Angelo G.Sabatini – Nietzsche. L’umana storia di un superuomo

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Nietzsche, il pensatore forse più amato e più odiato della cultura mondiale, rappresenta l’esempio più visibile del nesso esistente tra filosofia e biografia. La vita dell’autore di Così parlò Zarathustra si dispiega in forte sintonia con la propria umana esistenza, in un ritmo serrato di avvenimenti legati alla quotidianità ma sostanzialmente proiettati nella dimensione di una autenticità voluta con ostinazione e con fedeltà ad un progetto di grandezza. Passioni, vizi, virtù, inclinazioni, dolore, sofferenza, gioia: momenti di un palcoscenico in cui si dipana o si aggroviglia la psicologìa di ogni uomo ma che in lui diventa un crogiuolo di eventi eccezionali vissuti nella tensione di una corda sospesa nel vuoto, pronta a spezzarsi quando l’acrobata, trascinato dall’ebbrezza del gioco, la recide in un salto mortale. E cade. L’ultimo atto della vita dì Nietzsche è la caduta nella follia, conclusione di un esistenza che sembra essere stata costruita tutta in tale direzione. Del resto la sua vita di adolescente, l’educazione religiosa, i rapporti con la madre e con l’esuberante sorella, Elisabeth, gli amici intellettuali, il sofferto ed entusiasmante incontro con Richard e Cosima Wagner, l’ambigua storia di un sentimento confuso e impossibile verso Lou Andreas Salomé, il lungo peregrinare, in Italia che lo vide ospite di 25 città, la fragile salute che lo rese prigioniero di un’emicrania radicata nei lunghi giorni di sofferenza, l’ebbrezza intellettuale espressa in opere di eccezionale valore filosofico e letterario, sono tappe di un itinerario umano che narra il paradosso della vita di un cantore della gioia dionisiaca costretto ad alimentare la propria esistenza di un soffuso sentimento tragico.

Heinrich Detering – L’Anticristo e il Crocifisso. L’ultimo Nietzsche

L'anticristo e il crocifisso. L'ultimo Nietzsche

Alcuni mesi prima del fatidico crollo mentale e fisico del gennaio 1889, Nietzsche inizia a raccontare la storia di Gesù di Nazareth nell’Anticristo, mentre, quasi contemporaneamente, progetta il suo autoritratto narrativo in Ecce Homo. Le trasformazioni in atto in questi ultimi testi così criptici sono sempre state analizzate dalla critica alla luce della pazzia incipiente. In questo libro Heinrich Detering legge invece le ultime opere nietzscheane secondo una via interpretativa di matrice narratologica e non solo filosofica, esplorando nuovi spazi per la discussione di alcuni dei testi più suggestivi e meno esplorati del pensatore tedesco.

Paul Valéry – Lettere e note su Nietzsche

Lettere e note su Nietzsche

Vengono qui presentate, per la prima volta in italiano, tutte le lettere e le note che Paul Valéry dedicò a Nietzsche. Come tutta la sua generazione, Valéry scoprì l’opera del filosofo tedesco attraverso la lettura delle traduzioni che Henri Albert Haug pubblicò nel “Mercure de France” a partire del 1898 e per i successivi dieci anni. Oltre ad essere un’inedita testimonianza della particolare ricezione che ebbe, in un primo momento, la riflessione di Nietzsche in Francia (come ricorderà A. Gide, “presso di noi, l’influenza di Nietzsche ha preceduto la pubblicazione della sua opera”), questa raccolta si pone anche quale meditazione emblematicamente critica sul pensiero del filosofo. Confermandone a più riprese la valenza di excitant per l’esprit, Valéry non manca infatti di farsi esaminatore profondo della dirompente carica sovversiva del suo pensiero, brillando, ancora una volta, per rigore teoretico ed incisività critica nell’instaurare un vero e proprio corpo a corpo con alcune delle tesi più pregnanti della smisurata opera del filosofo tedesco.

Giangiorgio Pasqualotto – Saggi su Nietzsche

Saggi su Nietzsche

Eterno ritorno, Volontà di potenza e Superuomo costituiscono i nuclei tematici del pensiero di Nietzsche che hanno spesso monopolizzato l’attenzione, al punto da far credere che tale pensiero possa venire ad essi ridotto.
I limiti di questa prospettiva interpretativa sono stati segnalati e discussi criticamente da Pasqualotto nel suo Commento all’opera Così parlò Zarathustra (Rizzoli 1985). Qui invece vengono colti ed indagati problemi che nascono da punti meno noti e frequentati, ma non per questo meno importanti e profondi, del pensiero di Nietzsche: quelli dell’attimo immenso e del consentire, della soggettività plurale, della saggezza e della bellezza come forze della natura.

Massimo Ferrari Zumbini – Nietzsche, storia di un processo politico. Dal nazismo alla globalizzazione

Nietzsche: storia di un processo politico

Il caso sembrava finalmente chiuso: dal Nietzsche filosofo del nazismo si era passati al Nietzsche filosofo della liberazione. Pubblicazioni recenti hanno invece riaperto il dibattito con nuove accuse: Nietzsche antisemita e teorico dell’imperialismo globale. Da qui l’esigenza di una storia aggiornata del grande dibattito, assieme a nuove interpretazioni: la storia dei testi falsificati, i retroscena dell’innesto di Nietzsche nel nazismo, la reazione dei nazisti avversari di Nietzsche. Poi le polemiche del dopoguerra, l’ostilità del marxismo e il recupero, sino agli entusiasmi del postmodernismo. Dopo oltre un secolo, è possibile leggere Nietzsche in modo storico e non ideologico?

Stefano G. Azzarà – Friedrich Nietzsche. Dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice

Friedrich Nietzsche

È la stessa cosa leggere Nietzsche quando è ancora vivo il ricordo della Comune di Parigi e leggerlo quando la lotta di classe cede il passo al conflitto tra la Germania e le altre potenze europee? Ed è la stessa cosa leggerlo dopo la guerra, quando una sconfitta disastrosa ha mostrato la fragilità del Reich? Questo libro ricostruisce le interpretazioni nietzscheane di Arthur Moeller van den Bruck, padre della Rivoluzione conservatrice e precursore di Spengler, Heidegger e Junger. Moeller ridefinisce la filosofia di Nietzsche adattandola ai salti della storia europea tra gli ultimi decenni del XIX secolo e la fine della Prima guerra mondiale. Il Nietzsche artista e profeta che tramonta assieme all’Ottocento rinasce così nel passaggio di secolo come il filosofo-guerriero di una nuova Germania darwinista; per poi diventare, nella Repubblica di Weimar, l’improbabile teorico di un socialismo mistico e spirituale. Tre diverse letture emergono perciò da tre diversi momenti della storia europea e stimolano il passaggio dal pensiero liberalconservatore alla Rivoluzione conservatrice. In appendice, la prima traduzione italiana dei quattro saggi di van den Bruck su Nietzsche.

Marco Vozza – Il nuovo infinito di Nietzsche

Il nuovo infinito di Nietzsche

Quale significato può avere Nietzsche oggi, in un’epoca che sembra prendere risolutamente le distanze dal suo pensiero in nome di una istanza ontologica di stampo realista? Nonostante i tentativi di interpretarne l’opera come prototipo di filosofia irrazionalista, di pensiero metafisico o di cultura postmoderna, come profezia di una grande politica dapprima reazionaria poi rivoluzionaria, Nietzsche appare tuttora fecondamente inattuale, irriducibile agli stereotipi di fautore del superuomo e dell’eterno ritorno conseguenti alla morte di Dio. È giunto forse il tempo di comprendere che il principale intento del filosofo della gaia scienza è la valorizzazione degli affetti e del mondo delle cose prossime, da sempre svalutate dalla morale e dalla metafisica: egli sostiene che la volontà di potenza è affetto, non dominio o sopraffazione. La trasvalutazione dei valori non conduce al relativismo scettico ma a una futura obiettività, adeguata alla complessità del reale e alla complementarietà tra arte e scienza. Dopo aver sondato gli abissi del dolore, Nietzsche pensa a un mutamento antropologico, a un oltreuomo che ha utilizzato l’esperienza della malattia come strumento di conoscenza e di indagine sulla grande ragione insita nel corpo e che, attraverso l’esercizio estetico del grande stile, potrà finalmente esprimere la potenza di grandi affetti.

Maria Russo – La dialettica della libertà in Nietzsche e Dostoevskij

La dialettica della libertà in Nietzsche e Dostoevskij

Vi è un profondo legame tra la “filosofia con il martello” di Friedrich Nietzsche e la produzione narrativa dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Attraverso l’analisi del sottosuolo e delle critiche tanto al determinismo positivista quanto all’idealismo, in questo testo ci si concentra sulla concezione di dialettica della libertà che i due autori condividono. La loro critica radicale dei valori tradizionali poteva condurre a una deriva nichilista; entrambi, però, rifiutano questo esito e ne confutano la necessità. La libertà autentica per i due autori non è infatti l’indifferenza del libero arbitrio infinito, bensì l’oltreumana accettazione del non-senso e della sofferenza inutile della vita. Non bisogna però intendere questo amor fati come una rassegnazione passiva. Esso è piuttosto l’aurora di un nuovo umanesimo: è il coraggio di assumere su di sé il peso del mondo, continuando a desiderare di essere e di volere “ancora una volta”. In questa dialettica della libertà, il negativo è una contraddizione che alimenta il movimento; e tuttavia non è necessario attraversare quel negativo per affermare il positivo, né è assicurata poi la vittoria di quest’ultimo. L’oltreuomo nietzscheano ha dunque i tratti della figura del “santo peccatore” di Dostoevskij: un uomo in grado di vivere in contatto profondo con l’esperienza, il sentire e la vita, dalla vetta all’abisso.