Gustave Le Bon – Psicologia delle folle

Psicologia delle folle di [Le Bon, Gustave]

La Psicologia delle folle, edita nel 1895, costituì e costituisce tuttora una vera e propria miniera d’oro per chi vuole comprendere il comportamento della folla. Lenin, Stalin, Hitler lessero meticolosamente l’opera di Le Bon e l’uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura trarre ispirazione dai suoi consigli.
“Ogni bugia, se ripetuta frequentemente, si trasformerà gradualmente in verità”, Hitler.
Perfino Mussolini fu un fervido ammiratore dell’opera dello psicologo francese: “Ho letto tutte le opere di Le Bon”, diceva, “e non so quante volte abbia riletto la sua Psicologia delle folle. E’ un’opera capitale alla quale ancora oggi spesso ritorno”

Skinner, B.F. & Evans, R.I. – B. F. Skinner. L’uomo e le sue idee

L’uomo è o no, in una certa misura, un costruttore di se stesso, invece di essere semplicemente un prodotto di forze che non può modificare? Oltre che cedere al condizionamento, può anche resistervi? Questi problemi sono tra i più impegnativi che l’uomo possa porsi. In questo libro Skinner risponde alle questioni postegli da un congeniale interlocutore e fornisce al profano la migliore esposizione esistente delle sue più recenti idee.

 

Paola Marion – Il disagio del desiderio. Sessualità e procreazione nel tempo delle biotecnologie

Il disagio del desiderio: Sessualità e procreazione nel tempo delle biotecnologie di [Marion, Paola]

Quale influenza hanno sugli individui le modificazioni introdotte dalle biotecnologie nel campo della procreazione e della generazione? In che modo queste innovazioni sono destinate a influenzare anche gli aspetti più profondi dell’identità personale, incidendo potentemente sul nostro rapporto con il corpo e con la sessualità? E come interferiscono con la sfera del desiderio, con l’idea stessa di piacere? Questo libro affronta, dall’angolatura della riflessione e della pratica psicoanalitica, un nodo di problemi che ci riguarda tutti e coinvolge le nostre dimensioni più intime. La sessualità, a cui sono strettamente legati piacere e dispiacere, è un elemento sempre presente nello sviluppo dell’individuo, cuore della sua identità. Non riflette solo la storia intima di ciascuno di noi ma risente anche di un tempo che ci precede, dal momento che l’origine di ciascuno affonda in un atto sessuale alle nostre spalle. Le nuove biotecnologie «espellono» il sesso dalla procreazione e rendono così possibile la generazione attraverso modalità che prescindono dall’atto sessuale. La disgiunzione tra sessualità e procreazione rappresenta una frattura che mette in discussione i due termini nell’ambito dell’individuo e della coppia. Si aprono così diversi problemi, sia per quanto riguarda la vicenda biografica e la molteplicità di luoghi e figure che possono abitare lo spazio fisico e temporale del concepimento, sia per quanto riguarda i termini del rapporto piacere-dispiacere e il modo in cui ne può venire influenzata la relazione inconscia con il bambino. Scritto con un linguaggio semplice e accessibile, questo libro affronta – come sottolinea la prefazione di Giuliano Amato – aspetti cruciali del rapporto tra tecnologia, etica pubblica e sfera privata, chiamando il lettore a interrogarsi su problemi inediti che riguardano la coppia, la generazione e la stessa identità del bambino.

Alexander Lurija – Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla

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Un viaggio affascinante nei meandri della mente di un uomo che non riusciva a dimenticare nulla di tutto ciò che percepiva. Un uomo straordinario in cui ogni suono, ogni immagine, ogni informazione, comunque percepita, viene trasformata in un codice « visivo » indelebile; un mondo in cui i colori hanno un sapore, le voci un colore e l’immaginazione è così potente da modificare la frequenza cardiaca e la temperatura corporea… La storia, dunque, di un uomo dotato di una memoria prodigiosa che invade tutto il suo mondo, condizionandone lo stile di vita, la personalità, e rendendo spesso impercettibili i confini tra realtà e fantasia. Questi i tratti essenziali di un « ritratto non immaginario » che Lurija ha analizzato in una ricerca durata quasi trent’anni. Eppure, questo piccolo libro non è solo una straordinaria cronaca clinica. Dietro una prosa quasi letteraria, inusuale per la trattazione scientifica, emerge infatti una rigorosa lezione metodologica ed un fondamentale contributo per tutta la psicologia. Il libro analizza l’organizzazione funzionale di una memoria eccezionale, mettendone a fuoco le complesse interrelazioni con i diversi sistemi neuropsicologici ed il ruolo centrale che svolge lo sviluppo straordinario della sinestesia. Lo studio dei meccanismi che consentono di fissare ogni traccia in modo praticamente indelebile sposta gradualmente l’attenzione verso i rapporti tra memoria e linguaggio, memoria e organizzazione del pensiero. Emergono così i condizionamenti, a prima vista impensabili, che una memoria tanto eccezionale esercita su tutta l’attività psichica e sulla personalità dell’uomo che ne è dotato. Proprio nell’analisi di queste complesse interrelazioni e nell’esigenza di cogliere il valore dei singoli segni solo all’interno del sistema come unità, cioè dell’uomo come essere sociale, ritroviamo il contributo fondamentale di questo piccolo libro. Un libro che tenta, come ci dice lo stesso Lurija, « i sentieri scoscesi, difficilmente accessibili, di una psicologia della personalità che appartiene ancora al futuro». (G. C.).

Eugenio Borgna – Le parole che ci salvano

Le parole che usiamo ogni giorno possono ferire, ma possono anche essere scialuppe in un mare in tempesta; ponti invisibili verso destini comuni. Nella nostra quotidianità siamo continuamente chiamati ad ascoltare le speranze e le angosce degli altri. Ma come possiamo trovare le parole giuste per rispondere; le parole che salvano e creano relazioni vere? Eugenio Borgna in queste pagine ci indica una via da seguire per entrare realmente in contatto con gli altri. Per fare in modo che le loro parole non cadano nel vuoto e che le nostre servano davvero; mettendo in gioco nel dialogo tutte le emozioni di cui siamo capaci. Perché comunicare non significa rispondere a una mail o a un messaggio, ma condividere la nostra intimità con quella di altri. Solo in questo modo la comunicazione non resterà un gesto tra tanti, ma diventerà un gesto di cura. Un gesto che mai come oggi è tanto necessario e urgente fare.

Rob Brotherton – Menti sospettose. Perché siamo tutti complottisti

Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l’omicidio di Kennedy, i vaccini, l’11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l’uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, i rettiliani… Ovunque si guardi è evidente che c’è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni?Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», analizza in questo libro, accattivante, ironico, e anche un po’ inquietante, i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. Il fatto è che queste storie si adeguano perfettamente a certi  circuiti mentali che – volenti o nolenti – tutti noi ci portiamo dentro, confortando le nostre paure più profonde, i nostri desideri più nascosti e il nostro stesso modo di interpretare il mondo. La psicologia del complotto è affascinante e svela molto su noi stessi e su come sono costruite le nostre menti. I complottismi non sono aberrazioni psichiche di pericolosi sociopatici, sono il prodotto del funzionamento del nostro cervello e la radice stessa del verbo «credere». Magari saranno in pochi a credere che il presidente degli Stati Uniti sia un mutaforma rettiliano (ma certamente sono più di quanti vorremmo che fossero!), ma sono ancora milioni (e continuano a crescere) coloro che credono alla correlazione tra autismo e vaccini (è dimostrato chiaramente che non ci sia, tanto per essere chiari).

Grazia Attili – L’amore imperfetto. Perché i genitori non sono sempre come li vorremmo

L'amore imperfetto

Madri accoglienti o intrusive, distanti o iperprotettive, madri fredde o incoraggianti, madri che sbagliano: amor di madre o “mal di madre”? Le madri possono essere molto diverse da come ce le aspetteremmo: possono assicurare il benessere psicologico dei figli ma anche arrecare loro gravi danni psicologici, o addirittura essere così violente da ucciderli. Dove affonda questa ambivalenza? E i padri? Padri autorevoli, autoritari, assenti, padri “mammo”. Quanto è cambiato questo ruolo nel corso della storia? E come mai è così diverso da quello materno?

Giovanni Liotti & Benedetto Farina – Sviluppi traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa

Sviluppi traumatici

Recenti indagini epidemiologiche segnalano la relazione tra l’esperienza di traumi psicologici nell’infanzia e diversi disturbi psicopatologici nell’età adulta, caratterizzati Il volume descrive in dettaglio e con numerosi esempi cImici i differenti sintomi con cui i processi dissociativi possono manifestarsi e tratta diffusamente le linee guida che devono ispirare a psicoterapia di tutti i disturbi riconducibili allo sviluppo della personalità in contesti relazionali traumatici.

Giovanni Jervis – Il mito dell’interiorita

Il mito dell'interiorità

Negli ultimi trent’anni è cambiata l’antropologia di base delle scienze umane. L’immagine dell’uomo ha dovuto fare i conti con un nuovo naturalismo, che ha portato a compimento il processo di decentramento della soggettività iniziato con Copernico e Galileo e proseguito con Darwin e Freud. Un presupposto metodologico che era stato dato per autoevidente, quello dell’assoluta diversità della natura umana rispetto a quella animale, è andato definitivamente in frantumi. In questo quadro, la psicologia scientifica è giunta a risultati talora apparentemente paradossali. La psicologia intuitiva – ci spiega questo libro – è come l’astronomia intuitiva: come siamo inclini a credere che il Sole giri intorno alla Terra e che la Terra stia al centro dell’universo, così anche l’autocoscienza umana viene presa intuitivamente come un dato primario. E ormai non è più sufficiente a correggere questa ingenuità il ricorso all’inconscio di Freud. In panni da antimaestro illuminista, Giovanni Jervis scandaglia qui senza dogmatismi le complessità della «scienza della mente», esplorando alcuni temi all’intersezione di psicologia e filosofia: l’inconscio, la coscienza, l’identità, l’io, la persona. Un’esplorazione che ci svela i miti, i riti e le retoriche dell’interiorità.

Giovanni Jervis – Contro il sentito dire. Psicoanalisi, psichiatria e politica

Contro il sentito dire

Giovanni Jervis è stato un medico-psichiatra originale e rigoroso, un raffinato studioso della psicoanalisi e una presenza critica costante nel dibattito culturale e politico italiano dell’ultimo mezzo secolo. Queste tre dimensioni del profilo di Jervis costituiscono l’impalcatura di Contro il sentito dire: una scelta di saggi, articoli e interventi in cui il bilancio di cinquant’anni di psichiatria e psicoanalisi s’intreccia inestricabilmente con il progetto di ricavare dalle scienze psicologiche validi strumenti di analisi per ragionare su temi sociali e politici. Il nesso che viene istituito fra i concetti di responsabilità, individualismo e cooperazione si collega organicamente alla polemica contro la mentalità relativistica. Jervis, infatti, rifacendosi alle posizioni Ernesto de Martino, di cui fu allievo, sostiene che il relativismo non è in effetti basato su un atteggiamento di tolleranza e di pluralismo, ma piuttosto sulla tendenza a trascurare dati, fatti e verifiche. Polemizzando con questa tendenza, negli ultimi anni della sua vita Jervis ha difeso tenacemente un uso cauto del metodo scientifico, sostenendo la validità della tradizione laica e razionalista della cultura occidentale e sforzandosi di porre su nuove basi la demarcazione fra le idee della sinistra e le ideologie della destra.