Thomas Wolfe – O lost. Storia della vita perduta

O lost: Storia della vita perduta di [Wolfe, Thomas]

“O lost” è la saga di una nazione, di una famiglia, di tre generazioni di uomini inquieti, e insieme l’autobiografia di un colosso delle lettere del nuovo mondo e di quel Sud che muore a Gettysburg. Nato e cresciuto tra i monti di Altamont, Eugene porta negli occhi la stessa brama di viaggi e di terre lontane che incupiva lo sguardo del nonno e del padre. Ma anche il terrore di poter diventare come la madre Julia, una creatura piena di slanci ma schiava della propria avidità. All’insegna di una rabbiosa voglia di fuga dalla realtà familiare, Eugene dovrà affrontare lutti devastanti e amori sbagliati, tollerare l’affetto soffocante dei suoi e al tempo stesso il loro totale disinteresse. Al centro c’è un dolore, lo strappo dell’esilio e insieme la sete di cieli nuovi. E la malinconia di un passato irrecuperabile, illuminato dal ricordo del suo Angelo perduto. Uscito nel 1929 con il titolo “Look Homeward, Angel” (in Italia apparve come Angelo, guarda il passato) e accolto con grande favore dalla critica e dai lettori, il manoscritto originale venne sottoposto prima della pubblicazione a un radicale lavoro di revisione e tagli da parte del grande editor Maxwell Perkins (colui che “creò” anche Hemingway e Fitzgerald), che lo accorciò di molto e ne modificò profondamente il senso e la struttura. Soltanto nel 2000 venne data alle stampe negli Stati Uniti la versione originale e integrale del romanzo, che ricevette unanimi ed entusiastici consensi. Introduzione di Riccardo Reim.

Truman Capote – Ritratti e osservazioni

Ritratti e osservazioni di [Capote, Truman]

Un condensato delle esperienze di Capote, dei suoi incontri con i grandi personaggi della letteratura internazionale, da Cocteau a Gide, da Pound, Louis Armstrong, Marlon Brando, Marilyn Monroe a un membro della Banda Manson, passando per due gemelle siamesi che raccontano le loro esperienze sessuali. E poi i luoghi dei suoi viaggi e, qualche volta, come in filigrana, la genesi dei suoi capolavori. Una testimonianza rara e rivelatrice della vita di un autore di grande successo, scritta e narrata in un testo fluido, curatissimo, che si legge come se si ascoltasse un amico che ci racconta le sue avventure.

Truman Capote – Musica per camaleonti

Musica per camaleonti di [Capote, Truman]

Truman Capote è uno dei maggiori scrittori americani del Novecento e al tempo stesso un insuperabile maestro del reportage. Nella sua opera il confine tra la letteratura e il giornalismo è spesso labile, indefinibile: Musica per camaleonti, pubblicato per la prima volta nel 1980, riesce a essere insieme grande letteratura e grande giornalismo. Al centro del libro è Bare intagliate a mano, un thriller con tutti i crismi che racconta un fatto vero e terribile: un delitto sadico perpetrato con l’aiuto di serpenti drogati con anfetamine.

Un altro pezzo forte di Musica per camaleonti sono gli incontri con personaggi che vanno da Marilyn Monroe a un membro della Banda Manson, passando per due gemelle siamesi che raccontano le loro esperienze sessuali. Condotte con crudele e tenera complicità, queste conversazioni sono sedimentate in interviste-ritratto di terrificante efficacia.

Cangiante e mutevole come un camaleonte, Capote entra in sintonia con i suoi interlocutori, spingendoli a disegnarsi in autoritratti involontari dallo stile vivido e raffinatamente mimetico.
Raccontando pezzi di vita quotidiana e pettegolezzi, sregolatezze e bizzarrie, passando con naturalezza dallo snervante chiacchiericcio del jet-set ai riti della provincia più dimenticata e profonda, Truman Capote riesce a mettere a nudo tutta l’innocenza e la violenza dell’anima americana.

Truman Capote – Altre voci altre stanze

Altre voci altre stanze di [Capote, Truman]

È insolito, ma qualche volta succede, a quasi tutti gli scrittori, che la stesura di una particolare storia risulti facile, esterna a noi, come se stessimo scrivendo le parole di una voce da una nube: è stato le stesso Truman Capote a raccontare così la genesi del suo primo romanzo, il libro che gli avrebbe dato la fama e il successo.

Altre voci altre stanze ha per protagonista il tredicenne Joel Harrison Knox, che da New Orleans arriva in campagna, a Skully’s Landing, un tempo casa padronale ora decaduta, dove vive suo padre. In questo ambiente isolato e bizzarro, animato da presenze grottesche, popolato da personaggi eccentrici, l’adolescente Joel incontrerà i suoi demoni, e potrà misurare la sua solitudine e la sua sete d’amore.

Truman Capote – La forma delle cose

La forma delle cose di [Capote, Truman]

Ci sono quelli scritti negli anni Quaranta e già opera di uno scrittore straordinariamente maturo, come La forma delle cose che racconta l’incontro su un treno diretto in Virginia tra una ricca signora e un reduce di guerra; I muri sono freddi, protagonista una ragazza spregiudicata dell’alta società; Un albero di notte, l’inquietante viaggio di una studentessa che precipita nel peggiore incubo della sua infanzia. Si passa poi a quelli degli Cinquanta e Sessanta, come il malinconico L’occasione, sulla caduta in disgrazia di una donna che ha perso tutto tranne il cane; o La casa dei fiori, in cui una prostituta impara ad amare. Passando per i celebri Fra i Sentieri dell’Eden e Il giorno del ringraziamento, si arriva all’ultimo autobiografico Un Natale, ambientato nell’Alabama e nella New Orleans della sua infanzia.

Questi venti racconti memorabili catturano con stile vivido e incisivo i temi, i personaggi, i luoghi che caratterizzano l’opera e il mondo interiore di Truman Capote: la perfetta combinazione tra fantastico e grottesco, la lucida e attenta osservazione della vita quotidiana, la provincia profonda del gotico Sud e l’alta società della East Coast, e soprattutto un’ineguagliabile talento nell’arte del raccontare che rendono Truman Capote il più grande classico contemporaneo e gli assicurano un posto nell’olimpo della letteratura mondiale.

Truman Capote – L’arpa d’erba

L'arpa d'erba di [Capote, Truman]

Questo romanzo narra di un ritorno agli anni dell’infanzia, quando il giovane Truman, orfano di madre, viene affidato a due zitelle, Verena e Dolly Talbo, che vivono in un piccolo paese del Sud degli Stati Uniti. «Senti?», gli dice Dolly in una bella giornata di settembre, nel bosco, «è l’arpa d’erba, che racconta qualche storia. Conosce la storia di tutta la gente della collina, di tutta la gente che è vissuta, e quando saremo morti racconterà anche la nostra».

Truman Capote – Preghiere esaudite

Preghiere esaudite di [Capote, Truman]

In questo suo ultimo romanzo incompiuto, Truman Capote traccia uno spietato ritratto di un mondo di artisti e miliardari, di politici e parassiti, di perversi e candidi inebetiti, insomma di quella lucente corte dei miracoli che era il jet-set di cui lo scrittore era uno dei più fulgidi e contrastati protagonisti. Preghiere esaudite: un libro sulla verità come illusione. Poiché la verità non esiste, non può essere altro che illusione – ma l’illusione, questo sottoprodotto dell’artificio rivelatore, può raggiungere le sommità più vicine alla vetta inaccessibile della Verità Perfetta.

Truman Capote – Dove comincia il mondo

Dove comincia il mondo di [Capote, Truman]

I primi racconti di un giovanissimo Truman Capote sono pagine che già contengono in nuce tutta l’originalità del grande scrittore americano. Pagine in cui Capote cerca la sua voce unica e piena di sensibilità. Un’adolescente che vive i suoi primi drammi d’amore. Un ragazzino che incontra a Central Park il cane dei suoi sogni. Una donna che lotta per salvare la vita di una bambina che ha gli occhi dello stesso colore di quelli del suo amante. Amiche che discutono su quale sia modo migliore per uccidere i mariti. Una vedova ossessionata dalle camelie. Una ragazza mulatta che viene espulsa da un prestigioso collegio femminile.

Henry James – Gli ambasciatori

Gli Ambasciatori di [James, Henry]

Gli ambasciatori sono persone fidate che la signora Newsome, ricca possidente di Woollett, cittadina industriale del New England, spedisce a Parigi perché riportino a casa il figlio Chad, sospettato di sprecare il suo tempo in bagordi. Il primo di questi “ambasciatori” è Lambert Strether, cinquantenne di bella presenza, intelligente e interessato alla mano della signora Newsome. Giunto a Parigi, scopre che il vero motivo che trattiene Chad dal tornare è una relazione con Madame de Vionnet. Invece di impegnarsi nel convincere il giovane a far ritorno a casa, Strether si lascia sedurre dal fascino della vecchia Europa e della scoppiettante capitale francese, dimenticando del tutto il motivo del viaggio e mettendo in crisi non solo il ruolo di “ambasciatore”, ma il senso stesso del suo intero percorso esistenziale. Intanto la signora Newsome, non sapendo cosa pensare, invia uno dopo l’altro nuovi ambasciatori che, puntualmente, cadono a loro volta nella rete di fascinazioni del beau monde, rimanendone invischiati. Scritto tra il 1900 e il 1901 e pubblicato nel 1903, Gli ambasciatori è un romanzo ampiamente autobiografico, considerato dallo stesso James come il suo capolavoro.

Henry James – La fonte sacra

La fonte sacra di [James, Henry]

«La fonte sacra è il solo romanzo lungo in cui James si serve di una voce narrante in prima persona […]. Leon Edel ha riassunto in due righe la trama del romanzo: “un acuto e ipersensibile osservatore passa un fine settimana in una casa di campagna studiando ciò che ritiene essere il modo in cui due coppie si svuotano a vicenda”. La “sacra fonte” che dà il titolo al libro è quella da cui ciascuno dei quattro, secondo il narratore, attinge vita, intelligenza e giovinezza, che passa poi all’altro, alternativamente svuotandosi e riempiendosi. Ciò che – attraverso una fitta trama di ipotesi e di smentite, di indizi e di controprove, che fanno assomigliare il romanzo a una detective-story senza delitto – il narratore si studia di comprendere è da quale donna – da quale fonte – Gilbert Long, notoriamente sciocco, ha tratto improvvisamente la sua intelligenza e bevendo a quale sorgente la quarantenne signora Brissenden ha riacquistato la giovinezza che suo marito, anagraficamente più giovane, ha invece perduto […]. Nessuna delle risposte che di volta in volta egli crede di dover dare – Lady John, May Server, forse la stessa signora Brissenden – trova conferma […].
La fonte sacra è, in questo senso, l’esperimento supremo dell’arte di Henry James […]: ciò che alla fine il narratore – e con lui il lettore – contempla è un’ispirazione pura e senza oggetto, una Musa senza volto e senza nome […]».
Dalla prefazione di Giorgio Agamben