Gilles Lipotevski – L’era del vuoto. Saggi sull’individualismo contemporaneo

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L’analisi che Lipovetsky compie della società contemporanea si dipana tra i molteplici aspetti di una mutazione sociologica che ha come direttrice principale un processo globale di personalizzazione. Dunque nuove finalità e nuove legittimità sociali: valori edonistici, culto della persona, disarticolazione della disciplina civile ma anche rispetto delle differenze, libera espressione, autonomia democratica.

Gian Primo Cella – Persone finte. Paradossi dell’individualismo e soggetti collettivi

Persone finte

Individualismi di ogni tipo imperversano oggi sulla scena sia pubblica sia privata, mentre vecchi soggetti collettivi, come partiti e sindacati, che hanno accompagnato l’era della società industriale sembrano entrati in una fase di declino. Contemporaneamente il mercato globale si afferma come suprema forma di regolazione e di controllo dei conflitti e delle aspirazioni. In questo contesto, gli attori e i soggetti collettivi, le “persone finte”, non scompaiono, si trasformano e generano paradossi: sono proprio i nuovi soggetti collettivi, infatti, come le grandi imprese multinazionali dell’informatica e della comunicazione, a promuovere ed esaltare pratiche e culture individualiste. Il libro ci consente di scoprire la vera natura di queste “persone finte”, rivelandone tutta la portata politica.

Gabriella Cotta – La nascita dell’individualismo politico. Lutero e la politica della modernità

La nascita dell'individualismo moderno. Lutero e la politica della modernità

Il saggio identifica nel pensiero di Lutero uno dei passaggi fondamentali di quella radicale trasformazione filosofica, religiosa, politica, giuridica ed etica, che segna l’aprirsi dell’età moderna. Se la visione politica di Machiavelli consegna un’immagine della natura umana ancora ambivalente, in Lutero i presupposti antropologici si radicalizzano in un pessimismo destinato a creare importanti conseguenze in campo politico, sociale, etico. L’antropologia luterana pone al centro l’intrinseca malvagità degli uomini, e dunque la loro inevitabile conflittualità, secondo una visione di cui Hobbes trarrà le conseguenze filosofiche e politiche.