Vivetta Vivareli (a cura di) – Nietzsche e gli ebrei

Nietzsche e gli ebrei

Il libro presenta, dopo due importanti saggi introduttivi di tipo filosofico e storico, un’ampia selezione di passi tratti dalle principali opere, dai frammenti postumi e dalle lettere di Nietzsche sugli ebrei suoi contemporanei, gli antichi ebrei e gli antisemiti, e, per la prima volta in italiano, brani sull’ebraismo tratti dalle conversazioni di Nietzsche col medico viennese Joseph Paneth, amico di Freud. Viene così affrontata nel modo più diretto una questione cruciale, tuttora molto dibattuta e al centro di accese discussioni all’interno della ricerca internazionale su Nietzsche. Per quanto gli studiosi siano sostanzialmente d’accordo sul fatto che Nietzsche sia anti-antisemita, tuttavia la sua valutazione degli ebrei e dell’ebraismo appare molto controversa. In questa raccolta si è cercato di far parlare i testi stessi che molte volte hanno una forza e un’evidenza incontestabile, ma si è cercato anche di bilanciare per quanto possibile i giudizi più elogiativi con quelli più critici. I brani proposti sono accompagnati da introduzioni alle varie fasi e da una rete di note per ricostruirne il contesto; in particolare quelli più problematici (come quelli della Genealogia della morale e dell’Anticristo) vengono ricondotti alle numerose letture di Nietzsche sui rapporti tra ebraismo e cristianesimo.

Lev Šestov – L’idea di bene in Tolstoj e Nietzsche

cover“L’idea di bene in Tolstoj e Nietzsche” (1900) è il secondo libro pubblicato da Lev Sestov ed è anche l’opera che ha fatto conoscere l’autore in Russia, consentendogli di entrare a far parte del circolo di intellettuali che, a San Pietroburgo, ruotava attorno alla figura di Sergej Djagilev e alla sua rivista “Mir iskusstva” (Il mondo dell’arte). In questo saggio, il filosofo russo propone un parallelo – con una tecnica che segnerà la sua produzione successiva – tra due dei più significativi autori dell’Ottocento. È soprattutto la scoperta di Nietzsche che permette a Sestov di elaborare un concetto chiave della propria idea filosofica dell’esistenza: l’impossibilità di riconciliare la tragedia umana con qualunque ragione o esigenza di tipo universale. A un Tolstoj che si rifugia nell’idea di bene e nell’umanitarismo, si contrappone allora il Nietzsche che non ha paura di riconoscere il primato della vita, l’ampiezza del dolore e la loro irriducibilità. Un coraggio e un rigore che Nietzsche mantiene fino alla teoria del superuomo, nella quale Sestov riconosce un cedimento e l’estremo tentativo di affidarsi a un punto d’appoggio etico.

Sossio Giametta – I pazzi di Dio. Croce, Heidegger, Schopenhauer, Nietzsche e altri

001Da sempre il progresso in filosofia è stato segnato da discepoli che imitano i maestri finché non sviluppano, col loro aiuto, una propria originalità, che li porta a criticarli e nei casi migliori a superarli. “Si ripaga male un maestro” dice Zarathustra “se si resta sempre e solo l’allievo”. Nel trattare, nelle prime sei sezioni di questo libro, i singoli autori a cui esse sono dedicate, ma poi anche quelli compresi nella Miscellanea, Sossio Giametta, pensatore trasversale, non si perde in esposizioni e commenti pedissequi, ma rileva il lavoro dei suoi maestri e lo continua, proponendo soluzioni originali. Dunque, lungi dall’essere una raccolta di divagazioni, questo libro è un contributo alla soluzione di problemi secolari della filosofia.

Sossio Giametta – Commento allo Zarathustra

coverDopo gli storici lavori di Naumann (1901) e Weichelt (1910), il primo commento italiano all’opera di Nietzsche condotto capitolo per capitolo. L’opera di Sossio Giametta mostra “Così parlò Zarathustra” come l’esplosione del genio morale e poetico di Nietzsche che, in combinazione ma anche in contrasto con le sue tesi filosofiche, costituisce una summa della sapienza occidentale. Guida alla grandezza, ditirambo alla purezza e canto di solitudine, lo Zarathustra insegna il valore del corpo e l’attaccamento alla terra, incita all’amore di sé, che è sacrificio, e all’amore della vita, che è fierezza, responsabilità e lotta, contrapponendosi ai Vangeli cristiani, che negano valore autonomo alla vita e impediscono di cogliere la pienezza per cui vale la pena di vivere e morire. Una lettura attenta, condotta sull’edizione critica, di una delle più significative opere del pensiero occidentale. Un’interpretazione controcorrente di un autore discusso, a cui si affiancano una puntuale analisi stilistica e una ricostruzione completa delle fonti e dei riferimenti culturali e filosofici di Nietzsche.

Consiglio ispirato da Michael Bakunin.

Sossio Giametta – Nietzsche e i suoi interpreti. Oltre il nichilismo

coverjpgConsapevole che la grande attualità del dibattito filosofico su Nietzsche rischia di far dimenticare la sua “inattualità”, Giammetta sottolinea la necessità di depurare il moralismo nietzschiano dalle sue incrostazioni. Attraverso un confronto serrato con alcune tra le più significative interpretazioni di Nietzsche che sono state date in questo secolo e considerando con attenzione il contesto storico, l’autore approfondisce il carattere peculiare che nel filosofo tedesco assume il nesso tra “moralismo” e nichilismo.

Sossio Giametta – Colli e Montinari

coverRaccolgo in questo libro alcuni scritti su Giorgio Colli e Mazzino Montinari, direttori dell’edizione critica delle opere di Nietzsche, a cui ho collaborato nella prima metà degli anni Sessanta in compagnia di Maria Ludovica Fama Pampaloni. Si tratta soprattutto dei due saggi che scrissi su Colli e Montinari con riferimento a Nietzsche. Ad essi ho aggiunto sei articoli, tre su Colli e tre su Montinari, più un’Appendice, Tradurre Nietzsche. Della passione gaudiosa e dolorosa del tradurre, costituita da una relazione da me tenuta in tedesco a Weimar nell’ambito del convegno Zur “unterirdischen Wirkung” von “Dynamit” del maggio 2002, in cui si parla ancora di loro.  Sossio Giametta

Maurizio Ferraris – Spettri di Nietzsche

cover“In fondo la tua vecchia creatura adesso è un animale straordinariamente famoso” scrive Nietzsche alla madre, da Torino, nel dicembre 1888. Vuole illudere lei e se stesso: non è vero, nessuno lo conosce, è costretto a pubblicare i libri a proprie spese. Ma nel 1900, quando muore, ignaro di tutto dopo il tracollo che lo ha ridotto alla demenza, è davvero la star che aveva sognato di essere, celebrato da D’Annunzio e Thomas Mann, messo in musica da Strauss e dipinto da Munch. Soprattutto, per uno strano sortilegio, la volontà di potenza sembra uscire dalle pagine dei libri per farsi storia, dalle tempeste di acciaio della Prima guerra mondiale alla catastrofe di Hitler a Berlino. “Io sono Marlow, il testimone secondario. Lui è Kurtz” scrive Maurizio Ferraris, e risale la vita di Nietzsche come un fiume – il Congo di Cuore di tenebra o il Mekong di Apocalypse Now – ripercorrendone i vagabondaggi, tra l’Engadina e la Riviera, dalla fatale Torino alla Sassonia delle origini. Così a ogni stazione corrisponde un contenuto di pensiero – dal dionisiaco all’Eterno Ritorno, dal nichilismo alla morte di Dio – e insieme uno spaccato della storia intellettuale del Novecento.

Pierre Klossowski – Nietzsche e il circolo vizioso [Epub – Mobi]

coverQuesto libro ha un posto del tutto a parte nella immensa serie degli scritti su Nietzsche. Con quell’audace fedeltà all’idiosincrasia che contrassegna tutta la sua opera, con la sua fulminea percettività per i fantasmi ossessivi, con la sua agilità di movimento nella zona, oscura fra tutte, di osmosi tra fisiologia, psicologia e metafisica, Klossowski è riuscito a costruire un libro-labirinto all’interno di un altro, tuttora ingannevolissimo, labirinto: gli scritti di Nietz­sche degli ultimi anni, tra la folgorazione dell’Eterno Ritorno, il progetto di un’o­pera che avrebbe dovuto chiamarsi La volontà di potenza e gli estremi messaggi del­l’«euforia di Torino». Proprio su questo punto si dividono, da sempre, le interpretazioni di Nietzsche: sono anni di progrediente lucidità? o di progrediente follia? Klossowski recide subito questo banalissimo nodo, affermando che tutto il pensiero di Nietzsche «ruota attorno al delirio come attorno al proprio asse». E già questo permette di stabilire una incolmabile distanza fra tale pensiero e la sequenza della filosofia: c’è uno iato che separa sin dall’inizio l’impresa speculativa di Nietz­sche dal discorso occidentale – lo iato del Caos. Per non perdere mai il contatto con questa singolarità irriducibile di Nietzsche, Klossowski ha scelto la via più ardua, ha deciso di lasciarsi trascinare «dal mormorio, dal respiro, dalle esplosioni di collera e di risa di questa prosa, la più insinuante che si sia mai formata nella lingua tedesca». Così, più che l’articolarsi dei concetti, segue le «fluttuazioni d’inten­sità» in quella «tonalità dell’anima» che era Nietz­sche stesso – e il libro si intesse alle sue pagine come un perpetuo commento, un’e­co dove le parole dell’autore stingono su quelle dell’esegeta e viceversa.

Grazie a U.s.A. per la scansione di partenza e per la revisione dell’epub.