli scorgeva una possibile correzione del mondo totalitario piuttosto nella promozione delle facoltà critiche dell’individuo e nel suo rifiuto del «pregiudizio». Che tratti della sociologia o della psicoanalisi, delle lezioni del fascismo o dei compiti educativi dei sindacati o dell’attualità di Marx, egli ha sempre in mente un programma pedagogico-illuministico inteso a porre delle remore a uno sviluppo catastrofico. In questo senso anche nell’ultimo saggio (del 1970), scritto dopo la scomparsa dell’amico e sodale Adorno, egli può rivendicare la sostanziale continuità della loro «teoria critica» nel nome di un’istanza – «essere pessimisti in teoria e ottimisti nella pratica» – che a noi appare di sapore gramsciano