Felix Martin – Denaro. La storia vera: quello che il capitalismo non ha capito [Epub – Mobi]

CoverA poche settimane dall’inizio della più grave crisi globale degli ultimi decenni, nel novembre del 2008 la regina Elisabetta II, in visita alla London School of Economics, si rivolge agli eminenti economisti riuniti nell’antico e glorioso centro di ricerca interrogandoli sui motivi del disastro: com’era possibile che nessuno lo avesse saputo prevedere? Secondo Felix Martin, saggista ed economista britannico, la risposta al quesito della regina, tanto diretto e spiazzante da suscitare imbarazzo nel Gotha dell’economia mondiale, risiede in un enorme equivoco sulla vera natura del denaro. Tra le più grandi idee dell’uomo – fondamentale in ogni epoca della storia da quando le prime monete vennero coniate, nel cuore del Mediterraneo, oltre duemilacinquecento anni fa –, il denaro secondo Martin sarebbe, allo stesso tempo, l’invenzione più fraintesa. Da filosofi e sovrani antichi, così come da teorici, uomini della finanza e policy makers contemporanei. Il denaro non è affatto una cosa, un oggetto materiale dotato di un valore in sé, naturale e immutabile, bensì una tecnologia sociale, caratterizzata da una forte valenza politica: una serie di idee e procedure che organizzano quel che produciamo e consumiamo, oltre ai modi stessi in cui ci troviamo a convivere. Illuminante è l’esempio, con cui il libro si apre, di un modello d’economia alternativa come quello dell’isola di Yap, nell’Oceano Pacifico, riscoperto ai primi del Novecento da alcuni studiosi del sistema monetario tra cui il giovanissimo John Maynard Keynes: nello sperduto isolotto, la valuta è costituita da grossi dischi forati di pietra, che indicano il saldo dei debiti e dei crediti di un individuo o di una famiglia e non hanno alcun bisogno di venire spostati, né di essere presentati a garanzia dello scambio di beni. L’aneddoto dimostra che, al fondo, il denaro non è affatto una merce di scambio, come il pensiero economico ha sostenuto fin dai tempi di Aristotele, ma una rappresentazione simbolica del valore di altri beni. Traendo storie e vividi esempi da ogni epoca della storia dell’uomo, Felix Martin ci porta infine a rivedere completamente la nostra concezione del denaro, indicando la strada per uscire dalla crisi in cui versa l’economia attuale: una rivoluzione del modo di pensare che deve essere compiuta non da un unico ente sovrano, da uno Stato o da una Banca Centrale, bensì da coloro che lo usano, cioè da tutti noi.

Grazie a Nivasio per questo ebook.

L. Vasapollo, R. Martufi, J. Arriola – Il risveglio dei maiali. Piigs Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna [Epub – Pdf]

coverUn titolo strano per un pamphlet di tre economisti, due italiani ed uno spagnolo, per uscire dalla crisi economica. PIIGS sono le iniziali di Portogallo,Irlanda, Italia, Grecia, e Spagna, in inglese PIIGS si pronuncia PIGS e significa Maiali. Questo è l’epiteto che i grandi finanzieri europei davano nelle riunioni strategiche dell’Unione Economica e Monetaria ai paesi del sud Europa e all’Irlanda (da sempre, colonia britannica sfruttata). L’opera si divide in tre parti: 1. storia di una crisi del capitalismo che parte nel 1971, a causa dell’indebitamento USA e che si allarga a tutto il pianeta. Nascita dell’unione monetaria europea che mette regole del gioco insostenibili a quelli che poi chiamerà PIIGS e che rimette l’intero Occidente in un’economia di guerra (Keinesianismo di guerra). 2. Il capitalismo all’italiana è rimasto nelle mani delle grandi famiglie ed è giunto allo scontro attuale tra la concezione (berlusconiana) di una gestione economica per famiglie quella prodiana e bersaniana di difesa del grande capitale. Entrambe le strade portano alla fine dello stato sociale, all’aumento del divario povertà-ricchezza e a nuovi poveri in Italia e nei PIIGS. 3. Per i PIIGS la crisi è un’opportunità per salvare lo stato sociale, le proposte solo apparentemente troppo radicali, sono semplicemente disarmoniche rispetto agli slogans con cui la finanza internazionale ha invaso il mondo: staccarsi da determinati vincoli dell’azienda mondo e delle sue istituzioni finanziarie e commerciali internazionali e dalla ‘’necessità’’ di troppe importazioni, riutilizzare risorse interne, nazionalizzare banche, sorgenti energetiche e alcuni servizi, uscire dall’unione monetaria, creare una nuova area (ALIAS) a misura italiana e mediterranea fatta dai PIIGS, che interesserà, via via, altri Paesi Europei, Belgio e forse Inghilterra ecc… I PIIGS se si svegliano hanno di che operare. Il volume servirà da appoggio all’apertura dell’incontro a Roma dei sindacati di base europea del 30 settembre. Il CESTES e il Centro Studi trasformazioni economico sociali della Unione Sindacale di Base che fa parte della FSM Federazione Sindacale Mondiale.

Release a cura di Antonio Allegra.

Luciano Gallino – Il colpo di Stato di banche e governi. L’attacco alla democrazia in Europa [Epub – Mobi]

coverLe politiche di austerità dei governi UE non segnano semplicemente un cedimento della politica al potere della finanza. Di piú: si è trattato di un colpo di stato che ha portato all’espropriazione subitanea e categorica delle prerogative dei cittadini e dei parlamenti da parte delle banche e dei governi con l’appoggio della troika di Bruxelles.
Dopo la crisi della Grecia e le situazioni di equilibrio precario di altri stati (Spagna, Portogallo e Italia), è ormai evidente che in Europa si stia assistendo a un vero e proprio processo di «de-democratizzazione». I governi della UE, infatti, tollerano da troppo tempo che il capitalismo (travolto dalla crisi e dagli scandali della finanza) detti loro le regole della politica. È sufficiente vedere la lettera che la Commissione Europea ha inviato al governo di centro-destra italiano poco prima della sua caduta, nel novembre 2011; o il Memorandum di intesa alla Grecia nel febbraio 2012; o, ancora, il Trattato di stabilità (o Patto fiscale) firmato dai capi di governo a marzo. Tutti questi interventi contengono dettagliatissime e imperative ingiunzioni in tema di finanza pubblica, mercato del lavoro, competitività e semplificazioni regolative. Con l’obiettivo primario di privatizzare i sistemi europei di protezione sociale al fine di dirottare il loro cospicuo bilancio (circa il 20% del Pil della UE) verso le imprese e le banche. Per contrastare questi esiti drammatici, argomenta Luciano Gallino, è urgente riprendere in mano il progetto federativo, a partire dal Trattato di Lisbona, e «costruire un ponte tra società civile e partiti, tra movimenti e partiti», e «un’ulteriore integrazione, un travaso di opinioni e di forze».

Vladimiro Giacchè – Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa [Epub – Mobi]

coverAncora oggi, a quasi 25 anni dal crollo del Muro, la distanza economica e sociale tra le due parti della Germania continua ad accentuarsi, nonostante massicci trasferimenti di denaro pubblico dalle casse del governo federale tedesco e da quelle dell’Unione Europea. Sulla base di una ricerca scrupolosa, condotta attraverso i dati ufficiali e le testimonianze dei protagonisti, l’economista Vladimiro Giacché svela come la riunificazione delle due Germanie abbia significato la quasi completa deindustrializzazione dell’ex Germania Est, la perdita di milioni di posti di lavoro e un’emigrazione di massa verso Ovest che perdura tuttora, spopolando intere città. La storia di questa “unione che divide” è una storia che parla direttamente al nostro presente. Essa comincia infatti con la decisione di attuare subito l’unione monetaria tra le due Germanie, prima di aver attuato la necessaria convergenza tra le economie dell’Ovest e dell’Est. L’unione monetaria ha accelerato i tempi dell’unione politica, ma al prezzo del collasso economico dell’ex Germania Est. Allo stesso modo la moneta unica europea, introdotta in assenza di una sufficiente convergenza tra le economie e di una politica economica comune, è tutt’altro che estranea alla crisi che sta investendo i paesi cosiddetti “periferici” dell’Unione Europea. Il libro di Giacché si conclude quindi con un esame approfondito delle lezioni che l’Europa di oggi può trarre dalle vicende tedesche degli anni Novanta.

Daron Acemoglu, James A. Robinson – Perche le nazioni falliscono. Alle origini di potenza, prosperità, e povertà [Epub – Mobi]

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Per la scienza sociale è la madre di tutte le domande: perché ci sono paesi che diventano ricchi e paesi che restano poveri? Per quale ragione nel mondo convivono prosperità e indigenza? Alcuni si soffermano sul clima e sulla geografia. Ma il caso del Botswana, che cresce a ritmi vertiginosi mentre paesi africani vicini, come Zimbabwe, Congo e Sierra Leone, subiscono miserie e violenze, smentisce questa interpretazione. Altri chiamano in causa la cultura. Ma allora come si spiegano le enormi differenze tra il Nord e il Sud della Corea? E che dire di Nogales, Arizona, che ha un reddito prò capite tre volte più alto di Nogales, Sonora, città gemella messicana? Le origini di prosperità e povertà risiedono nelle istituzioni politiche ed economiche che le nazioni si danno. Ce lo dimostrano Daron Acemoglu e James A. Robinson, accompagnandoci in un emozionante viaggio nella storia universale, di civiltà in civiltà, di rivoluzione in rivoluzione. Dall’Impero romano alla Venezia medievale, dagli inca e i maya, distrutti dal colonialismo spagnolo, al devastante impatto della tratta degli schiavi sull’Africa tribale, dalla Cina assolutista delle dinastie Ming e Qing al nuovo assolutismo di Mao Zedong, dall’Impero ottomano alle autocrazie mediorientali, le élite dominanti preferiscono difendere i propri privilegi ed estrarre risorse dalla società che avviare un percorso di benessere per tutti.

 

Release a cura di Athanasius.

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del Feudalesimo nell’economia mondiale [Epub – Mobi]

CoverIl capitalismo è come un aereo entrato in un vuoto d’aria. Le sue ali hanno perso portanza e non si trova un sistema per tenere in volo l’apparecchio. In quindici anni, con il il tracollo delle borse asiatiche del 1998, lo scoppio della bolla della new economy del 2001 e la crisi dei mutui sub-prime del 2008, sembra proprio che il sistema economico globale sia stato messo in ginocchio. Ma quello che è successo è forse ancora più grave: il capitalismo non è finito, si sta trasformando in qualcosa di diverso, che ricorda da vicino l’avvento del Feudalesimo dopo il collasso del mondo antico. Il capitalismo sta diventando “Capitalesimo”, un sistema capillare e inesorabile di controllo assoluto su un territorio frammentato, una sorta di Sacro Romano Impero della finanza, coi suoi feudatari sempre più potenti, i suoi marchesi, i suoi baroni, i vassalli, i valvassori e la sua plebe sterminata, sempre più povera. La reale ricchezza prodotta da tutte le nazioni e pari a circa 70000 miliardi di dollari, ma l’ingegneria finanziaria ha creato ad arte un valore virtuale di scambi che vale trenta volte tanto. Siamo immersi in un’immensa contraffazione, ormai strutturale, che è la vera causa del vuoto d’aria dell’aereo del capitalismo, ma che viene difesa e gestita con pugno di ferro dai nuovi Signori della Terra, coloro che hanno i mezzi e le conoscenze per sfruttarla a proprio vantaggio.

Karl Marx – Il Capitale. Edizione Utet [Epub]

CoverIl Libro I dell’opera maggiore di Karl Marx, testo-chiave del marxismo, esce per la prima volta nel 1867, mentre gli altri due vedono la luce dopo la sua morte per volere e cura di Friedrich Engels.Il secondo nel 1885 e il terzo nel 1894. Il quarto e ultimo esce fra il 1905 e il 1910 con il titolo di Teorie del plusvalore. Di oggi è la pubblicazione in digitale, curata da Utet, che unisce in modalità ipertestuale la traduzione italiana agli scritti in originale e al nutrito apparato critico.

Release a cura di U.s.a.

Werner Sombart – Il capitalismo moderno. Edizione Utet [Epub]

CoverEconomista e sociologo Sombart è stato capocorrente della nuova scuola storica del suo Paese, la Germania, e uno dei maggiori autori europei del primo quarto del 1900. Nel 1902 ha pubblicato in sei volumi la sua opera maggiore, Il Capitalismo Moderno, nella quale per primo, ha coniato e usato il termine capitalismo. Una storia sistematica dell’economia e dello sviluppo economico che ancora oggi resta un punto di riferimento in questo ambito del sapere.